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    Naccarato “Scopelliti insedi una Commissione Attali”

     

     

    Naccarato “Scopelliti insedi una Commissione Attali”

    14 apr 10 In una lunga misssiva Paolo Naccarato, già già Sottosegretario di Stato alle Riforme istituzionali e consulente delle precedenti giunte regionali chiede al Presidente Scopelliti l’insediamento di una Commissione Attali. Questo il testo integrale della sua lettera. “Caro Presidente Scopelliti, la campagna elettorale è ormai dietro le spalle, le polemiche e la propaganda pure, i problemi però restano e sono tutti lì che attendono risposta, anzi taluni rischiano di aggravarsi ogni giorno di più, mentre incombe una sfida credo decisiva che si chiama Federalismo nelle sue diverse declinazioni e tutto il suo carico di incognite. In diversi settori la situazione è davvero pesante, rischia anzi di peggiorare ulteriormente se, in tempi ragionevolmente brevi, non si assumono decisioni coraggiose e chiare, in grado di invertire radicalmente una tendenza negativa mettendo anche nel conto che talune possano risultare impopolari. Non è questa la sede per entrare nel merito delle varie questioni ma approfitto dell'ospitalità per lanciare una proposta molto semplice alla quale con altrettanta semplicità mi aspetto che si dica sì o no. Per evitare equivoci dico subito che non sono alla ricerca di scorciatoie nel tentativo maldestro di dare continuità ad una gestione che sopravviva agli schieramenti. Né sono alla ricerca, lo dico chiaro e tondo, di sofisticate formule "inciucistiche" che servono a far finta di cambiare tutto perché nulla cambi. Ci mancherebbe altro!! Sono anni e anni che sono un convinto sostenitore del cambiamento più autentico in tutti i settori, ed in primo luogo nel modo di essere di ciascuno di noi. Ci sono però terreni sui quali sono necessarie assunzioni di responsabilità comuni, in grado di superare stabilmente diverse emergenze ed assicurare alla Regione - non ad un determinato schieramento o all'altro - un percorso di stabilità e di cambiamento con scelte condivise, almeno sugli indirizzi e sulle linee di fondo, capaci di far uscire la Calabria dalle secche in cui si dimena stancamente da troppo tempo. Ed attrezzarsi così a raccogliere fino in fondo le terribili sfide che sono anche davanti ad una Regione complessa come la nostra, ma rispetto alle quali a nulla serve nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, solo per tirare a campare. E' sulla base di questa premessa che mi sento di chiedere al giovane ed entusiasta Peppe Scopelliti, che conosco da anni e ne apprezzo la tenacia, il coraggio e la fantasia, di insediare una sorta di Commissione Attali indipendente per la Calabria, con l'incarico di predisporre un rapporto in grado di fornire proposte e raccomandazioni per il rilancio della crescita economica della Regione e per come deve attrezzarsi su come affrontare le questioni più decisive per il proprio futuro. Come si ricorderà la Commissione Attali fu insediata dal Nicolas Sarkozy in Francia con un mandato molto ambizioso e all'insegna di una promessa solenne del Presidente francese: "quello che voi proporrete, noi lo faremo." Mutatis mutandis, mi piacerebbe molto che se condivide l'idea, Scopelliti dica la stessa cosa al momento dell'insediamento dell'Attali calabrese. Si tratta di lavorare a riforme strutturali con un approccio a 360 gradi per vincere anche incrostazioni e cattive abitudini che hanno pesato e pesano come macigni sulla via dello sviluppo e del cambiamento della nostra Regione e con la prospettiva di creare nuove opportunità in più per tutti. In Francia il Presidente Sarkozy chiamò a quel tavolo 42 personalità rigorosamente bipartisan, eterogenei per formazione, esperienza professionale e convinzioni politiche. Economisti, analisti, storici, demografi, politici, imprenditori, dirigenti pubblici, giornalisti, ma anche scrittori e medici ed addirittura fra i componenti alcuni membri di altri Paesi tra cui gli italiani Mario Monti e Franco Bassanini. Dopo sei mesi di lavoro a ritmo molto sostenuto la Commissione Attali consegnò al Presidente francese il rapporto comprensivo di 316 proposte formulate consensualmente dai componenti il collegio. Molte di quelle proposte sono diventate leggi dello Stato, altre sono state messe in esecuzione ed pressoché tutte in vario modo attuate. Penso che questo sia una maniera corretta ed una opportunità reale per unire le forze chiamando a raccolta le migliori energie, per reagire al declino e per evitare un declassamento della Regione insieme ad un incremento delle disparità all'interno delle classi sociali. E naturalmente con la condivisione ed il sostegno delle forze politiche, tutte le forze politiche, che devono vedere in questa iniziativa un'opportunità in più anche per loro. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato certo con tutte le sue difficoltà ma anche con una grande determinazione per decisioni innovative che aprano una fase nuova e diversa soprattutto rivolta alle giovani generazioni della nostra Regione che devono ritornare ad essere una delle grandi ricchezze del nostro territorio. Caro Peppe, antico e caro amico, spero davvero che tu condivida questa idea, la fai tua, la realizzi in tempi brevi e che presto diventi uno strumento in più per cercare tutti insieme di trarre in salvo la nostra amata Regione da quello che appare ogni giorno di più come un destino cinico e baro.

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