Sindacati chiedono a Regione tavolo di confronto su politiche sociali - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sindacati chiedono a Regione tavolo di confronto su politiche sociali

08 ott 10 L'emergenza sociale calabrese esige che vengano attivate al più presto politiche del Welfare indispensabili per dare soluzione al disagio dei tanti soggetti esposti al rischio di povertà ed esclusione. E' divenuto infinito l'elenco di persone, famiglie, giovani, anziani, donne, migranti che vivono condizioni inedite di povertà dettate dalla mancanza di reddito, dalla precarizzazione del lavoro, dalla non autosufficienza, dall'isolamento socio-economico in cui sono relegate intere aree della regione. Verso tanto disagio in numerosi Distretti i Comuni associati si sono misurati con una programmazione dell'intervento sociale impostato su progetti che guardano nella direzione del nuovo bisogno sociale. Nel tempo, seppure nell'esiguità delle risorse, si sono anche affermate buone pratiche di concertazione fra istituzioni, soggetti sociali e associazionismo che insieme, nello spirito della L.R. 23, si sono misurati sull'obiettivo di costruire nuove reti di servizi di territorio in grado di fronteggiare la moltitudine del disagio sociale. Importanti i servizi erogati a cittadini soli e meno ambienti. Servizio qualificante della programmazione distrettuale è stato in molti casi il servizio di assistenza domiciliare che, seppure non sempre integrato ai servizi sanitari, ha dato sollievo a molte persone, giovani ed anziani, non autosufficienti. Ad oggi la programmazione dei Piani sociali di zona è disomogenea fra le aree, affidata allo spontaneismo di Sindaci o di qualche bravo operatore sociale, paralizzata dalla mancata assegnazione delle risorse dovute ed i soggetti destinatari di quei servizi privi di ogni assistenza. Se a questo blocco di risorse si sommano i tagli intervenuti sull'intero sistema locale che sta determinando un progressivo abbassamento sulla qualità e sulla quantità dei servizi (scuole, asili, mense, sostegni all'handicap, centri sociali, assistenza agli anziani, trasporti, ecc.), ne viene fuori un quadro drammatico di esposizione delle famiglie e dei soggetti maggiormente fragili alla totale marginalità sociale. Allo scopo di affrontare con adeguata determinazione il quadro del disagio esposto, CGIL CISL e UIL della Calabria per come già richiesto in fase di predisposizione della proposta di legge sull'istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza di cui hanno necessità di comprendere l'iter in Consiglio e l'adeguata copertura finanziaria, sollecitano la S.V. alla convocazione di un urgente incontro al fine di determinare la rapida assegnazione delle risorse ordinarie e comunitarie legate alla programmazione dei Piani sociali di Zona e di dare corso a nuove politiche di Welfare regionale in grado di affrontare l'allarmante quadro sociale calabrese. Infine, in una fase in cui incombono i rischi di misure attuative del federalismo fiscale che possono tradursi in ulteriori penalizzazioni per il Mezzogiorno e nel mentre si predispongono le linee per dare attuazione al Piano di Rientro Sanitario, si ritiene essenziale definire con urgenza, ogni aspetto che comporta le modalità d'integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari territoriali a partire dal servizio di ADI, e l'intero segmento riguardante l'offerta dei servizi sociali residenziali e semiresidenziali (accreditamenti, volumi spesa, rette, qualità servizi, ecc..).