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    Dima (Pdl) "Scomgiurare disimpegno fondi UE"

     

     

    Dima (Pdl) "Scomgiurare disimpegno fondi UE"

    16 giu 10 ''Si ripresenta in tutta la sua gravita' la problematica relativa alla spesa dei fondi comunitari. Amplificata da un quadro economico e finanziario generale che continua a mostrarsi, ancora, a tinte fosche'. Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del Pdl, Giovanni Dima, presidente della Consulta nazionale agricoltura del Pdl, secondo cui bisogna ''scongiurare il pericolo del disimpegno delle risorse''. ''In un tempo in cui - prosegue Dima - la crisi costringe i governi europei a varare manovre correttive sempre piu' caratterizzate dalla necessita' di razionalizzare la spesa corrente senza, pero', comprimere le possibilita' di crescita delle singole strutture produttive, al fine di garantire coesione sociale e concrete opportunita' di sviluppo per i territori, la riproposizione, ormai ciclica, della questione relativa alla capacita' di utilizzare per bene le risorse comunitarie deve essere affrontata in maniera risolutiva. In questo contesto non puo', pertanto, essere sottaciuto il rischio, sempre attuale, che l'Italia debba restituire all'Unione europea le risorse stanziate per sostenere e valorizzare importanti settori della propria economia, tra i quali, sicuramente, quello dell'agricoltura''. ''E nel nostro Paese, proprio la Calabria - sostiene ancora il deputato del Pdl - rappresenta, purtroppo, uno dei punti piu' deboli del fronte della spesa comunitaria impegnata per rafforzare la competitivita' e la redditivita' delle aziende, la tutela e la conservazione del paesaggio, l'implementazione di iniziative di crescita sostenibile. Per l'attuazione delle politiche di sviluppo rurale, per il periodo 2007/2013, sono stati assegnati all'Italia 9 miliardi di euro. Alla nostra regione, poco piu' di 650 milioni. La grandezza di questa cifre dovrebbe farci riflettere sulla grande opportunita' che la classe dirigente calabrese ha di fronte. Recuperare, cioe', quei ritardi strutturali che impediscono alla nostra agricoltura di fare un salto di qualita' che riteniamo indispensabile per competere sui mercati nazionali ed internazionali. Favorire gli investimenti nelle imprese e lo sviluppo di filiere produttive di eccellenza. Garantire l'accesso al credito ed al mercato dei capitali''. ''Eppure, nonostante queste priorita' - sostiene ancora Dima - esiste il pericolo concreto che, se entro il 31 dicembre 2010 non saremo in grado di spendere i circa 84 miliardi di euro ancora stanziati nel Feasr, dovremo interamente restituire questa somma a Bruxelles, per via degli effetti legati al disimpegno automatico che penalizza le regioni meno tempestive nell'utilizzo dei fondi comunitari. Esistono, purtroppo, tutte le condizioni perche' cio' avvenga. La spesa complessiva infatti, cioe' quella effettuata dall'inizio del periodo di programmazione e riferita al Feasr, ammonta a 54.123.137,84 euro, pari all'8,64%, che rappresenta il valore dello stato di avanzamento di questa attivita'. Le responsabilita' e le disattenzioni del centrosinistra, sotto questo aspetto, sono molto evidenti. Ricordare le superficialita' compiute dalla precedente giunta regionale e' sicuramente molto utile per evidenziare che questi errori sono stati voluti da chi ha governato fino a poco tempo fa la Regione e sono stati causati da un'eccessiva burocratizzazione delle procedure e da un accentramento delle procedure di spesa che e' diventato sempre piu' farraginoso''. ''Al tempo stesso, dobbiamo, pero' porci - sottolinea ancora il parlamentare - il problema di come impedire che queste somme siano restituite. La stessa riunione della Commissione Agricoltura, prevista per il prossimo 17 giugno, con i rappresentanti delle Regioni, servira' per individuare utili meccanismi di salvaguardia delle risorse comunitarie al fine, proprio, di disinnescare la miccia del disimpegno. Nel frattempo, abbiamo voluto firmare una proposta di legge, presentata dal Presidente della Commissione Agricoltura Paolo Russo, che prevede che la politica di sviluppo rurale possa essere attuata su base nazionale attraverso un unico Psr ed un unico piano finanziario al fine di poter recuperare risorse ed evitare che le stesse siano restituite. E questo il pericolo piu' forte che vogliamo a tutti i costi scongiurare''

     

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