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    Gigliotti “Basta con finta democrazia, no all’ennesimo inciucio, intervenga Bersani”

     

     

    Gigliotti (PD) “Basta con finta democrazia, no all’ennesimo inciucio, intervenga Bersani”

    18 giu 10 “Adesso basta con gli sfiancamenti e con le Direzioni Regionali organizzate alla benzodiadepina. Basta con coloro che invocano il rinnovamento a patto che si parta da loro. Noi non siamo più disponibili a legittimare oltre questa lunga eutanasia, questa finta democrazia, questa sterile discussione in cui di politico non c’è mai stato nulla” Così Fernanda Gigliotti Consigliere Nazionale del PD e appartenente al Gruppo PD – Calabria 25 Aprile. “Ieri sera –aggiunge la Gigliotti-. nella Direzione Regionale del PD è andato prevedibilmente in onda il progetto di un nuovo inciucio: Loiero, Adamo e Bova hanno trovato un nuovo motivo di intesa nel respingere la richiesta di azzeramento e di commissariamento del PD calabrese. Il tentativo è chiaro: sfiancarci e tirare la corda fino a quando, tra una direzione ed un’assemblea, anche sotto la spinta dell’incalzante domanda di azzeramento, fra Bova, Loiero e Adamo scoppierà di nuovo l’amore, così da potere invocare, come già accaduto il 2 di Febbraio a Caposuvero, il federalismo del partito per legittimare un altro papocchio calabrese. Magari un nuovo segretario di transizione. E Guccione e Caminiti saranno, ancora una volta, i notai roganti dell’ennesimo pactum sceleris. Ebbene noi possiamo anche umanamente comprendere le ragione di questa voglia di sopravvivenza a tutti i costi, malgrado la sconfitta del 28 marzo, anche perché nessun condannato a morte o malato terminale si rassegna facilmente all’ineluttabilità della fine, ma ribadiamo e sosteniamo che non è politicamente serio chiedere a Guccione, a Loiero, ad Adamo e a Bova di decidere e guidare il futuro del PD calabrese e, soprattutto, non possono essere loro a valutare se il PD calabrese è da azzerare e commissariare. Sarebbe come chiedere ai tacchini di fissare la data del Natale. La cosa invece che nessuno più comprende è la complicità silenziosa di Bersani, l’ignavia pericolosa del partito nazionale che invoca la crisi nazionale e l’antiberlusconismo per sollevare il morale delle truppe, ma che non è in grado di risolvere i guasti di casa propria. Quegli stessi guasti che sono stati i veri motivi della sconfitta di primavera. A questo punto la chiarezza si impone e Bersani, Marino, Fassino, Gentiloni, Fioroni, Franceschini, Letta, Bindi, che hanno già da tempo chiaramente detto e chiesto l’azzeramento del tesseramento, degli organi e della dirigenza calabrese, perché impresentabile, incompatibile, consunta, complice, ci devono dire se la loro richiesta è ancora sul tavolo o è stata ritirata. Commissariare il PD Calabrese significa assunzione da parte della segreteria nazionale della responsabilità di rimuovere nel PD gli ostacoli che essa stessa ha generato, nutrito, cresciuto e legittimato. Commissariare significa scegliere da che parte stare in Calabria. E noi che siamo l’avamposto di questo partito, abbiamo il diritto di conoscere per quale proposta politica stiamo lavorando, sottraendo tempo ed energia alle nostre famiglie e alle nostre professioni. Chiediamo quindi un incontro urgente con Bersani e chiediamo a tutti i parlamentari e i consiglieri regionali che hanno chiaramente invocato l’azzeramento e il commissariamento, di aiutarci, sostenerci e a fare altrettanto.

     

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