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    Un modello condiviso per le Regioni del sud nel Mediterraneo

     

     

    Un modello condiviso per le Regioni del sud nel Mediterraneo

    20 mag 10 E' un mare ''comune'', ma non ancora condiviso. Ma i governatori delle Regioni meridionali, per accorciare le distanza tra le sponde del Mediterraneo (soprattutto con quella Sud), vanno spediti verso l'adozione di misure e iniziative che servano a colmare le distanze e, sulla base di nuovi rapporti, a costruire politiche comuni. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, definisce il Mediterraneo ''uno spazio naturale, ma non scontato per la nostra politica estera'' e anche una fonte di opportunita', ''se sapremo avvicinare le sue tre sponde, perche' guardo anche al Golfo'. Se il pensiero di Frattini e' mirato a consolidare i rapporti con i Paesi del bacino - che, peraltro, vedono l'Italia tra i partner privilegiati, e non soltanto in campo politico -, quello di Stefano Caldoro, Raffaele Lombardo, Giuseppe Scopelliti e Nichi Vendola - governatori, rispettivamente, di Campania, Sicilia, Calabria e Puglia - e' concentrato nel rivendicare alle Regioni un ruolo ancora piu' propositivo rispetto a quello del passato anche piu' recente. L'approccio non e' comunque eguale, perche' diverse sono le culture, ma anche le situazioni economiche. Come diverso, ad esempio, e' l'approccio al Mediterraneo come entita' politico-economica. Cosi', quindi, Scopelliti, ha motivato l'istituzione di una delega al Mediterraneo con la volonta' di creare una ''cabina di regia per la creazione di un dialogo costruttivo con l'area Med'', coordinando i soggetti (fondazioni e associazioni) che vi operano. Una ottica che non trova riscontro nella strategia mediterranea di Caldoro, che non pensa a una delega specifica perche' ''l'azione di coordinamento sul Mediterraneo va fatta dall'intera Giunta'', dal momento che ''c'e' la necessita' di un forte collegamento con le politiche nazionali ed europee''. Scopelliti, comunque, chiarisce di condividere il progetto di un coordinamento tra le Regioni meridionali''per sostenere un progetto unico di cooperazione istituzionale sui grandi temi''. Quali? ''Le politiche di migrazione, l'ambiente, le risorse culturali e l'esportazione di nuovi modelli di comunicazione e di governance''. Assessorato o cabina di regia? Il governatore della Puglia, Vendola, ha una sua idea: e' necessario creare molteplici organismi. Anzi, dice ''le Regioni d'Italia devono coordinarsi con piu' forza sulle tematiche del Mediterraneo: penso che si tratti di uscire da una logica abbastanza segnata dalla frammentazione e dalla occasionalita', bisogna invece fare un discorso di grande respiro''. Ciascuno dei Governatori, per la sua parte, rivendica quanto la propria Regione ha fatto. E Lombardo, in proposito, rivendica di avere fatto del dialogo, da cui nessuno e' stato escluso, uno strumento quotidiano di crescita politica. Per questo la Sicilia, sottolinea con puntiglio, ha avviato contatti con Israele, la Palestina e il Libano e, piu' a est, con la Grecia e la Turchia, per non parlare di tutto il nord Africa. E la spiegazione e' chiara: ''Sono Paesi con i quali la Sicilia ha una storia millenaria di collaborazione, di sinergia, di convivenza anche da punto religioso che piuttosto che dividerci ci hanno unito''. Anche la Puglia, ormai da anni, ha lavorato sul dialogo, come dice Nichi Vendola, che pero' lancia un interrogativo: ''Bisogna capire se nell'Italia di oggi tutti abbiano interesse e conoscenza del ruolo strategico che puo' avere il ripensamento del Mediterraneo anche in chiave di rivalorizzazione del progetto europeo''

    Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, non ha dubbi. L'area del Mediterraneo ha una funzione fondamentale per lo sviluppo della Calabria e di tutte le regioni del sud, che devono stringere rapporti stretti soprattutto con i paesi rivieraschi dell'area Med. Scopelliti, in un'intervista, afferma di condividere pienamente l'affermazione del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo cui il Mezzogiorno ha un ruolo strategico nell'area del mediterraneo. E quando gli si chiede a quali progetti pensa per valorizzare la funzione geopolitica del territorio calabrese parla di ''una serie di iniziative che sono sicuramente legate alle grandi specificita' del territorio calabrese. E' quella capacita' di esportare modelli che possano dare un contributo importante alla crescita dei Paesi che stanno piu' a sud. Penso - dice Scopelliti - ai nostri presidi culturali, alle universita', alle accademie e ai conservatori. Penso anche all'esperienza molto positiva e importante della Scuola superiore della pubblica amministrazione, che rappresenta un momento di formazione utile a creare sinergie, rete e quindi rapporti e dialogo con i Paesi che stanno piu' a sud. E questo guardando ovviamente ai temi dell'internazionalizzazione delle nostre imprese. Non possiamo non pensare che questo grande scenario, rappresentato da circa 500-600 milioni e anche piu' di persone, diventi momento di grande interesse e di attrazione''. Ed in questo senso Scopelliti pensa ai Paesi rivieraschi del Mediterraneo. ''E' proprio con questi Paesi - dice il Governatore della Calabria - che possiamo dialogare perche' abbiamo molte cose da poter condividere''. Scopelliti pensa, tra l'altro, di affidare all'assessore Fabrizio Capua, nominato lunedi' scorso ed al quale ha attribuito la delega alle Politiche euromediterranee, la cabina di regia per la creazione di un dialogo costruttivo con l'area Med, coordinando l'attivita' delle numerose fondazioni ed associazioni che operano in questo settore. Il presidente della Regione Calabria afferma, inoltre, di condividere l'idea di creare un coordinamento tra le regioni meridionali per sostenere un progetto unico di cooperazione istituzionale su grandi temi come le politiche di migrazione, il rispetto dell'ambiente, le risorse culturali e l'esportazione di nuovi modelli di comunicazione e di governance. ''Di fatto - dice Scopelliti - con l'incontro che abbiamo tenuto di recente al Ministero degli Esteri, presieduto dal ministro Frattini ed al quale erano presenti i sottosegretari Scotti e Craxi, abbiamo gia' creato una sorta di coordinamento nell'ambito del quale il Ministero degli Esteri rappresenta un po' la sede proprio della cabina di regia grazie alla quale contiamo di realizzare tutta una serie di percorsi. Abbiamo invitato il Ministro Frattini, e quindi il Governo, a porre la questione del Mezzogiorno come una delle questioni prioritarie sullo scenario dell'Unione per il Mediterraneo, che e' presieduta dal presidente Sarkozy. Un ruolo strategico e fondamentale per le nostre regioni''. ''Il Mezzogiorno, quindi, si candida - e' la conclusione del presidente Scopelliti - ad assumere una posizione baricentrica in questo grande momento di confronto ed in questa grande opportunita' che si apre verso il sud dell'Europa''

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