Intervento della Provincia di Catanzaro nell'alveo del Savuto - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Intervento della Provincia di Catanzaro nell'alveo del Savuto

18 nov 10 Nell’ambito del Piano Generale degli interventi di difesa del suolo di prima fase, la Provincia di Catanzaro, soggetto attuatore, con un progetto dell’importo di 2 milioni di euro ha previsto di intervenire in maniera incisiva sull’alveo del fiume Savuto, principalmente nel tratto più critico compreso tra il ponte lungo la ex statale 18 e la confluenza con il fiume Grande. Nell’area di intervento è prevista la rimozione dei resti del ponte crollato (che attualmente ostruiscono il regolare deflusso delle acque) e la ricostruzione di parte degli argini in calcestruzzo. Sarà anche eliminata l’ostruzione creata dal salto di fondo esistente a valle del ponte, che sarà risagomato e completato estendendolo sino agli argini e ripristinando l’intera sezione idraulica del fiume attualmente ridotta per l’erosione a monte. La soluzione adottata di eliminare il salto di fondo è stata reputata vantaggiosa anche ai fini dell’afflusso di trasporto solido verso la foce, con vantaggi anche per l’erosione costiera. L’ipotesi progettuale proposta è scaturita dalle specificità ambientali e morfologiche del sito con riguardo ai vincoli derivanti dalle opere esistenti. I nuovi argini saranno realizzati in terra con rivestimento a gabbioni e materassi riempiti con pietrame, favorendo la rinaturalizzazione delle sponde ed assicurandone la stabilità, mentre è prevista la realizzazione di una strada di argine di larghezza complessiva in piano di 4 metri. In tutto il tratto in progetto si è cercato di ottenere un andamento planimetrico regolare e la pendenza è stata mantenuta invariata rispetto a quella di fatto assunta dal fiume. Le verifiche idrauliche sono state condotte nel rispetto dei criteri indicati dall’Autorità di Bacino Regionale, con cui sono state condivise le scelte progettuali. Il criterio seguito in progetto è stato quello di assicurare nel tratto di intervento un corretto e regolare deflusso delle acque per una portata di almeno 200 anni. Il progetto è stato redatto verificando la compatibilità delle scelte progettuali anche con periodi di ritorno maggiori, ed in particolare con una piena con periodo di ritorno 500 anni. Il progetto è stato sviluppato partendo da una attenta analisi dello stato di fatto, ed in particolare della quota del livello del fiume a monte del salto di fondo, oggi circa 3 metri più bassa di quella originaria. Il progetto ha anche acquisito il parere favorevole della competente Soprintendenza ai beni ambientali e paesaggistici. La durata prevista dei lavori è di 10 mesi. Dopo aver illustrato le scelte progettuali riteniamo sia corretto, in riferimento alla nota pubblicata nei giorni scorsi sulla stampa locale dal circolo PD di Nocera Torinese, puntualizzare che gli inerti, in generale, pur strettamente necessari per l’attività costruttiva, non possono essere assolutamente prelevati dai corsi d’acqua ma soltanto dalle cave regolarmente autorizzate e che sul corso d’acqua in oggetto, il fiume Savuto, non è mai stato autorizzato alcun prelievo di inerti da parte della Provincia. Inoltre ai sensi delle vigenti leggi in materia il compito della polizia idraulica è demandato agli enti competenti ed in ogni caso la responsabilità primaria della vigilanza spetta alle comunità locali, diretti fruitori delle risorse naturali a loro assegnate e dunque soggetti tenuti a garantire la loro corretta gestione e conservazione.