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    Bevacqua (Api): "Classifiche sull'evasione non veritiere"

     

     

    Bevacqua (Api): "Classifiche sull'evasione non veritiere"

    08 set 10 E’ senz’altro da rifiutare e, se possibile, rispedire al mittente, il neanche tanto subdolo messaggio che promana dalle classifiche pubblicate giorni orsono sul più letto quotidiano economico, frutto di un’indagine statistica di un’istituto di studi di Mestre che ha messo in relazione redditi e consumi dei cittadini residenti nelle regioni italiane. E’ quanto sostiene in una nota il dirigente regionale dell’ApI, Antonio Bevacqua. Il messaggio di che trattasi -si legge ancora nella nota- vorrebbe far passare il Mezzogiorno quale imponente serbatoio dell’evasione fiscale italiana, sostenendo senza mezzi termini il dato di un altissimo livello di sommerso che giustificherebbe uno smisurato “grado di benessere riscontrato”. Se non fosse che poi tali messaggi si stratificano nell’immaginario collettivo e consolidano ulteriori negatività d’immagine di cui proprio non ci sarebbe bisogno, -ha detto Bevacqua- a guardare l’indagine nel suo complesso verrebbe proprio da sorridere. Sette sono gli “indicatori” presi in considerazione per misurare il tenore di vita: i consumi alimentari, quelli di energia elettrica, di carburante, la proprietà di autovetture oltre i 2000 cc, il numero di autovetture circolanti ogni 100 abitanti, la variazione dei depositi bancari e la percentuale di abitazioni di pregio. Il reddito necessario per mantenere il tenore di vita illustrato dai sette indicatori viene poi messo in relazione con il reddito disponibile. Ne viene fuori ad esempio, secondo l’istituto di Mestre, che i cittadini del Veneto spendono meno di quello che guadagnano e che quelli della Calabria vanno oltre le proprie possibilità: ergo in Calabria esiste un’alta evasione fiscale. Nelle sua nota Bevacqua chiarisce che quest’ultimo dato può essere accettato solo con le dovute proporzioni: nella regione più povera d’Italia l’eventuale evasione fiscale sarà un’evasione da censurare e reprimere sul piano etico ma risulterà del tutto marginale su quello economico. Quanto al Veneto (ed a tutto il Nord), nonostante i cittadini non spendano puù di quello che guadagnano, ciò non significa che non esista evasione d’imposta. Tutt’altro. Ben altri indicatori (si guardino quelli forniti dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate) dimostrano quanta ricchezza viene sottratta allo Stato in termini assoluti e non relativi!

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