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    Dissesto iderogeologico in Calabria in Consiglio regionale

     

     

    Dissesto iderogeologico in Calabria in Consiglio regionale. Fondi per 220 mln

    29 nov 10 Duecentoventi milioni - per meta' provienti dal Ministero dell'Ambiente e per meta' dai fondi Fas - per porre un primo argine al dissesto idrogeologico in Calabria. E' quanto prevede un programma di interventi - che sara' illustrato nei dettagli domani a Catanzaro dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti e dall'assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Gentile - anticipato stasera in Consiglio regionale a Reggio e che ha anche ottenuto il sostegno dell'ex sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso. A comunicare l'entita' delle risorse messe a disposizione per intervenire su una situazione gia' precaria (ma sensibilmente aggravata dalle ultime due piovosissime stagioni autunno-invernali), e' stato in aula l'assessore Gentile in avvio del dibattito che ha impegnato l'assemblea elettiva per poco meno di cinque ore. ''Ringrazio l'assessore Gentile - ha detto Scopelliti nella sua relazione, fatta di dati e cifre - per il risultato ottenuto con il ministero dell'Ambiente. Oggi, rispetto al tema della salvaguardia del territorio, partiamo da un dato finanziario ufficiale. Il Governo ha voluto cosi' sbloccare questo finanziamento ed in una fase di particolari ristrettezze economiche ed emergenze varie, l'obiettivo raggiunto non e' certamente di poco conto''. ''Puntiamo comunque a interventi organici, di prevenzione e non a pioggia - ha sottolineato ancora il presidente della Giunta regionale - validi negli anni e funzionali all'obiettivo di limitare al massimo i danni derivanti da eventi alluvionali. Non meno importante, permane il problema del governo del territorio con occhio attento alla gestione da parte degli enti locali che devono allestire rapidamente i loro piani urbanistici e controllare l'abusivismo. L'assenza di monitoraggio e' uno dei ritardi che va al piu' presto recuperato''. Nella sua relazione, Scopelliti, che e' commissario delegato all'emergenza, ha evidenziato, inoltre, ''la mancata attuazione, per decenni, di efficaci politiche di prevenzione, in regime ordinario, volte alla tutela del suolo e delle acque che ha prodotto il risultato di dover gestire, di fatto, esclusivamente situazioni di emergenza, che consentono solo marginalmente di attuare interventi di mitigazione del rischio residuo, attraverso misure specifiche sull'ambiente''. Scopelliti ha indicato un fabbisogno derivante dal censimento danni ''pari ad oltre euro 900.000.000. A fronte di tale fabbisogno, le risorse finanziarie disponibili, a valere su fondi statali, sono pari ad euro 24.531.386,95 (2,7% del fabbisogno) e, a valere su fondi regionali, ad euro 180.230.000,00 (20% del fabbisogno). Per la definizione dell'elenco definitivo degli interventi, si e' fatto riferimento alle segnalazioni ed agli esiti dei sopralluoghi effettuati, da parte delle strutture regionali, del Dipartimento nazionale di Protezione civile e del Ministero dell'Ambiente''. Per il capogruppo del Pd Sandro Principe ''rispetto a quanto detto da Scopelliti, e' riscontrabile un significativo ritardo operativo per la quantificazione dei danni alluvionali. Inoltre, e' doveroso ricordare che la precedente Giunta regionale aveva individuato in circa 800 milioni di euro le risorse necessarie per fare fronte alle richieste delle comunita' locali. Saremo sempre disponibili al confronto in un quadro di chiarezza di cifre, e a sostegno di ogni azione utile a costringere il Governo nazionale a restituire alla Calabria il maltolto''. Dibattito con molti spunti e con un contributo del sottosegretario regionale alla Protezione civile, Franco Torchia, che ha indicato in 310 milioni di euro l'entita' delle richieste gia' pervenute dai comuni colpiti dalle ultime calamita'. Per l'ex presidente della Regione, Agazio Loiero ''il dissesto idrogeologico e' quasi uguale, come emergenza, alla sanita'. Sono necessari fondi imponenti ed il coinvolgimento del sistema universitario e del Cnr''.

    La riunione del Consiglio regionale ha visto un solo punto all’ordine del giorno e cioe' il dibattito sul dissesto idrogeologico. I lavori sono stati aperti dalla relazione del presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti. Dopo le comunicazioni dell’assessore ai Lavori pubblici, Pino Gentile, è intervenuto l'ex presidente della Giunta, Agazio Loiero per il quale "il dissesto idrogeologico è quasi uguale, come emergenza, alla sanità. Sono necessari fondi imponenti ed il coinvolgimento del sistema universitario e del Cnr". Per Rosario Mirabelli, "l'argomento è un dato storico e vi sono oltre sessanta comuni tra i più rischio, dalla piana di Gioia Tauro, alla ionica. È necessario che al più presto siano attivati i sistemi di controllo di sorveglianza idraulica del territorio".

    Il consigliere Ferdinando Aiello, ha detto che "Gentile ha fornito un quadro chiaro. Molte regioni hanno avviato processi di prevenzione mentre noi abbiamo avuto Maierato". Aiello ha criticato la "Protezione civile che ha messo a rischio la tenuta dei bilanci dei comuni senza ripianare le loro richieste" ed ha proposto che la Commissione 'assetto del territorio' elabori un piano organico di protezione del territorio. Per Salvatore Magarò, "occorre non solo lavorare alla prevenzione con strumenti urbanistici adeguati, ma impedire le cementificazioni selvagge vigilando sull'attività urbanistica dei comuni".

    “Prendiamo atto delle dichiarazioni conclusive del presidente Scopelliti in ordine al dibattito sul dissesto idrogeologico regionale”. E’ quanto afferma in una nota a conclusione dei lavori il capogruppo del Pd, Sandro Principe. “ Rispetto però a quanto detto da Scopelliti, è riscontrabile un significativo ritardo operativo per la quantificazione dei danni alluvionali. Inoltre, è doveroso ricordare che la precedente Giunta regionale aveva individuato in circa 800 milioni di euro le risorse necessarie per fare fronte alle richieste delle comunità locali. Siamo invece a 220 milioni di euro, compresi 110 milioni di euro di Fas, questi ultimi non ancora disponibili. Si tratta comunque di finanziamenti rivolti più alla prevenzione che all’emergenza. Saremo sempre disponibili al confronto in un quadro di chiarezza di cifre, e a sostegno di ogni azione utile a costringere il Governo nazionale a restituire alla Calabria il maltolto”.

    “L’annuncio di uno stanziamento di 200 milioni di euro per fronteggiare i danni provocati dal dissesto idrogeologico in Calabria è solo un palliativo, una piccolissima goccia nel grande mare delle emergenze che affliggono la nostra regione”. E’ quanto ha affermato il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, intervenendo in Consiglio regionale nel corso del dibattito dedicato al grave problema del dissesto idrogeologico. “La grave situazione di dissesto idrogeologico della Calabria –ha aggiunto Guccione- rappresenta, infatti, dopo la lotta alla ‘ndrangheta e la battaglia per la legalità, una delle tre emergenze da affrontare e risolvere con urgenza. Da sola. Però, la nostra regione non ce la può fare. Essa deve pesare a Roma allo stesso modo del Veneto e delle altre regioni che si sono trovate a fronteggiare le emergenze o, come è accaduto per la Sicilia e per la Campania, per gli Lsu e gli Lpu. Deve avere quanto le spetta di diritto senza elemosinare nulla o, peggio, presentarsi con il cappello in mano” “Non ci può essere nessuna sorta di sviluppo. infatti –ha proseguito il Consigliere regionale del Pd - se ogni volta che piove in questa terra franano le infrastrutture, si bloccano i servizi, crollano le abitazioni e si allagano le aziende. A seguito delle calamità verificatesi recentemente e negli ultimi due anni, la nostra regione ha subito un notevole aggravamento della situazione e dei rischi per i centri abitati, per gli uomini, le cose, le attività produttive e l’agricoltura. La situazione è diventata ancor più preoccupante in conseguenza del fatto che alle calamità del 2008, del 2009 e del 2010 non sono seguiti interventi adeguati sia di carattere strutturale che per far fronte alle emergenze. Tantissimi sindaci dei comuni calabresi vivono ormai in una condizione di perenne difficoltà economica poiché da molti anni sono esposti ad una serie di dissesti finanziari a seguito degli atti di pignoramento delle imprese che hanno effettuato i lavori di somma urgenza. Occorre, quindi, dare immediatamente risposte concrete a queste situazioni, stanziando i finanziamenti necessari alla copertura degli impegni finanziari assunti dai Comuni e dalle Province a seguito delle calamità naturali 2008-2009-2010 per le somme urgenze. Bisogna avviare, inoltre, un programma complessivo di sistemazione idrogeologica, difesa del suolo e sistemazione idraulica.. In questa direzione abbiamo presentato nelle scorse settimane una Proposta di Legge attraverso cui destinare 600 milioni dei fondi POR-FSR alla sistemazione idrogeologica e alla difesa del suolo, con il 30% da destinare alle emergenze dei Comuni, delle Province e dei privati e il 70% per predisporre un Piano Generale per la difesa e la prevenzione dal rischio idrogeologico”. “Abbiamo proposto, infine –ha concluso Guccione- di destinare finalmente alle Province le risorse per le funzioni trasferite in materia di assi fluviali e di torrenti (Legge 34 del 2002); di procedere in tempi rapidi ad un decentramento territoriale della Protezione Civile che tenga conto della vastità dei territori per operare con tempestività in caso di necessità e di urgenza e di utilizzare risorse umane e strumentali della stessa Protezione Civile al fine della prevenzione. O si fa questo tipo di intervento complessivo oppure i palliativi e le promesse anche questa volta non serviranno a nulla”.

    Nazzareno Salerno, accogliendo la proposta di Ferdinando Aiello, ha ribadito che "i soldi per il territorio vanno spesi bene e non come a Vibo Valentia dove sono stati realizzati canili o al massimo qualche marciapiede, salvo poi chiamare in causa la Regione per risanare i danni".

    Per Bruno Censore, "occorre lavorare per recuperare risorse per il territorio, evitando, come fa il governo nazionale di fare propaganda come per il piano di rilancio del Sud. Ci sono decine di comuni sull'orlo del dissesto finanziario, che hanno chiesto interventi per oltre 350 milioni di euro".

    “Il dibattito odierno ha messo in luce l’operatività dell’assessore Pino Gentile e del presidente Scopelliti che, nel giro di pochi mesi, hanno liberato risorse pari a 110 milioni di euro per interventi orientati alla salvaguardia ed alla difesa del suolo”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere dell’Udc, Gianluca Gallo. “La discussione ha messo in luce anche l’esigenza di interventi di prevenzione in grado di evitare ad ogni precipitazione meteorologica più consistente della norma il verificarsi di danni per centinaia di milioni di euro dovuti alla mancanza di cura del territorio negli ultimi decenni. Oltre l’intervento ordinario della Regione, nei prossimi mesi, come dichiarato dal presidente Scopelliti, ci auguriamo che il governo centrale liberi quelle risorse contenute nei Fas, da tempo sottochiave. Infine, l’esigenza di rilanciare la Protezione civile nella nostra regione, dipartimento a cui attività negli ultimi anni si è dedicato minore attenzione”.

    Il capogruppo di Idv alla Regione, Emilio De Masi: "La cifra che ha comunicato l’assessore all’urbanistica in merito all’accordo di programma siglato tra Regione e Governo in base al quale dovrebbero esserci stati assegnati circa 22 milioni di euro, è una cifra insufficiente a dare risposte alle esigenze di questa natura che sono diffuse dappertutto. Sono pochi i comuni non interessati a questi fenomeni". "In particolare – prosegue De Masi – le fasce costiere sono riguardate da rischi che possono mettere in pericolo non solo il centro abitato ma anche la stessa linea ferrata. È sufficiente questa cifra a dare risposte? Assolutamente no, lo è solo per dare i primi e parziali aiuti. Quello che chiediamo a questa giunta è di avvalersi del metodo della concertazione consultando gli enti locali che sono i diretti destinatari di questi interventi e comunque conoscono direttamente quali siano gli effettivi bisogni altrimenti si rischia di disperdere i soldi".

    Per il consigliere regionale di Idv Giuseppe Giordano: "il territorio ha subito una stagione di mancati interventi strutturali ed è fondamentale rivedere il piano dell’assetto idrogeologico per poter stabilire le priorità degli interventi e inaugurare una stagione di azioni organiche e non solo assistere e subire gli interventi tamponi che hanno dei costi elevati per la Calabria ma non mettono la nostra regione al riparo. Questo piano – sostiene Giordano – deve avere una corrispondenza con le risorse, del Por, dei Fas, circa 900 milioni di euro che servono e devono essere indirizzati a risolvere il problema in sinergia con i vari livelli. La Regione deve trasferire alle province quanto necessario perchè ad oggi, questi enti hanno avuto circa il 10% dei fondi stabiliti dai piani provinciali approvati due anni fa".

    la chiusura di Scopelliti. Il Consiglio regionale si e' concluso dopo l'intervento di replica del presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti. ''Ringrazio l'assessore Gentile - ha sottolineato Scopelliti - per il risultato ottenuto con il ministero dell'Ambiente. Oggi, rispetto al tema della salvaguardia del territorio, partiamo da un dato finanziario ufficiale. La sottoscrizione con il ministro Prestigiacomo di un accordo pari a 110 milioni di euro per il dissesto idrogeologico della Calabria e' un dato significativo. Si tratta di fondi Fas, che con il cofinanziamento regionale arriveranno complessivamente a 220 milioni di euro. Il Governo ha voluto cosi' sbloccare questo finanziamento - ha detto Scopelliti - ed in una fase di particolari ristrettezze economiche ed emergenze varie, l'obiettivo raggiunto non e' certamente di poco conto. Domani - ha annunciato Giuseppe Scopelliti - daremo ulteriori precisazioni nel corso di una conferenza stampa convocata appositamente. Puntiamo comunque a interventi organici, di prevenzione e non a pioggia - ha sottolineato il presidente della Giunta regionale - validi negli anni e funzionali all'obiettivo di limitare al massimo i danni derivanti da eventi alluvionali. Infine, ma non meno importante, permane il problema del governo del territorio - ha concluso Scopelliti - con occhio attento alla gestione da parte degli enti locali che devono allestire rapidamente i loro piani urbanistici e controllare l'abusivismo. L'assenza di monitoraggio e' uno dei ritardi che va al piu' presto recuperato''. "Il dibattito odierno ha messo in luce l'operativita' dell'assessore Pino Gentile e del presidente Scopelliti che, nel giro di pochi mesi, hanno liberato risorse pari a 110 milioni di euro per interventi orientati alla salvaguardia ed alla difesa del suolo". E' quanto afferma in una nota il consigliere dell'Udc, Gianluca Gallo. ''La discussione ha messo in luce anche l'esigenza di interventi di prevenzione in grado di evitare ad ogni precipitazione meteorologica piu' consistente della norma il verificarsi di danni per centinaia di milioni di euro dovuti alla mancanza di cura del territorio negli ultimi decenni. Oltre l'intervento ordinario della Regione, nei prossimi mesi, come dichiarato dal presidente Scopelliti, ci auguriamo che il governo centrale liberi quelle risorse contenute nei Fas, da tempo sottochiave. Infine, l'esigenza di rilanciare la Protezione civile nella nostra regione, dipartimento a cui attivita' negli ultimi anni si e' dedicato minore attenzione''.

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