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    Callipo"Quando avremo in Calabria una sanità dignitosa?"

     

     

    Callipo"Quando avremo in Calabria una sanità dignitosa?"

    26 lug 10 “Ma quando avremo anche in Calabria una sanità dignitosa? Questa la risposta che i calabresi attendono, ma che, visto il clima di rissa, sembra allontanarsi sempre di più". Lo afferma in una nota l'imprenditore Pippo Callipo. "Ciò che io chiedo -afferma Callipo- è se per davvero s’intenda continuare su quest’argomento senza giungere mai ad una conclusione mentre i calabresi sono costretti ad emigrare per farsi curare. Se cosi fosse, si dimostrerebbe che non è cambiando il colore di chi governa che si garantiscono i diritti dei calabresi, ma che la politica è impotente a risolvere i problemi. Altrove si discute della sanità addirittura come opportunità di sviluppo e crescita professionale, da noi, invece, dopo la sconfitta dell’on. Loiero, ancora non riusciamo a certificare i debiti e continuiamo a polemizzare sul nulla. Il cittadino che aspetta mesi e mesi per un’analisi di routine, non vuole più sapere se è colpa di Loiero o di Chiaravalloti se la macchina sanitaria è in panne, ma se e quando potrà avere dalla sanità regionale prestazioni di qualità ed in tempi rapidi. L’attuale inefficienza generalizzata del sistema è una vergogna che, anzitutto, chiama in causa il Dipartimento dell’Assessorato ed i vertici della burocrazia che, di fronte allo sfascio sanitario, spero siano stati già licenziati su due piedi per manifesta incompetenza. Dinanzi alle accuse gravi mosse l’altro giorno in Consiglio regionale dallo stesso Presidente della Regione c’è da vergognarsi, se solo si pensa che durante la campagna elettorale era stata approvata una delibera per assegnare ai direttori generali i premi di produttività. Certo lo sforzo che occorre fare adesso, da parte della politica, non è semplice. Ma io, se fossi stato eletto Presidente, avrei imposto seduta stante un cambio di passo! Efficacia, responsabilità e merito: all’insegna di questi criteri, avrei proposto subito alla politica un dibattito per far diventare la sanità non più il problema dei problemi ma una risorsa, partendo dai punti di eccellenza che pure vi sono. Tutto il resto, la massa di iniziative pubbliche e private che sono nate soltanto per soddisfare bisogni clientelari ed assistenzialistici, avrei proposto che si adeguasse entro termini perentori agli standard di efficienza delle migliori realtà a pena, in caso contrario, di sparire dalla scena. La spesa sociale e sanitaria deve essere programmata con rigore e serietà. Ma questo compito non può essere affidato al Governo, deve essere affrontato dalla politica calabrese che, invece, seguita a lanciarsi accuse e contraccuse e a non produrre risultati. D’altronde, l’esperienza delle Regioni più virtuose, al contrario di quelle dove si concentrano gravi disavanzi, insegna che il vero risanamento non si ottiene con tagli indiscriminati, ma con una seria programmazione sanitaria che passi, senza alcuna remora, per il controllo della qualità della spesa effettuata. Per la Calabria spendere bene le risorse disponibili diventa, oltre che un dovere verso i cittadini che pagano le aliquote fiscali più alte avendone in cambio una scarsa qualità dei servizi, un obbligo derivante dal Piano di rientro dal disavanzo economico strutturale e organizzativo. Abbiamo sempre sostenuto che i gravissimi ritardi che hanno caratterizzato l’VIII legislatura regionale, in tema di sanità, dovessero essere assolutamente recuperati attraverso una sana e corretta programmazione. Ma è qui il punto, a quattro mesi dalle elezioni: dov’è la programmazione da realizzare in sinergia con i comuni e tutti gli altri soggetti che di sanità e servizi sociali si occupano sul territorio? Da un lato il neo Governo della Regione aspetta il commissariamento, nella speranza vana di esimersi dall’assumere scelte drastiche e impopolari, dall’altro il blocco del centrosinistra è impegnato a far dimenticare il disastro provocato nei cinque anni di Loiero. Tutto ciò, per i calabresi che assistono sbalorditi a questo brutto spettacolo, è davvero insopportabile.

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