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    Pittella e Pirillo (Pd) contrari alla riconversione dell’ospedale di Praia a Mare

     

     

    Pittella e Pirillo (Pd) contrari alla riconversione dell’ospedale di Praia a Mare

    17 nov 10 La riconversione dell’ospedale di Praia a Mare comprometterebbe la qualità dell’offerta sanitaria complessiva ed avrebbe pesanti ricadute socio-economiche per il comprensorio. Queste le motivazioni della contrarietà degli europarlamentari del gruppo S&D, Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo e Mario Pirillo, membro della Commissione sanità pubblica, all’ipotesi di depotenziamento del nosocomio praiese. Un’ipotesi che, per i due esponenti europei del Partito Democratico non “ubbidirebbe neanche a logiche economico-produttive perché dai dati economici della struttura si evince che l’ospedale praiese ha un costo letto tra i più bassi della regione e, nel contempo, garantisce una delle migliori performance economiche dell’intera rete ospedaliera calabrese: numeri cospicui di ricoveri ordinari e in Day Hospital”. Da qui la decisione di Pittella e Pirillo di rivolgersi direttamente al Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, nella sua qualità di commissario “ad acta” per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale della Calabria per chiedere di rivedere la sua decisione, adottata con il decreto n.18 dello scorso 22 ottobre, di riconversione del presidio ospedaliero dell’alto Tirreno cosentino. “L’ospedale di Praia a Mare – scrivono gli europarlamentari - ha assicurato negli anni un’entrata economica rilevante per le casse del Servizio Sanitario Regionale attraverso la mobilità sanitaria attiva di degenti provenienti dalle vicine regioni della Basilicata e della Campania”. Dai dati emerge, infatti, che per il solo 2008 questo presidio ha registrato un 14% di mobilità attiva. “Un dato positivo ed in controtendenza – fanno notare Pittella e Pirillo - rispetto alla realtà del SSR calabrese (ogni anno la Calabria paga un onere pesantissimo proprio per la migrazione sanitaria dei suoi concittadini) che si ribalterebbe, immediatamente, qualora questo presidio non garantisse più i servizi sanitari finora svolti dall’ospedale di Praia a Mare”. Per i due europarlamentari “la sua posizione geografica faciliterebbe notevolmente l’esodo dei pazienti calabresi verso altri nosocomi fuori regione visto che la struttura sanitaria regionale più vicina, Cetraro, dista oltre 70 chilometri dalla cittadina tirrenica da percorrere interamente lungo l’unica arteria di collegamento: la statale 18”. Ma a preoccupare Pittella e Pirillo ci sarebbero anche le ripercussioni sull’economia turistica dell’area, meta di decine di migliaia di turisti estivi, che resterebbe, praticamente, senza alcun presidio ospedaliero in zona. “Per tutte queste ragioni – concludono - le chiediamo di rivedere la sua decisione e di riconfermare questa struttura quale presidio ospedale pienamente operativo”.

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