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    Tripodi (Pdci) “Dalla Metromare un disservizio quotidiano”

     

     

    Tripodi (Pdci) “Dalla Metromare un disservizio quotidiano”

    29 lug 10 “Abbiamo letto, con forte incredulità, la confusa lettera inviata alla stampa dal capitano di lungo corso Vittorio Morace, armatore e presidente di Ustica Lines, azienda che insieme a Bluvia, impresa del gruppo FS, ha costituito il Consorzio Metromare, la società che si è aggiudicata la gara d’appalto per il servizio di trasporto marittimo veloce tra le città di Reggio Calabria, Messina e Villa San Giovanni, oltre al collegamento tra Messina e l’aeroporto reggino”. Così in una nota il segretario cittadino del Pdci di Reggio Calabria Ivan Tripodi. “La Metromare, come noto, -spiega Tripodi- ha esordito nel traghettamento lo scorso 28 giugno, suscitando, unanimemente, pesanti e motivate critiche, sia da parte dei pendolari che degli enti locali coinvolti nell’operazione. Il comandante Morace, in maniera decisamente nervosa e alquanto scomposta, ha sciorinato una serie di dati e di valutazioni che sono chiaramente slegati dall’autentica realtà quotidiana e, per essere chiari fino in fondo, sono palesemente falsi. La nostra valutazione è connessa al fatto concreto che siamo fruitori del (dis)servizio quotidiano della Metromare, quindi testimoni oculari di un disastro che si sta giornalmente consumando sulla pelle di migliaia di pendolari. Prendiamo atto che il comandante Morace, forse, pensa di confrontarsi o di avere a che fare con persone che, come si usa dire, hanno l’anello al naso. Ci dispiace deluderlo, ma non è assolutamente così. Siamo molto attenti e altrettanto documentati. Pertanto, per quanto ci riguarda, respingiamo con fermezza il merito delle incaute valutazioni espresse da Morace, poiché negare o falsificare l’evidenza non è assolutamente ammissibile. Infatti, rispetto alla sostanza delle cose, vi sono due questioni macroscopiche, affermate dal comandante, che non possono, assolutamente, passare sotto silenzio, poiché la verità non può essere, in maniera dolosa, taciuta, nascosta o modificata. Il capitano di lungo corso Morace ha testualmente affermato che “l’attuale prezzo del biglietto non è aumentato rispetto al precedente”; riguardo questa gravissima affermazione, letteralmente falsa, rimaniamo trasecolati, poichè basta recarsi presso le biglietterie della Metromare per verificare che non solo il biglietto è aumentato, ma, addirittura, l’aumento è stato enorme ed immotivato. Difatti, per smentire le improvvide parole del comandante Morace, basta ricordargli che il biglietto A/R della tratta Reggio-Messina costava, fino al 27 giugno, 4,50 euro, mentre la tariffa applicata dal Consorzio Metromare per la medesima tratta è di ben 7,00 euro, con un aumento secco di oltre il 50% a parità di condizioni (scarse) e di servizio (pessimo). Un salasso smisurato. Deciso, fra l’altro, in un drammatico momento di grave crisi economica, principalmente nel sud del Paese, che sta provocando una vera e propria macelleria sociale. Siamo arrivati al punto nel quale molti pendolari affermano: stavamo meglio, quando stavamo peggio…… Questo aumento, ingiustificato ed ingiustificabile, che punisce pesantemente i pendolari, studenti e lavoratori in primis, viene deciso nonostante la gara triennale aggiudicatasi dal Consorzio Metromare prevede l’esborso da parte della collettività di un importo triennale di ben 24.990.000,00 euro (24 milioni 990 mila euro). Facendo una semplicissima operazione aritmetica, si può facilmente calcolare che il Consorzio Metromare incassa oltre 23.000 euro giornalieri soltanto di contributi statali e a prescindere dagli incassi di biglietti e abbonamenti, vale a dire un’enormità. Proprio su questo punto è palesemente falso (seconda grandissima bugia) - basta leggere il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - l’assunto del comandante Morace secondo il quale il contributo ministeriale, alias i soldi dei cittadini che andranno, direttamente e senza colpo ferire, nelle casse del Consorzio Metromare dello Stretto, sarebbero 8, 3 milioni di euro. Si tratta, quindi, di due fandonie sostanziali e di fondamentale importanza che, adesso che sono state smascherate, cancellano, inesorabilmente, l’alibi artatamente costruito e contenuto nelle parole scritte dal comandante Morace e, quindi, dal Consorzio Metromare. Pertanto, al posto di straparlare, è indispensabile dare risposte concrete e, soprattutto, sincere alle innumerevoli esigenze e ai bisogni dei pendolari che vivono sulla proprio pelle il bluff chiamato Metromare dello Stretto.

     

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