Giovani Udc “Testamento morale di Borsellino nostra stella polare” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Giovani Udc “Testamento morale di Borsellino nostra stella polare”

18 lug 10 "La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità". Lo scrivono in una nota i Giovani dell’Udc calabrese. Sono passati ben 18 anni –spiegano- da quel 19 Luglio del 1992; giorno in cui, in via D'Amelio a Palermo, la Mafia uccise PAOLO BORSELLINO. La storia di questo Eroe, di questo Giudice siciliano è gelosamente custodita nel cuore e nella mente di tutti gli italiani. I suoi insegnamenti ed il suo testamento morale, ancora oggi, riecheggiano con vigore, quasi a voler testimoniare una presenza che non è svanita con la morte, anzi. Una presenza che è ancor più tangibile e viva in ognuno di noi, nella quotidianità di chi lotta, giorno dopo giorno, per contrastare l'illegalità ed il cancro della criminalità organizzata. "La lotta alla mafia doveva essere un movimento culturale e morale che coinvolgesse, specialmente, le nuove generazioni" - affermava Paolo Borsellino. I Giovani dell'Unione di Centro calabrese, nell'anniversario della Sua morte, fanno proprie queste parole e, ricordando il Suo sacrificio, confermano nuovamente l'impegno costante nell'opera di sensibilizzazione, verso le nuove generazioni, allo scopo di continuare a smuovere le coscienze. "Sono morti per noi che abbiamo un grosso debito verso loro, questo debito dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera".