Caos PD, Musi "Percorso concordato con tutti da lunedì" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Caos PD, Musi "Percorso concordato con tutti da lunedì"

08 lug 10 "Gli assenti mi hanno detto di non poter partecipare alla riunione per motivi familiari, chi per un lutto, chi per problemi medici familiari chi per altre questioni". Lo ha detto il commissario del Pd calabrese, Adriano Musi, in merito alle assenze di quattro consiglieri alla riunione del gruppo consiliare alla Regione che ha nominato capogruppo Sandro Principe. "Adesso - ha aggiunto - se dicono altre cose non so che dire. Posso parlare di quello che hanno detto a me, sia nelle comunicazioni scritte, che ho, sia in quelle telefoniche. E' vero che stamani Censore mi ha telefonato per esprimere dissenso, ma gli ho ricordato che il percorso lo avevamo deciso tutti concordamente nella riunione di lunedì scorso. E lo avevano indicato loro. Dovevano dirmelo allora se c'erano riserve. Tra l'altro, il capogruppo lo avremmo scelto lunedì se proprio loro non avessero deciso di sperimentare un percorso che prevedeva che i nove consiglieri si vedessero martedì in occasione del Consiglio regionale per giungere ad una scelta condivisa. Il percorso prevedeva poi che oggi avremmo nominato il capogruppo o sulla base di una scelta unitaria o democraticamente con un voto. Oggi non era il tempo della discussione del metodo, oggi era il tempo della decisione. Se c'erano osservazioni dovevano essere fatte lunedì". "Dire adesso che questa è una rottura - ha sostenuto Musi - mi sorprende. Non so quali siano i metodi e le consuetudine locali, ma io sono abituato che se c'é una cosa che non va bene si dice, a quattrocchi e in pubblico. Non avere avuto nessun tipo di obiezione, aver concluso all'unanimità, sia nelle valutazioni che nel percorso, che nelle decisioni e arrivare a oggi e dire che questa è una rottura, non so che tipo di commento fare". "Rischi? Non so - ha aggiunto - che rischio possa esserci. Mi riservo di parlare con loro e cercherò di capire innanzitutto perché hanno condiviso il percorso e perché lo dicono solo adesso e perché si sono giustificati parlandomi di problemi familiari. Se avevano riserve politiche dovevano dirmelo. Censore queste riserve me le ha avanzate stamani e gli ho detto di venire in riunione per dirlo e lui mi ha risposto che non poteva. Stiamo attuando un percorso che nove persone, lunedì, avevano approvato all'unanimità. Io, comunque, non potevo bloccare una riunione per una telefonata".