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    Consiglio Nazionale Anci in Calabria

     

     

    Consiglio Nazionale Anci in Calabria: Sidnaci fondamentali contro criminalita'

    27 ott 10 Nel nome del sindaco di Pollica che amava la sua terra, Angelo Vassallo, ucciso dalla criminalita', l'Anci rilancia sui temi della legalita' e della sicurezza per un rinnovato protagonismo degli enti locali. E lo fa da Lamezia Terme, mettendo nero su bianco una vera e propria carta di impegni per contrastare l'infiltrazione e il condizionamento delle mafie. Da Padova a Putignano, da Locri a Piacenza, passando per Ravello e Biella sono stati tanti i sindaci che si sono ritrovati nei contenuti della ''Carta di Lamezia'', approvata all'unanimita' dall'assemblea. Al Governo, e in particolare ai ministri adell'Interno e della Giustizia, gli amministratori locali chiedono, tra l'altro, di rafforzare il potere di ordinanza dei sindaci, sostenere la progettualita' dei Comuni, stipulare intese sulla gestione dei beni confiscati alla mafia e accelerare l'adozione dei provvedimenti inerenti la lotta alla corruzione e all'illegalita' nella pubblica amministrazione. Ma il documento contiene anche impegni forti rivolti alla rete delle autonomie locali: a partire dalla diffusione capillare degli atti amministrativi di contrasto delle ''infiltrazioni mafiose'', dall'invito a costituirsi parte civile in tutti i processi contro attivita' di stampo mafioso e a sottoscrivere intese con la federazione italiana antiracket e con le organizzazioni imprenditoriali. ''I sindaci - ha detto il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino - sono gia' un baluardo nel contrasto alla criminalita' come ha dimostrato la morte di Angelo Vassallo, primo cittadino di Pollica. L'Anci, a partire da quella tragica vicenda vuole dare, da qui, un segnale forte per riaffermare che prima di ogni altra cosa e' la lotta alla criminalita' organizzata che deve dare il senso della capacita' di tanti amministratori di riscattare le proprie terre sul piano economico e sociale. Al governo, pero', chiediamo che metta in condizione i sindaci di fare il loro dovere che dia quell'autonomia fiscale impositiva e quelle risorse che servono per rispondere alle domande dei cittadini e di promuovere programma di risanamento, di riqualificazione e di rinascita civile dei nostri territori''. Una battaglia quella dei sindaci che parte dal Sud ma non si ferma ai confini delle regioni meridionali. ''L'Italia e' una - ha sostenuto il sindaco di Padova, Flavio Zanonato - e quando c'e' un problema al sud il problema e' anche del nord. La lotta alla criminalita' organizzata si deve fare al sud come al nord. E' illusorio che il problema si possa risolvere con una contrapposizione tra le due realta' del Paese. La soluzione di questo problema e' invece nella capacita' di tenere unito il Paese''. In apertura dei lavori e' intervenuto il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. ''La riunione di oggi - ha detto - e' un grande segno di attenzione verso le difficolta' dei primi cittadini del Mezzogiorno. E' importante e significativo che questa assemblea si sia svolta qui nella citta' dove e' stata pensata la Legge Lazzati che impedisce ai sorvegliati speciali di fare propaganda elettorale''.

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