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    Talarico (Idv): "Scopelliti sostenga lotta precari scuola contro tagli"

     

     

    Talarico (Idv): "Scopelliti sostenga lotta precari scuola contro tagli"

    04 set 10 "I tagli operati dal governo nel settore della scuola avranno come effetto l’espulsione dal lavoro di decine di migliaia di precari, tra insegnanti, tecnici di laboratorio e personale ATA". Così il consigliere regionale di Idv, Mimmo Talarico. In Calabria molte centinaia. Tanti per una regione che sconta livelli di disoccupazione altissimi, i più alti tra le regioni italiane. In questo quadro le cosiddette misure salva precari, che coinvolgono le amministrazioni regionali, sono assolutamente insufficienti a risolvere il problema, oltre al fatto che contribuiscono a mortificare ulteriormente la dignità professionale degli insegnanti e degli altri operatori della scuola. Proprio ieri il Ministro Gelmini informava che il Ministero della Pubblica Istruzione sta lavorando con le Regioni per far in modo che venga assorbita una parte dei 200.000 lavoratori precari della scuola. In attesa di conoscere i contenuti dei provvedimenti che si starebbero per varare, non si può non rilevare che il ricorso a queste forme di compensazione, che negli anni passati hanno riguardato non più del 15% dei perdenti posto, servono soltanto a dilazionare il licenziamento di migliaia di precari e ad istituzionalizzare il precariato nella scuola. La Giunta regionale calabrese, confermando una linea di accettazione supina di tutte le scelte del Governo nazionale, anche di quelle più spinose per la Calabria ed il Mezzogiorno, su questa emergenza naturalmente tace. Sarebbe invece necessario che il Governo della Regione si unisse ai lavoratori in lotta, contestando a Tremonti e Gelmini un modus operandi che, nel demolire il pilastro della scuola pubblica italiana, aggrava nondimeno gli effetti della crisi, soprattutto nelle regioni del Sud. Non solo: in attesa di sapere quale contributo sarà chiesto alla Regione Calabria, nell’ambito degli accordi col Ministero, per assordire una parte dei precari, non posso esimermi dal giudicare inaccettabile il fatto che si scarichi sulle casse regionali il costo sociale della manovra. Sarebbe come il cane che si morde la coda. Lo stesso progetto presentato il mese scorso dalla Giunta regionale, enfaticamente intitolato “Una scuola per la democrazia”, impegna ingenti risorse regionali, 7 milioni di euro del POR FSE 2007-2013, non per incrementare i livelli occupazionali, secondo la filosofia del fondo europeo impiegato, quanto per compensare la perdita dei posti di lavoro esistenti. Un gioco a perdere per la Calabria, costretta ad utilizzare quote dei fondi strutturali europei alla stregua di ammortizzatori sociali, piuttosto che per sostenere lo sviluppo e la crescita dell’occupazione nella regione.

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