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    Mirabelli "No a disparità di risorse per la specialistica"

     

     

    Mirabelli "No a disparità di risorse per la specialistica"

    22 lug 10 Il consigliere regionale Rosario Mirabelli ha presentato un'interrogazione in relazione alla delibera di giunta regionale n. 489 del 2 luglio scorso. ''Premesso che - afferma Mirabelli - a seguito di un articlo apparso du di un quotidiano, l'interrogante consigliere e' venuto a conoscenza della delibera sopra riportata, con la quale si e' stabilito, tra l'altro, il tetto massimo di spesa per l'acquisto delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale da privato accreditato per gli anni 2010-2011-2012, riducendo la cifra di 80 milioni di euro, cui si era addivenuti, a seguito della delibera di giunta n. 393 del 24 maggio 2010, nell'incontro del 26 maggio 2010 tra associazioni di categoria delle strutture e dei professionisti eroganti tali prestazioni e la dirigenza del Dipartimento regionale alla salute, fino a circa 72 milioni di euro''. ''E' evidente - sostiene il consigliere regionale - la gravita' delle conseguenze della suddetta delibera, che invece di stanziare risorse per garantire l'intera produzione delle prestazioni ambulatoriali del 2009, quantitativamente inferiore alla media nazionale, propone ulteriori tagli. Essa peraltro appare intempestiva e ingiustificabile,considerato che era gia' intercorso un accordo tra le parti, per la revisione del fondo da assegnare al settore privato accreditato, sulla base di un atto programmatorio della Giunta, la Dgr 393 del 24 maggio 2010. Il fondo assegnato, pari ad 80 milioni di euro, veniva imposto a fronte di una produzione per il 2009 di circa 93 milioni di euro, con un taglio, quindi, pari al 14% circa delle prestazioni in favore della popolazione''. ''Con la delibera sopra riportata - sostiene ancora il consigliere regionale - si tagliano le prestazioni del 22,6% sino a 72 milioni di euro. A tale dato si aggiunge una suddivisione di tali risorse assolutamente priva di senso che vede, per ciascun cittadino residente: euro 63 a Reggio Calabria, euro 53 a Crotone, euro 27 a Cosenza, euro 13 a Catanzaro ed euro 10 a Vibo Valentia, senza che a cio' corrisponda una complementare offerta degli erogatori pubblici. Tutt'altro, atteso che nella provincia di Cosenza, alcune strutture ambulatoriali sono state chiuse, altre chiuderanno, altre ancora hanno ridotto l'attivita'. In relazione alla effettiva domanda di prestazioni da parte dell'utenza, i contratti di attivita' annuali che, conformemente alla delibera di Giunta, dovranno stipularsi entro i prossimi 10 giorni, non potranno essere accettati dagli operatori privati delle tre citate province in quanto il valore della produzione di prestazioni sino ad oggi da questi erogate e' superiore alle proposte economiche che deriveranno da tale programmazione''. ''Tutto cio' e' stato ampiamente documentato - prosegue ancora il testo - dal presidente dell'Asa (Associazione Strutture Accreditate) della Calabria che,insieme al Sindacato Branche a Visita (Sbv), ha sollecitato ripetutamente incontri con la presidenza regionale per la risoluzione del problema, evidenziando tutte le ragioni delle strutture ambulatoriali rappresentate; inoltre decisivo ed essenziale delle strutture private per la tutela della salute dei calabresi; la sciagurata ipotesi della non sottoscrizione dei contratti in 3 province su 5 e la conseguente sospensione dell'accreditamento per circa 100 strutture provocherebbe, nella situazione attuale della sanita' calabrese, un enorme disagio per il 70% della popolazione regionale e, oltre che un irrimediabile danno alle strutture, anche un evidente allarme sociale''. Nell'interrogazione, Mirabelli chiede di sapere ''secondo quali criteri sono state stabilite le quote di assegnazione per singola provincia per l'assistenza specialistica ambulatoriale, e quali provvedimenti intende assumere per riportare a giusta equita' ed uniformita' i diversi parametri attribuiti per provincia per la suddetta specialistica ambulatoriale. A che punto sono le trattative con i presidenti dell'Asa e della Sbv Calabria e quando si intende incontrare gli stessi per la definizione del problema piu' volte posto all'attenzione della Regione dai rappresentanti di Asa ed Sbv; se non vi sia la necessita', per tutte le motivazioni in premessa, di scongiurare qualsiasi ipotesi di sospensione dell'accreditamento, ponendo in essere tutte le attivita' istituzionali per definire la situazione con i rappresentanti di Asa ed Sbv; se tale tipo d'iniziativa non provoca ulteriore migrazione dei cittadini calabresi e l'aumento dei tempi delle liste di attesa, con ulteriore percezione di sfiducia nelle istituzioni regionali, considerata la incapacita' di risolvere i problemi relativi al settore sanitario''.

     

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