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    Sfuma accordo Governo-Regioni su tagli finanziaria

     

     

    Sfuma accordo Governo-Regioni su tagli finanziaria. Governatori verso restituzione deleghe. Commissione Senato approva manovra

    10 lug 10 E’ saltato l'accordo governo-regioni sulla manovra economica dopo l’incontro avvenuto ieri a Palazzo Chigi tra Berlusconi e i Governatori. L'atteso faccia a faccia, finito in un nulla di fatto, è iniziato al termine del Consiglio dei ministri, intorno alle 12. Sul tavolo la discussione sulla manovra economica, il nodo dei tagli dei trasferimenti e le richieste di alcuni governatori di un aiuto su tempi e modi di risanamento della sanità regionale. Presieduto dal premier Silvio Berlusconi, con i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, al vertice erano presenti i ministri Giulio Tremonti, Raffaele Fitto, Renato Brunetta, Ferruccio Fazio, Andrea Ronchi, Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Tra i governatori di regione, Vasco Errani, Roberto Formigoni, Luca Zaia, Michele Iorio, Renata Polverini, Nichi Vendola, Giuseppe Scopelliti e Gianni Chiodi. Al termine del vertice con le regioni, c’è stato l'incontro con province, comuni e comunità montane.

    Errani: "Per noi e' stato un incontro molto negativo'', spiega il presidente della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, aggiungendo che "le proposte avanzate dalle regioni sono state respinte". "Ribadiamo con maggior convinzione -rimarca Errani, insieme ai governatori delle regioni- la richiesta di mettere all'ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni l'intesa per la competenza delle deleghe. Siamo preoccupati -ripete piu' volte Errani- per noi non esiste un ragionamento di schieramento. Noi non rinunceremo a lavorare perche' il nostro compito non e' a fare propaganda ma spiegare al governo che chi vuole andare verso il federalismo fiscale non puo' entrare nel piu' pieno centralismo. Informeremo il presidente della Repubblica sulle conseguenze di questa situazione". "La manovra -rimarca Errani- e' totalmente squilibrata a sfavore delle regioni e degli enti locali. Vogliamo collaborare con il governo e proponiamo una commissione a costi zero per verificare qualita' della spesa e riduzioni, proponendo al governo un'intesa fondata su questo principio: chi non riduce spese non di qualita' ne paghi il prezzo. Ma c'e' un taglio di 10 miliardi di euro di trasferimenti e questo ci mette nelle condizioni -conclude Errani- di non poter esercitare le competenze di cui le regioni hanno le responsabilita''.

    Formigoni. Rimetteremo le deleghe, percio' abbiamo chiesto di inserire la questione all'odg della prossima conferenza stato-regioni. Cosi' Formigoni. 'Tremonti ci ha detto che per restituirle serve una legge? Benissimo, allora si convochi subito la conferenza e concordiamo una riga da aggiungere come emendamento alla manovra'. La Polverini esprime delusione per l'incontro di ieri, anche se - dice - 'c'era da aspettarselo'. Sulla restituzione delle deleghe: 'C'e' la legge, non prendiamoci in giro'.

    Vendola: "Se ci tolgono le risorse, restituiamo tutte le deleghe", ha detto Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, lasciando Palazzo Chigi. "Abbiamo manifestato -rimarca il governatore pugliese- la nostra disponibilita' a monitorare le spese, ma a questo punto faranno il federalismo con il morto. La vera crisi sara' quando non potremo garantire i diritti ai cittadini, perche' vedremo calare la scure sul trasporto pubblico locale, sul sostegno alle piccole e medie imprese e non potremo fare politiche di aiuto alla famiglia. Rispetto a queste richieste -scandisce Vendola- abbiamo visto sbuffare Tremonti, che ha chiuso la saracinesca. Ho l'impressione che il governo sia 'commissariato' dal ministro dell'Economia. Ma -conclude il governatore della Puglia- se Tremonti e' in grado di far camminare da solo i treni, lo faccia".

    Tremonti. ''I governatori hanno chiesto la restituzione delle deleghe? Intanto lo hanno fatto, poi vediamo. Se intanto le regioni ci ridanno la delega per i controlli sulle pensioni d'invalidita', siamo assolutamente d'accordo...'', ha detto dal canto suo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha aggiunto. ''Come si fa a dire -chiede Tremonti- che il federalismo e' morto, anzi e' morta perfino la Bassanini, e poi chiedere la contemporaneita' dei decreti attuativi del federalismo?''. ''Noi siamo convinti -rimarca il ministro- che il federalismo fiscale sia la formula di soluzione dei problemi anche per le regioni. E se le regioni avessero avuto questa visione positiva e progressiva, avrebbero fatto anche loro un accordo come questo siglato con comuni e regioni''. Quindi rassicura i governatori: ''I pendolari non staranno per strada....''. E spiega che ''dal lato del governo, l'incontro con i comuni e' stato positivo, abbiamo chiuso un accordo basato sullo spirito di leale collaborazione repubblicana. Abbiamo lavorato insieme, andremo avanti insieme''. Quanto alla commissione per verificare qualita' della spesa e riduzioni, il titolare dell'Economia sottolinea: ''Abbiamo un accordo con comuni, province e regioni a studiare insieme i tagli da fare nel governo centrale e in querlli locali. Questo e' un avanzamento. Sono convinto -conclude Tremonti- che votata la manovra e passata questa fase, ci ritroveremo attorno a un tavolo. Anche con le regioni''.

    Fitto: ''Nel corso dell'incontro a palazzo Chigi, il governo ha ribadito la posizione che era stata espressa gia' nei giorni scorsi: i saldi non possono essere messi in discussione al pari del riparto dei tagli di spesa tra comparti'', ha affermato il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, dopo l'incontro con le regioni e gli enti locali a palazzo Chigi. ''La proposta di restituzione delle deleghe da parte delle regioni -sottolinea- deve essere valutata per quello che essa rappresenta, ovvero una forte sollecitazione per riprendere una fase di confronto costruttivo con il governo. Al tempo stesso, ritengo positivo - ha concluso Fitto- l'incontro con gli enti locali con i quali il governo ha individuato modalita' di utile confronto sull'accelerazione dell'attuazione dalla legge delega sul federalismo fiscale''.

    Questa mattina Commissione Senato approva la manovra. E' strappo tra governo e regioni sulla manovra mentre la commissione Bilancio del Senato approva il decreto economico che andra' in Aula martedi'. L'incontro invocato dai governatori con il premier Berlusconi e il ministro dell'Economia Tremonti durato ieri un'ora e mezza segna infatti un ulteriore allontanamento tra le regioni e l'esecutivo. Invariati gli 8,5 mld di tagli a carico delle Autonomie. I saldi non si toccano, ripete per l'ennesima volta il superministro dell'Economia Giulio Tremonti.

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