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    Federalismo: Italia divisa in 4 sui servizi sanitari, maglia nera al sud

     

     

    Federalismo: Italia divisa in 4 sui servizi sanitari, maglia nera al sud

    16 giu 10 Un'Italia a quattro facce sul fronte della sanita': i diversi livelli di assistenza e le notevoli diversita' tra sistemi regionali 'spaccano' letteralmente il Paese in quattro aree. Mentre il federalismo nel settore, cui ha dato ulteriore impulso la legge 42 del 2009, procede solo sulla carta, e trova sempre piu' difficolta' nella sua applicazione. E' quanto emerge dal ''Rapporto Sanita' 2010 - Federalismo e Servizio Sanitario Nazionale'' della Fondazione Smith Kline, presentato a Roma. Secondo la ricerca, Trentino Alto-Adige e Valle d'Aosta brillano per efficienza, seguite da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia Romagna e Toscana; l'area di 'fascia 3' composta da Lazio, Umbria, Molise, Marche Abruzzo, Campania e Sicilia, e infine il gruppo con la 'maglia nera' comprende Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna. ''Oggi la geografia della salute italiana - afferma Giuseppe Costa, dell'Universita' di Torino - e' attraversata da diseguaglianze a sfavore del Mezzogiorno che sono da imputare alla composizione geografica della poverta'''. I dati, del resto, parlano da soli: 'l'indice di cronicita'', e' sbilanciato a danno del sud, mentre al nord (Toscana compresa) la situazione e' migliore. Anche altri dati confermano il divario: le frequenze di interventi chirurgici sono molto piu' elevate al settentrione con il Veneto in testa davanti alla provincia di Bolzano: in coda Basilicata, Puglia e Campania. In questo quadro l'Italia, per la sua incidenza della spesa sanitaria pubblica e privata sul Pil (8,9%), ''si colloca in una posizione di assoluto rispetto nelle graduatorie internazionali sulla tutela della salute della popolazione e la qualita' complessiva delle prestazioni'', ma questo rapporto e' di poco superiore a Regno Unito e Spagna e ben al di sotto di Francia, Germania e di tutti gli altri Paesi europei. Alla spesa e' legato il tema del federalismo. ''La qualita' delle prestazioni e la trasparenza del sistema - spiega Rosella Levaggi, dell'Universita' di Brescia - sono aumentate in pochi casi, mentre in molte Regioni la sanita' e' a un punto di crisi''. Il problema del federalismo, secondo l'assessore alla sanita' dell'Emilia Romagna, Giovanni Bissoni, riguarda ''la standardizzazione dei costi come traduzione della standardizzazione dei bisogni, sia la costruzione di un fondo perequativo''. Per l'assessore del Friuli Venezia-Giulia Vladimir Kosic, importante e' il confronto tra diverse esperienze, mentre Luciano Bresciani, della Lombardia, parla di ''un federalismo sanitario differenziato tra le regioni''.

     

     

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