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    Pdl Provincia Cosenza “Assessore provinciale dietro agguato a Scopelliti”

     

     

    Pdl Provincia Cosenza “Assessore provinciale dietro agguato a Scopelliti, Oliverio prenda le distanze”

    04 ott 10 Piano di rientro regionale. Un Assessore provinciale dietro l’agguato a SCOPELLITI? Un comportamento inqualificabile, grave ed intollerabile, soprattutto – ed è questa la ragione della nostra lettera aperta al Presidente OLIVERIO – se, come è stato più volte detto e mai smentito dai diretti interessati, dietro questo clima costruito ad arte pare vi sia stato un autorevole rappresentante della giunta provinciale di Cosenza e, quindi, della maggioranza. E’ questo che oggi vogliamo sapere e sul quale intendiamo interrogare pubblicamente il Presidente. E’ necessario che venga fatta chiarezza su questo aspetto e che il Presidente OLIVERIO intervenga per chiarire e prendere le distanze da questi che non sono sospetti ma dati verificabili. Sono, questi, alcuni dei passaggi della lettera aperta che il Gruppo Consiliare Provinciale del Pdl ha destinato al Presidente della Giunta Provinciale Mario OLIVERIO. ALLEGATA LETTERA APERTA GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE PDL «L’importante fase di confronto in atto, anche duro, sulla necessaria ed improcrastinabile riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta sanitaria nella nostra regione, rappresenta oggettivamente un momento di crescita culturale dei territori, della società, delle istituzioni e della politica in senso lato. Al di là delle diverse motivazioni sottese ai distinguo che, in questi ultimi giorni, stanno caratterizzando polemiche e proposte su questo o su quell’Ospedale, una cosa appare certa a tutti: le cose stanno cambiando. D’ora in poi, città, territori e popolazioni dovranno confrontarsi, rispetto alla questione “sanità locale”, in modo radicalmente diverso di quanto è avvenuto fino ad oggi, per responsabilità diffuse e che qui non ci interessa indagare. E’ tuttavia indubbio che il Presidente SCOPELLITI, al quale anche in questa occasione ribadiamo stima, fiducia e sostegno incondizionati, è destinato a rappresentare, giorno dopo giorno, quell’elemento di novità e di rottura culturale del quale la Calabria aveva bisogno come il pane. In questo contesto e con queste premesse, sottolineiamo l’apprezzamento, ragionato e convinto, del Gruppo del PDL in seno al consiglio provinciale di Cosenza rispetto ai modi, ai tempi, ai contenuti ed alle strategie, da implementare nel breve, nel medio e nel lungo termine, di progressivo azzeramento dei costi e dei danni arrecati per decenni alla sanità calabrese: la meno efficiente e la più cara d’Italia. Questo spirito innovatore, che SCOPELLITI impersona dal giorno stesso della sua elezione da parte della stragrande maggioranza dei calabresi, è anche il nostro e, riteniamo, sia quello della maggioranza dei calabresi che, anche oltre ogni divisione politica, in cuor loro sanno che era giunta l’ora di invertire rotta rispetto ad un percorso di storture, paradossi, assurdità, sprechi, scandali, clientele ed anche purtroppo morte. Insomma, si cambia. E quando si cambia, lo comprendiamo benissimo, c’è qualcosa e qualcuno pensa do dover impersonare a tutti i costi il tutore della conservazione e della situazione attuale. Diciamo che anche questo fa parte della democrazia e del pluralismo. Nei passaggi storici, piccoli e grandi che siano, vi è sempre una naturale separazione, come tale percepita nella gente, tra innovatori e conservatori, tra progressisti ed ostili al cambiamento. Questa divisione, ai calabresi e non solo a loro, è stata e continua ad essere chiara. Basta fare riferimento a certe polemiche ed a certi fomentati scontri in atto nel basso ionio cosentino e, fino a qualche giorno fa, anche sull’alto ionio. Ma basta fare riferimento all’aggressione incivile e rozza della scorsa settimana a Cosenza, presso l’Annunziata, nella quale è stato preso di mira, sia la persona del Governatore SCOPELLITI, sia tutto ciò che simbolicamente ed istituzionalmente, egli rappresenta dentro e fuori la regione. L’agguato di Cosenza, soprattutto per le modalità, le parole, le motivazioni, i contenuti ed i protagonisti, è stato un vero paragrafo buio del rapporto cittadini-istituzioni. E’ stato un attacco alle istituzioni, nel momento in cui qualcuno ha forse capito che proprio le istituzioni di questa regione, ad ogni livello, non possono più essere usate per scopi diversi dal governo, efficace ed efficiente, della cosa pubblica. Ormai è del resto noto che alle popolazioni in protesta in questi giorni, in modo particolare ai cittadini del basso ionio e segnatamente del cariatese, sono state raccontate ad arte notizie false sulle modalità e sui contenuti della riconversione dell’Ospedale “Vittorio Cosentino”. Per giorni e settimane, anche attraverso forme discutibili di propaganda pubblica, per le vie di Cariati è stato fomentato l’odio nei confronti del Presidente SCOPELLITI e dello stesso consigliere regionale CAPUTO, additati come nemici del territorio. Un comportamento inqualificabile, grave ed intollerabile, soprattutto – ed è questa la ragione della nostra lettera aperta al Presidente OLIVERIO – se, come è stato più volte detto e mai smentito dai diretti interessati, dietro questo clima costruito ad arte pare vi sia stato un autorevole rappresentante della giunta provinciale di Cosenza e, quindi, della maggioranza. E’ questo che oggi vogliamo sapere e sul quale intendiamo interrogare pubblicamente il Presidente. Quanto accaduto a Cosenza prima e nei giorni successivi a Cariati e sulla stampa, i toni offensivi e gravemente lesivi della onorabilità del Presidente SCOPELLITI, la violenza verbale e fisica documentata e registrata in più di un’occasione hanno avuto un dietro le quinte vergognoso. E’ necessario che venga fatta chiarezza su questo aspetto e che il Presidente OLIVERIO intervenga per chiarire e prendere le distanze da questi che non sono sospetti ma dati verificabili. Sulle istituzioni grava un dovere di responsabilità che deve essere considerato ineludibile e sacro, soprattutto quando il rischio che si corre è di sicurezza e di ordine pubblico. Non si può essere, contemporaneamente, rappresentanti delle istituzioni da una parte e fomentatori dell’odio sociale nelle piazze e contro altre istituzioni. Questo comportamento è scorretto, va censurato e condannato. E su questo punto riteniamo doveroso che il Presidente della Provincia faccia chiarezza, con urgenza, rispetto a tutti i cittadini e delle istituzioni pubbliche provinciali e regionali».

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