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    Manovra, il Governo riapre confronto e convoca Regioni e Comuni per venerdì

     

     

    Manovra, il Governo riapre confronto e convoca Regioni e Comuni per venerdì

    07 lug 10 Improvvisamente, nella giornata che ha segnato il momento di massimo contrasto nel braccio di ferro sulla manovra che ormai da settimane impegna da una parte Regioni, Comuni e Province e dall'altra il Governo, sembra essersi riaperto il confronto. Dopo una serie di riunioni tenute nel mattino dai vari stati maggiori e una conferenza stampa congiunta in cui si annunciava la volonta' delle autonomie locali a non partecipare alle conferenze Unificata e Stato-Regioni in mancanza di un faccia a faccia con il presidente del Consiglio, e' arrivato nel pomeriggio da Palazzo Chigi, a firma del premier e del ministro dell'Economia, l'annuncio che fissava l'incontro con le Regioni per venerdi' alle 11. Ma rimangono ancora dubbi sulla presenza del leader dei governatori domani alle due riunioni, alle quali potrebbero partecipare solo i ministri Fitto e Tremonti ma non il premier. La nota del Governo ha sostanzialmente quietato gli animi e, dopo le parole dure di questi giorni, e' stata salutata da Errani come ''il primo passo utile per avviare un confronto nel merito. Naturalmente - ha aggiunto, puntando il dito sulla mancata convocazione degli altri protagonisti della querelle - l'incontro dovra' prevedere la presenza di tutti i protagonisti, quindi anche Comuni e Province''. Ma l'ascia di guerra, si e' capito piu' tardi, non e' ancora stata riposta. I dati contenuti nella nota di Palazzo Chigi - spiega una nota ufficiale di Errani - non sono ''ne condivisi ne condivisibili''. Nel corso di un confronto su Sky con il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, Errani ha poi ribadito che la sua partecipazione alla Conferenza Stato-regioni avverra' ''solo dopo aver incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi''. E da quel palcoscenico non si e' lasciata sfuggire l'occasione per ribadire quanto gia' aveva chiarito in mattinata al Cinsedo: ''la mia speranza e' che sia possibile fare una discussione nel merito sulla manovra, almeno per come e' stata presentata dal Governo. I tagli previsti non sono equilibrati. Noi siamo disposti a collaborare e siamo pronti a far fronte agli sprechi, che debbono essere ridotti. Spero che le Regioni e le Autonomie locali possano spiegarlo al Premier''. Il nocciolo della questione e' sempre la natura e il taglio dei trasferimenti, pari a circa 4 miliardi di euro per il 2011 e a 4,5 miliardi a decorrere dal 2012, ''che azzerano nei fatti tutte le deleghe affidate con la legge Bassanini''. E proprio questo sembra essere stato uno degli aspetti che puo' avere avuto piu' peso nella riapertura istituzionale tra governo e regioni, visto che stamane Errani aveva ribadito, insieme a Chiamparino e Castiglione, di aver comunicato al ministro Fitto la rinuncia alle deleghe. Delusa l'Anci, che non compare nella nota di convocazione di venerdi' di Palazzo Chigi: ''Tendo a credere - ha detto a stretto giro di posta il presidente Sergio Chiamparino - che la convocazione delle sole Regioni all'incontro con il Presidente del Consiglio sia il frutto di una svista e non un goffo tentativo di incrinare il fronte delle autonomie locali e regionali; tentativo che sarebbe inevitabilmente destinato a fallire. ''Noi comunque - ha chiarito - rimaniamo in attesa delle risposte alle proposte che abbiamo avanzato''

    Convocati anche i comuni. All'incontro di venerdi' con il presidente del Consiglio, per un confronto sulla manovra -secondo quanto si apprende- parteciperanno, oltre alle Regioni, anche i Comuni. In serata il presidente dell'Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, si era detto certo che l'annuncio del solo incontro con i presidenti di Regione poteva ritenersi ''frutto una svista e non un goffo tentativo di incrinare il fronte delle autonomie''. L'incontro dovrebbe tenersi alle 12.30.

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