NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Pappaterra “Aviosuperfice Scalea fallimento della politica locale”

     

     

    Pappaterra (La Scossa) “Aviosuperfice di Scalea fallimento della politica locale”

    07 nov 10 “Sono almeno 5 anni che dibattiamo sulla funzionalità di una struttura che non sembra sia nata per decollare, ma solo per danneggiare il territorio di Orsomarso, ancora vittima del dissesto idro-geologico legato e dovuto allo smottamento delle cave a cielo aperto della C.da Marina”. Così in una nota Antonio Pappaterra dell’associazione La Scossa - gruppo Consiliare Cuore di Orsomarso. “Il consiglio comunale di Orsomarso, lunedì, -spiega Pappaterra- tratterà l'ordine del giorno relativo allo scempio di quell'area che, oltre 10 anni fa, ha donato se stessa per realizzare un opera sulla quale, pare, che alcuni politici ed ex amministratori locali, promettevano centinaia di posti di lavoro. Cosa che ha creato molta illusione nella popolazione. La verità, molte volte evidenziata dal mio gruppo politico, dal periodico Il Faro, Calnews e su diverse testate giornalistiche, è sotto gli occhi di tutti: la struttura sembra proprio una cattedrale nel deserto e dall'ultimo convegno organizzato nel gennaio del 2006 nella biblioteca comunale, dal sottoscritto e dall'attuale consigliere comunale del gruppo Scalea Libera, Palmiro Manco, non c'è stata nessuna presa d'atto e nessuna relazione o determinazione capace di far dedurre una situazione limpida e di crescita della struttura, ne di chiarire gli aspetti legati alla gestione dell'aviosuperficie, sulla quale oltre 6 mesi fa, si ponevano interrogativi. Di fatti, proprio per incentivare il discorso del Sindaco di Scalea, Pasquale Basile, sul potenziale mai dimostrato della struttura aeroportuale, realizzata con i sacrifici delle colline di Orsomarso e della contrada Petrosa di Scalea, la questione riguardante i titoli di gestione areoportuale porta con se dubbi, soprattutto perché ancora non si conoscono le autorizzazioni ottenute da coloro che ne detengono le aree, usufruendo in modo gratuito di uno spazio pubblico senza nessun riscontro economico da parte del comuni dell' ex patto territoriale Alto tirreno cosentino, che dovrebbero essere proprietari della struttura. Per tale ragione si ricorda che L'avio-superficie è stata realizzata con 23 miliardi di lire e completata intorno al 2003. Nel 2006, a seguito di numerosi solleciti dall'associazione Il Faro, con un primo avvio gestionale attivato in via provvisoria dall'ex amministrazione comunale di Scalea a favore della società Idroscali Napoli, si accendevano i fari della struttura per scongiurare l'abbandono al quale sembrava essere già destinata: l'obiettivo evidenziato da numerosi esponenti politici locali, fra tutti anche dall'assessore ai lavori pubblici della provincia di Cosenza, Arturo Riccetti, però, restava quello di rifinire l'infrastruttura con l'adeguamento della strada di collegamento, che poi non è mai avvenuto, e di procedere alla realizzazione di un bando di affidamento gestionale che coinvolgesse tutti i comuni del Patto, così come previsto dalla legge. Ma in questi anni, invece di progredire si è proceduto ad affossare e tutto quello che si prospettava per incentivare la crescita dell'importante infrastruttura si è trasformato in nulla di fatto. La struttura ha subito un declino e le speranze certe sono diventate bolle di sapone. Nel 2009, persino l'interessamento della Camera del Commercio di Cosenza, che pare trattasse la possibilità di un finanziamento di 100.000 euro per i collegamenti viari, non ha riacceso i processi auspicati dell'adeguamento della pista, perché non preso nemmeno in considerazione. Nel 2010, considerando l'evidenza di un abbandono della struttura e di un utilizzo privato senza tutele legali, l'associazione La Scossa chiedeva pubblicamente al Sindaco di Scalea, titolare o custode della struttura pagata con i soldi di tutti i comuni del tirreno, se l'attuale ditta che gestisce lo scalo avesse le autorizzazioni ENAC per operare sulla pista, le convenzioni per usufruire delle strutture ed il motivo per il quale la ditta Air Policastro avesse avuto in concessione alcuni spazi della struttura per 25 anni, oltre allo specificare se sussistessero garanzie legali relative alla sicurezza della pista che pare aver perso queste prerogative a seguito delle alluvioni del fiume Lao che hanno distrutto gli argini e le recinzioni della pista d'atterraggio. Ma, purtroppo, niente è stato riferito sul destino dell'aviosuperficie, che, alla luce dei fatti, rappresenta un vero e proprio fallimento della classe politica locale e regionale calabrese.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

     

     

Elezioni 28/29 marzo

Elezioni

Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore