Socialisti Uniti "Arrivo Sansonetti non sia mossa gattopardesca" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Socialisti Uniti "Arrivo Sansonetti non sia mossa gattopardesca"

29 lug 10 ''Spero che riesca a svolgere l'ambiziosa funzione di aiutare l'ascesa e la selezione di una nuova classe dirigente (Dio solo da quanto serve!) e che non si trovi nei panni del Cavaliere Chevalley, personaggio appunto gattopardesco, sceso nel Regno di Sicilia per trovare la nuova classe dirigente, salvo poi imbattersi in Don Fabrizio da Salina e nel suo ormai celebre discorso''. Lo afferma, in una lettera aperta al nuovo direttore di Calabria Ora, Piero Sansonetti, Luigi Carnovale, della segreteria nazionale dei Socialisti Uniti-Psi. ''Da giovane lettore ammalato di politica - aggiunge Carnovale - virus troppo inviso in questa stagione di novismo all'insegna di un pragmatismo nichilista che nasconde spesso piccoli egoismi grandi interessi, non ho potuto non cogliere e riscontrare nel suo primo editoriale profondi ed ampi spunti di riflessione che se sviluppati possono contribuire ed incidere significativamente sui destini ormai segnati del Mezzogiorno e della Calabria. Non le nascondo il mio stupore, unitamente al mio vivo apprezzamento per la sua scelta del tutto inaspettata, che da' credito e scommette sulla nostra Regione e che lascia ben sperare per il futuro prossimo chi, come il sottoscritto, considera il Mezzogiorno e la Calabria senza diritto di parola, fuori da ogni circuito nazionale e destinati ad assurgere unicamente alla funzione di serbatoio elettorale. Indifferenza prima ancora che rigetto, sono le sensazioni che molti avvertono verso quest'area del Paese, causa non solo l'incapacita' delle classi governanti ma il silenzio assordante del mondo dell'informazione dedito alla sola cronaca ed alla latitanza se non quando asservimento e subalternita' dei cosiddetti intellettuali''. ''Potro' sembrarle bastian contrario - afferma ancora Carnovale - dandole il mio benvenuto in quella che per molti versi e' l'ultima provincia dell'impero, dove tutto e' ampiamente amplificato e strumentalizzato, dove il conflitto e' spesso apparente, ma dove tutto in fondo deve tacere, dove spesso compromessi e ricatti sono l'ordinario e dove la denuncia politica diventa esercizio di pura retorica quando si scontra, ahime' sempre piu' soventemente, con interessi di parte e trasversali e dove la misura del cambiamento e' di natura gattopardesca''.