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    Caputo: "Ora ospedali riunti Corigliano-Rossano"

     

     

    Caputo: "Ora ospedali riunti Corigliano-Rossano"

    04 set 10 Come annunciato dal sottoscritto e come confermato anche dal Presidente SCOPELLITI nella riunione di ieri (Venerdì 3) a Palazzo Alemanni, nelle more della realizzazione del nuovo Ospedale della Sibaritide, si procederà nella direzione degli Ospedali Riuniti di Rossano e di Corigliano, con una sola direzione sanitaria, con una sola Medicina, una sola Chirurgia etc, senza doppioni. – Avere a cuore il diritto alla salute dei calabresi, nella drammatica situazione ereditata da decenni di spreco di denaro pubblico, non coincide affatto con l’ostinazione, spesso viziata da municipalismo, di difendere a tutti i costi lo status quo di molti, anzi della maggior parte, degli ospedali esistenti in Calabria. Avere a cuore, realmente, il diritto alla salute e l’effettiva fruizione di una sanità di qualità, da parte di tutti ed in ospedali finalmente efficienti e non soltanto esistenti sulla carta, oggi vuol dire anzi tutto eliminare gli sprechi, razionalizzare i costi, tagliare i rami secchi, ri-funzionalizzare settori e personale oggi fermi. Vuol dire soprattutto ridurre l’ingente mole di incentivi letteralmente regalati a danno dell’efficienza complessiva del sistema sanitario regionale, divenuto peggio di un colabrodo. Vuol dire chiudere laddove necessario, vuole dire sicuramente riconvertire in molti casi, vuol dire favorire la necessaria mobilità del personale, in tanti casi oggi imboscato ed inutilizzato. – Per decenni l’attenzione alla sanità ha coinciso solo ed esclusivamente con il barbaro accaparramento di posti e di premi, di ricerche di privilegi locali e di avanzamenti di carriera personali privi di riscontro sociale. Per anni la Calabria ha soltanto buttato soldi dalla finestra, con la complicità di tanti, in tutti i settori ed a tutti i livelli, dal portantino all’infermiere al medico, magari anche con le istituzioni locali in prima fila a difendere un andazzo autolesionista. Quest’epoca, fatta di vere e proprie ruberie a danno esclusivo della qualità della sanità pubblica, è finita. ORA BASTA! Da queste premesse è partita la rivoluzione culturale portata avanti dal Presidente SCOPELLITI e che tutta la coalizione di maggioranza condivide, sostiene ed incoraggia, in tutti i territori ed a carte scoperte. L’obiettivo è troppo grande, ambizioso ed importate da poter essere barattato, ancora una volta, con eventuali interessi particolari di questo o di quel singolo presidio ospedaliero esistente e che, così come è oggi, non soltanto non è in grado di soddisfare le attese sanitarie delle popolazioni interessate (negando, quindi, il tanto invocato diritto alla salute ed in taluni casi arrecando pericolo e rischi anche gravi), ma limita di fatto, da una parte l’aggressione complessiva dell’ingente debito sanitario regionale accumulato dalla somma diabolica di troppi ospedali inutili e della conseguente emigrazione sanitaria e, dall’altra, un responsabile governo complessivo della futura sanità calabrese, che deve essere una, coerente, efficiente e di qualità, per tutti ed ovunque. Non serve più a nessuno arroccarsi su posizioni di chiusura, esibendo dati, numeri, progetti, piani e fotografie di una realtà locale o territoriale che, nei fatti, è stata superata dalla drammaticità complessiva dello sperpero regionale e del danno arrecato, spesso anche per complicità locali, al diritto di tutti alla salute. Non c’è in ballo la difesa di questo o di quell’ospedale cittadino o territoriale. C’è soltanto il progetto complessivo e concreto, di una sanità migliore per tutti e che oggi, con gli ospedali esistenti, non c’è e viene ricercata, necessariamente, fuori regione. E’ ormai imminente l’ufficializzazione del crono-programma regionale con l’indicazione precisa degli ospedali che saranno chiusi e di quelli che saranno necessariamente ed inevitabilmente riconvertiti, con il parallelo ed effettivo potenziamento dei mezzi di collegamento, dalla rete del 118 agli elisoccorsi, per la gestione efficiente di tutte le emergenze dai diversi territori verso strutture adibite a riceverle e curarle. Non c’è altra via per arrestare e governare la voragine del debito prodottosi ma soprattutto per poter finalmente garantire ai calabresi di poter curarsi nella loro regione, pur non avendo sotto casa un ospedale stracolmo di personale, medici e macchine, ma perfettamente inutile allo scopo. Questa è la sfida, di responsabilità, che con il Presidente SCOPELLITI ci apprestiamo a mettere adesso in pratica e sulla quale chiediamo sostegno e condivisione leali da parte di tutti, rispetto all’obiettivo generale e storico che ci siamo dati.

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