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    Cgil, Cisl e Uil contrari alla liquidazione dell’Arpacal “Non è un ente inutile”

     

     

    Cgil, Cisl e Uil contrari alla liquidazione dell’Arpacal “Non è un ente inutile”

    28 lug 10 L’ARPACAL (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) è stata istituita in Calabria con la legge regionale n.20 del 3 Agosto 1999, e fa parte di un sistema a rete nazionale di agenzie ambientali, coordinate dall’ISPRA, secondo la fisionomia assunta a seguito del d.l. 4 dicembre 1993, n. 496, convertito nella l. 21 gennaio 1994, n. 61, che ha provveduto a riorganizzare i controlli ambientali ed ha individuato le attività tecnico-scientifiche connesse con le funzioni pubbliche per la protezione dell’ambiente che spettano alle Agenzie; si tratta di compiti di studio e ricerca, raccolta ed elaborazione di dati sullo stato dell’ambiente, di consulenza e supporto alle pubbliche amministrazioni nell’esercizio delle funzioni in campo ambientale, di controllo sui fattori ambientali. In questo quadro la legge istitutiva dell’ARPACAL (l.r. 3 agosto 1999, n. 20) prevede che l’Agenzia collabori stabilmente, per il coordinamento delle proprie attività, con l’Agenzia europea per l’Ambiente, l’ISPRA e gli altri enti ed istituti di ricerca in materia ambientale. Non solo la successiva legislazione nazionale, tra cui il Testo Unico sull’Ambiente (D.Lgs. 152 del 2006) ma anche la stessa legislazione regionale, a partire dalla L.R. 34 del 2002 in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, indicati nell’articolo 118 della Costituzione, ha provveduto al riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi esercitati dai comuni, dalle province, dagli altri Enti locali, dalle autonomie funzionali e dalla Regione, in tema di “territorio, ambiente e infrastrutture”, riconoscendo all’Arpacal importanti quanto delicate competenze, rendendola, di fatto, una Agenzia sempre più al fianco delle Forze dell’ordine e della Magistratura al servizio della protezione dell’ambiente e della repressione degli illeciti ambientali, oltre che delle sue competenze istituzionali previste dalla legge istitutiva del 1999. Mentre l’Agenzia progressivamente conquista ruolo sul territorio, in Consiglio regionale giunge un emendamento che, è il caso di ricordarlo, non solo ne modifica la denominazione, passando da Agenzia ad Azienda, ma ne mina il suo ruolo tecnico-scientifico di terzietà nello scenario calabrese. L’emendamento all’art. 12 del disegno di legge regionale n.42, presentato dall’On. Mancini è sbagliato, fuori luogo ed inappropriato. Il presupposto è sbagliato poiché nel dispositivo dell’emendamento si parte dall’assunto che l’ARPACAL sia considerata alla stregua di un “ente inutile”, in considerazione del D.P.R. 1404/1956, (rectius legge 1404/1956!) che riguardava comunque enti di diritto pubblico soggetti a vigilanza dello Stato e comunque interessanti alla finanza statale. Un Ente da liquidare, però, deve evidenziare delle oggettive criticità, tangibili e misurabili, che nell’emendamento non è dato sapere se l’assessore Mancini abbia valutato. Criticità che, però, non sembrano emerse su altri tavoli istituzionali a cui le organizzazione sindacali hanno sempre partecipato attivamente e, è bene sottolinearlo, anche in posizione critica. FP-CGIL, FPS-CISL e UIL-FPL - anche in qualità di federazioni rappresentative delle Organizzazioni Sindacali che fanno parte del Comitato di Indirizzo dell’Arpacal - sono fortemente contrari all’eventuale approvazione dell’emendamento presentato, pronti alla mobilitazione e contestualmente nel proclamare lo stato di agitazione del personale chiedono invece l’approvazione del bilancio dell’ARPACAL, stranamente fermo da qualche mese ancora nelle stanze della Giunta regionale nonostante i pareri favorevoli dei Dipartimenti regionali Ambiente e Bilancio, per ottimizzare e rendere perseguibile il piano di attività 2010 già approvato in Comitato di Indirizzo e che attende ancora l’approvazione del Consiglio.

     

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