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    Annullato emendamento che taglia province calabresi

     

     

    Grazie a Governatore Scopelliti, annullato emendamento che taglia province calabresi

    10 giu 10 La Commissione “Affari costituzionali della Camera” ha annullato l’emendamento che prevedeva, nella proposta di legge approvata dalla Commissione della Camera, l’abolizione di alcune province tra cui quella di Vibo e di Crotone. Il provvedimento approvato – informa una nota dell’Ufficio Stampa della Giunta - è il positivo risultato ottenuto dal Presidente Scopelliti che in questi ultimi giorni era intervenuto, prima con una dichiarazione e, poi, con una serie di incontri e pressioni personali, a livello di Governo e dei senatori componenti la Commissione, per manifestare il dissenso proprio e dei cittadini calabresi. Una decisione particolarmente attesa dalle popolazioni calabresi interessate che non si rassegnavano all’idea di dover rinunciare all’autonomia conquistata e costruita in questi anni.

    Scopelliti "Gioco di squadra". ''Si e' lavorato bene. Tutta la squadra''. Cosi' il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, intervenendo ad un convegno a Reggio Calabria sul ruolo dei giovani in politica, ha commentato il ritiro dell'emendamento che prevedeva la soppressione delle mini-province. ''Immaginavo - ha aggiunto - che il provvedimento non avrebbe avuto seguito anche perche' avevo parlato con il ministro Maroni e con il presidente della commissione affari costituzionali della Camera, ai quali avevo manifestato le perplessita' su tale proposta ricevendo la massima disponibilita'. Avevo anche preparato un emendamento che era stato condiviso da parlamentari del Pdl in Commissione''. Parlando poi del ruolo dei giovani, Scopelliti ha sottolineato la loro importanza ''quale nuova classe dirigente'' evidenziando come sia importante che si impegnino in politica con continuita'.

    Soddisfatta vicepresidente Stasi. La Vicepresidente della Giunta regionale Antonella Stasi – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - si è detta soddisfatta per il risultato ottenuto dal Presidente Scopelliti, relativamente all’annullamento, da parte della Commissione “Affari Costituzionali” del Senato, del provvedimento che avrebbe abolito alcune province tra cui Vibo e Crotone. “D’altra parte – ha commentato Stasi – sulla stessa posizione del Governatore Scopelliti si era espressa oggi l’intera Conferenza dei Presidenti alla quale avevo partecipato, illustrando la protesta dei calabresi che già ieri, a Crotone, si era manifestata, in forma plateale, attraverso i sindaci dell’intera provincia. Si tratta di una decisione giusta, quella adottata dalla Commissione del Senato, che ha evitato sicuri e gravi disagi, di ogni genere, a migliaia di persone”.

    Presidente De Nisi. "Al di là delle negative considerazioni politiche, c’è qualcosa di molto positivo in tutta questa storia: i cittadini vibonesi si sono riscoperti uniti nella volontà di far valere le proprie ragioni e di difendere l’identità del proprio territorio. Forze sociali, associazioni di categoria, sindacati ed esponenti politici dei diversi schieramenti si sono mobilitati insieme per denunciare l’ingiustizia che stava per essere commessa". Nel commentare il ritiro in Commissione affari costituzionali della Camera dell’emendamento alla Carta delle Autonomie – che avrebbe comportato il taglio di quattro Province, tra cui quella di Vibo Valentia – il presidente dell’Ente, Francesco De Nisi, sottolinea innanzitutto l’elemento più gratificante di una vicenda dai contorni ancora poco definiti. "Resta il dato di fatto che l’emendamento è stato ritirato e di questo non possiamo che essere immensamente felici – aggiunge De Nisi -. Voglio credere che alla fine si siano resi conto dell’assurdità e dell’iniquità di un provvedimento che avrebbe colpito soltanto quattro Province italiane su centonove, determinando un gravissimo danno socio-economico per il Vibonese, con la perdita di tutta una serie di servizi pubblici che oggi esistono soltanto perché ci sono i confini provinciali». Un rischio che De Nisi ha denunciato con forza nei giorni scorsi, soprattutto con riferimento alla necessità di mantenere sul territorio i presidi di legalità rappresentati da Prefettura, Questura e Comandi delle altre forze dell’ordine: "Era impensabile abbandonare questo territorio al suo destino, allentando il controllo dello Stato e smobilitando i presidi locali delle forze dell’ordine, indispensabili per fronteggiare una criminalità organizzata sempre più violenta e opprimente". La tensione di questi ultimi giorni, dunque, si stempera nella considerazione di una ritrovata unità identitaria e il presidente della Provincia parla di «una prova difficile che i Vibonesi hanno dimostrato con orgoglio di saper affrontare insieme". "Sono certo che questa esperienza lascerà un’impronta positiva e mi auguro che questa unicità di intenti possa coagularsi anche intorno ad altre problematiche che riguardano il nostro territorio e che necessitano di un sostegno ampio e convinto". Sebbene il rischio di soppressione della Provincia di Vibo Valentia sia per ora scongiurato, De Nisi non ha intenzione comunque di abbassare la guardia: "Continueremo a impegnarci con rinnovata energia sull’ipotesi di allargamento dei confini provinciali, guardando in particolare a quei Comuni che resteranno fuori dalla Città metropolitana di Reggio Calabria. In questi ultimi giorni, anche a causa di quanto accaduto, si sono moltiplicati i contatti con le Amministrazioni comunali interessate. Un lavoro prezioso che non andrà perduto". Infine, il presidente rende noto che il Consiglio provinciale straordinario, aperto alla partecipazione dei cittadini e convocato per sabato prossimo nella piazza principale della città capoluogo, è stato annullato. "Non ha più senso tenerlo come previsto, perché il suo fine non era politico, ma esclusivamente di sensibilizzazione civica. Con quel Consiglio provinciale volevamo aumentare ulteriormente la partecipazione dei cittadini e contribuire ad una presa di coscienza collettiva sulle conseguenze che avrebbe avuto la soppressione della Provincia". Un’ipotesi che, per ora, sembra essere stata risposta nel cassetto.

    Zurlo "Ha prevalso il buon senso". Il presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, si è detto compiaciuto della decisione di abolire le mini province affermando che “Se la notizia dovesse essere confermata, vorrebbe dire che il buon senso ha trionfato. Sin dall’inizio di questa vicenda – ha aggiunto – ho sempre sperato ed auspicato che la logica trionfasse. Territori come il nostro, che registrano gravi difficoltà dal punto di vista socio-economico, non avrebbero sopportato il peso di una ulteriore decurtazione di presidi istituzionali come la provincia. Sono fiducioso che questo nuovo clima di unità sulle cose importanti, manifestato a destra come a sinistra, possa essere foriero di nuove ed ulteriori battaglie che il territorio del crotonese dovrà affrontare per uscire da una spirale di crisi economica che sta mettendo seriamente a repentaglio il patto di coesione sociale che deve albergare fra tutti i cittadini”.

    Proto (Presidente Consiglio Provincia Crotone) Scampato il pericolo della soppressione abbiamo il dovere di consolidare l’Ente provincia in modo tale che non possa più essere sotto la scure di una eventuale cancellazione. Oltre al tentativo di un ampliamento geografico, con il conseguente aumento della popolazione, è necessario lavorare per avere un rafforzamento delle deleghe in modo tale da rendere le Provincie Enti necessari e punti di riferimento. Le Province devono essere messe in condizione di lavorare al meglio e se c’è la necessità di razionalizzare le spese lo si deve fare con coerenza ed efficacia. Tutte le forze politiche, il mondo associativo, i sindacati, gli imprenditori e gli organi di stampa hanno fatto un ottimo gioco di squadra che è risultato decisivo. Hanno mostrato coesione nell’intraprendere azioni tese a salvare la Provincia, adesso chiedo che con la stessa sinergia si possa lavorare per un ampliamento per la risoluzione dei problemi che caratterizzano il territorio come quelli occupazionali e strutturali. Un ringraziamento doveroso è per il Presidente della Regione Peppe Scopelliti, il suo intervento è stato provvidenziale, sentire la sua vicinanza non è stato solo un conforto, ma un aiuto concreto.

    Galati (Pdl) "Desidero esprimere vivo apprezzamento per la scelta della commissione Affari costituzionali di accantonare il progetto di tagliare alcune province" si esprime cosi' il Parlamentare del Pdl Giuseppe Galati commentando la decisione presa dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Donato Bruno di abrogare l'articolo 14 sull'abolizione delle province. "Il tema legato agli sprechi esiste - afferma Galati - ma va affrontato e risolto in maniera diversa con un progetto serio e condiviso dalle stesse autonomie locali". "Il mio plauso - continua l'esponente del Pdl - e' in riferimento soprattutto alla situazione della Calabria dove sarebbe stata consumata una profonda ingiustizia con il taglio di due province su cinque. Un prezzo troppo oneroso per la Calabria, che deve ancorche' indirizzare tutti i suoi sforzi economici per risanare la questione della sanita'".

    Laganà (PD) "L'ipotesi di soppressione delle province di Crotone e Vibo Valentia non è altro che l'ennesimo tentativo dei governanti nazionali di calpestare la dignità e di annientare i diritti della comunità calabrese, già infranti e violati per mille altre ragioni". Lo afferma in una nota la parlamentare del Pd, Maria Grazia Laganà Fortugno. "Sarebbe un controsenso - aggiunge - pensare di recuperare importanti risorse finanziarie tagliando a malapena qualche provincia, mentre si predica di volere con questo favorire lo sviluppo sociale ed economico delle varie realtà territoriali e le comunità locali con l'attribuzione dei funzioni dei soggetti soppressi. Le province, indistintamente tutte, perché non ci sono né quelle di serie A e quelle di serie B, per il loro ruolo di raccordo istituzionale e strategico tra le varie realtà istituzionali, andrebbero sicuramente rafforzate e incentivate". "Le province, senza bisogno - conclude Laganà - di alcuna dichiarazione di guerra, vanno mantenute perché sempre meno ente intermedio e sempre più proiettate a diventare partner di processi di sviluppo locale, con precise responsabilità. Soprattutto per territori che hanno caratteristiche di una certa particolarità rispetto ai bisogni e alle richieste dei cittadini".

    N. Oliverio (PD) "Meglio tardi che mai, almeno spero". Così il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, circa il ritiro del provvedimento per il taglio delle mini Province. "Il provvedimento - aggiunge - dopo una serie di interventi leghisti era diventato davvero ridicolo, perché puntava ad una riorganizzazione delle Province e ad un risparmio della spesa pubblica con il taglio di tre al massimo quattro enti. Il Pd, sempre disponibile ad una discussione seria e non improvvisata, su questi temi, si è opposto con forza fin dal primo momento ad un provvedimento che è sembrato subito iniquo, ingiusto e soprattutto inconcludente". "A pericolo scampato, comunque - aggiunge Oliverio - fanno davvero riflettere i commenti di tutti quegli amministratori e parlamentari che fino a ieri si erano rifugiati in un incredibile silenzio, evidentemente per non infastidire il Premier, al contrario degli enti calabresi interessati, le Province di Crotone e Vibo Valentia, che con i loro presidenti, tutti gli amministratori ed i sindaci del Crotonese, a partire da quello del capoluogo, Peppino Vallone, che proprio poche ore fa avevano consegnato le fasce tricolori al prefetto, hanno tenuto alta l'attenzione, coinvolgendo nella mobilitazione tutta la cittadinanza".

    Santelli (Pdl) "Desidero esprimere il mio personale apprezzamento per la scelta del presidente Bruno e della commissione affari costituzionali di abrogare l'articolo 14 sull'abolizione delle province". Così ole Santelli del Pdl sull'abrogazione articolo che taglia le Province calabresi. "Il tema esiste, va affrontato ma va risolto in modo diverso, con una vera razionalizzazione e un progetto condiviso. Di quanto sancito oggi sono lieta anche perché sono state recepite le osservazioni dei parlamentari calabresi e del presidente della Regione Scopelliti, che nei giorni scorsi avevano rilevato la profonda ingiustizia che sarebbe stata consumata qualora la Calabria, unico caso nel Paese, avesse perso due province su cinque".

    Tassone (Udc) "Con il mancato taglio anche delle ultime quattro mini-province si chiude nel peggiore dei modi una querelle figlia dell'indecisione e della debolezza di Governo e maggioranza". Lo afferma in una nota il vicesegretario dell'Udc, Mario Tassone. "L'Udc - aggiunge - ha chiesto da tempo di adottare provvedimenti drastici e complessivi sull'abolizione delle province, arrivando a proporre con l'emendamento Ciccanti il taglio di quelle sotto i 500.000 abitanti. Il governo, invece, si è preoccupato di salvaguardare rendite di posizione, alternando annunci, retromarce e ancore di salvataggio per le province care alla Lega". "Un modo di procedere negativo, che si riflette - conclude Tassone - su tutto il ddl Carta delle Autonomie e che rimanda il tema nodale dell'adeguamento delle istituzioni alle vere esigenze dei cittadini".

    Dattolo (Udc) "Viva soddisfazione". “Esprimo soddisfazione per la scelta di buon senso volta ad accantonare il provvedimento legislativo che mirava alla soppressione delle province calabresi”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Alfonso Dattolo (Udc), secondo il quale: “Evidentemente la presa di posizione del Consiglio regionale dell’altro giorno e del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, nonché di tutti i consiglieri delle due province che questa mattina abbiamo tenuto una conferenza stampa, ha indotto la Commissione Affari costituzionali a valutare meglio una scelta che non avrebbe prodotto risultati, né di natura finanziaria né di riforma costituzione, ma avrebbe ulteriormente impoverito la Calabria e alcuni territori già particolarmente fragili”

    Bianchi (Udc) "Pericolo scampato". Così Dorina Bianchi, vicepresidente dei senatori Udc, commenta la marcia indietro del governo sul taglio delle mini-province. "Per ora - prosegue l'esponente centrista - la provincia di Crotone è salva, ma bisogna tenere alta la guardia, adottando misure per non correre rischi simili in futuro". "Resta comunque auspicabile - aggiunge in seguito - il coinvolgimento dei comuni circostanti; come è noto, però - conclude Bianchi - la Costituzione prevede che siano i comuni stessi, con il benestare della regione, a chiedere di aderire ad un'altra provincia".

    Pacenza (Pdl) “Alla fine è prevalso il buon senso”. Il consigliere regionale del Pdl, Salvatore Pacenza, commenta così la decisione del presidente della commissione “Affari istituzionali”, Donato Bruno, di ritirare gli emendamenti inclusi alla Carta delle autonomie locali che disponevano all'art. 14 la soppressione delle Province con meno di 200mila abitanti ed il mantenimento delle piccole province aventi il 50% del territorio montano. “Lo avevano capito tutti – ha proseguito l’onorevole Pacenza – che non avrebbe avuto ragion d’esistere un taglio così minimo alla spesa dello Stato nei confronti degli Enti locali. Dopo le polemiche sollevate al termine della seduta di consiglio tenuta in questa settimana a palazzo Campanella – nel corso della quale alcuni colleghi delle altre tre province calabresi avevano abbandonato l’aula pur di non discutere l’ordine del giorno avverso al provvedimento della maggioranza di governo - va rimarcato l’impegno espresso in questo frangente dal governatore Peppe Scopelliti. Rimasto sempre in contatto diretto con i ministri Maroni e Tremonti, ha fatto sì che la nostra Calabria non venisse penalizzata dall’ennesima spinta nordista inscenata dalla Lega. Peppe Scopelliti si è detto subito pronto ad alzare le barricate qualora venissero toccate le due province calabresi finite nel mirino del ddl ammazza - province. Scopelliti non ha avuto né tentennamenti, né ambiguità di sorta. Un plauso va anche al presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, che aveva già messo in piedi la controffensiva istituzionale al provvedimento. Così come non va dimenticato la risposta pronta dei consiglieri regionali delle province di Vibo e Crotone che, in mattinata, avevano tenuto una conferenza stampa bipartisan per annunciare azioni di contrasto all’emendamento”.

    Salerno "Buon senso ha avuto la meglio". ''E' un risultato straordinario per la Calabria e per tutti i calabresi. Alla fine il buon senso ha avuto la meglio''. Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pdl, Nazzareno Salerno. ''La cancellazione - aggiunge - del provvedimento legislativo, che mirava alla soppressione delle province calabresi, e' il segnale dell'attaccamento del governatore Scopelliti al territorio, e del forte credito che lui ha all'interno del Parlamento. Nei giorni scorsi il presidente della Regione aveva annunciato una forte presa di posizione nel caso in cui ci fosse stata la volonta' di abolire le province di Vibo Valentia e Crotone''. ''Scopelliti - conclude Salerno - ha manifesto pubblicamente il proprio pensiero anche al Governo nazionale. E la decisione di oggi dimostra, anche in questo caso, che fare squadra e farsi guidare da un governatore autorevole serve certamente alla nostra Calabria''

    Sulla (PD) “Premier e Tremonti chiedano scusa”. “Berlusconi e Tremonti, dopo l’emendamento di ritiro del provvedimento di cancellazione delle province, dovrebbero soltanto chiedere scusa agli italiani”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Francesco Sulla (Pd), che aggiunge: “In particolare dovrebbero chiedere scusa ai cittadini delle province coinvolte in questa tragicomica farsa. Tutto ciò, però, ha evidenziato la fragilità politica della Giunta regionale che si è accorta del rischio fatto correre alla Calabria, denunciato molto tempo prima dai territori interessati, solo dopo l’approvazione dell’emendamento in Commissione Affari costituzionali”. Conclude Sulla: “ Con l’aria che tira e col Governo in mano alla Lega, o in Calabria si cambia l’atteggiamento subalterno nei confronti di Roma o si pagheremo prezzi insopportabili”

    Cobferenza bipartizan. Nella mattinata una conferenza bipartizan si era tenuta a palazzo Campanella. Sette consiglieri regionali delle province di Crotone e Vibo Valentia, Francesco Sulla, Salvatore Pacenza, Bruno Censore, Alfonso Dattolo, Ottavio Bruni, Emilio De Masi e Alfonsino Grillo, appartenenti al centrodestra ed al centrosinistra, avevano ribadito la loro volontà contro le soppressioni delle due province calabresi. "L'unica nota veramente stonata – ha detto il segretario-questore del Consiglio regionale, Francesco Sulla (Pd) – è che su questo importante argomento per le nostre popolazioni non ci sia stata una reazione rapida ed unitaria dell’intero Consiglio regionale e non la semplice e dovuta mobilitazione dei crotonesi e dei vibonesi. Il Governo, peraltro è partito dall’intenzione di sopprimerne 27 di Province, ma dopo il ringhio della Lega Nord ha decurtato significativamente la portata del provvedimento, riducendola ulteriormente a seguito di accoglimenti di emendamenti ridicoli depositati da vari parlamentari. Passare dal taglio di 27 province annunciato a 4 soltanto appare ridicolo e inconcludente sotto il profilo anche dl risparmio della spesa". Per Salvatore Pacenza (Pdl), "ha pesato inizialmente il fatto che le iniziative siano state delegate solo ai consiglieri di Vibo e Crotone, e non già assumibili da tutto il Consiglio regionale. Bisogna però riconoscere che il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti, si è efficacemente attivato contattando i livelli di Governo. Lunedì mattina, comunque, il presidente della provincia di Crotone con tutte le rappresentanze istituzionali locali, sarà a Montecitorio per opporsi alla soppressione". Alfonso Dattolo (Udc) ha sostenuto come "le due Province sono presidi di legalità in territori difficili per la presenza di forti organizzazioni criminali e la chiusura di prefetture e comandi provinciali delle forze dell’ordine sarebbe un brutto segnale per la popolazione". Ottavio Bruni (Autonomia e diritti), ha definito "importante l'unità dei due schieramenti sui problemi che riguardano il territorio. Per racimolare qualche lira – ha aggiunto – il Governo si è ormai ridotto a sopprimere qualche provincia e mi auguro che la deputazione calabrese faccia sentire la propria voce che finora è mancata e ci dicano sin da ora quale voto esprimeranno in Parlamento". Emilio De Masi (Idv), ha parlato di "atteggiamento inquietante di molti consiglieri regionali di altre province che forse non hanno capito l’importanza della posta in gioco e che non riguarda solo Vibo Valentia e Crotone". Il consigliere Alfonsino Grillo (Lista Scopelliti), ha evidenziato "i problemi di ordine pubblico che potrebbe emergere dalla soppressione delle Prefetture" ed ha preannunciato una iniziativa a Roma del residente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, per sabato prossimo, cui prenderanno parte anche Maurizio Gasparri ed il ministro Ignazio La Russa. Infine, il consigliere Bruno Censore (Pd), tra i promotori dell’iniziativa di oggi, ha reso noto che il prossimo 12 giugno il presidente della Provincia di Vibo Valentia, De Nisi, ha convocato tutti i sindaci e le rappresentanze istituzionali per approntare e sostenere percorsi adeguati a scongiurare i tagli del Governo.

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