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    Io resto in Calabria: risvegliare la Calabria dal torpore

     

     

    Io resto in Calabria: risvegliare la Calabria dal torpore

    09 giu 10 ''Io resto in Calabria' e' qui per dire a quei 100 mila calabresi che hanno creduto in Pippo Callipo, che e' il momento di assumere ciascuno le proprie responsabilita' e di impegnarsi in prima persona per il cambiamento, perche' come ci ha mostrato 'la scommessa di Pippo' sacrificando una piccola parte della nostra vita per il sociale e per la politica (nel senso nobile del termine) e' possibile risvegliare la Calabria dal torpore''. E' quanto sostiene il movimento in un comunicato. ''Forse - prosegue la nota - un'idea cosi' innovativa e idealista puo' far paura, o sembrare utopia, ma siamo giovani e abbiamo ancora la forza di credere nei sogni e nei valori: contaminiamo la Calabria del nostro ''virus positivo'' e scommettiamo su noi stessi per tornare a vedere un futuro .. qui''. '''Io resto in Calabria', l'affermazione di Pippo Callipo, piena di amore e passione per la nostra terra - e' scritto nella nota - ha contagiato in questi mesi tanti calabresi, ai quali ha ridato la voglia di guardare al futuro con fiducia, di credere in se stessi e di tornare a combattere per i propri diritti, perche' la Calabria non e' persa. Questa frase vista come qualcosa di strettamente personale e' invece riuscita ad accendere in tanti la voglia di fare, di tornare a contribuire alla vita sociale e politica. E da questa iniezione di speranza, oggi noi vogliamo ripartire, per dare alla Calabria un movimento sano, fatto di persone capaci di dedicare con dedizione e passione il proprio tempo e il proprio impegno alla trasformazione della Calabria. E' giunto il momento, di passare ad un livello successivo, dal 'ci metto la faccia' dei tanti politici nostrani, allo 'sporchiamoci le mani' che ci deve contraddistinguere. Sporcarsi le mani significa iniziare una fase di ascolto e analisi del territorio, innanzitutto, che consenta di capire i problemi e di cogliere le opportunita'. Quindi, bisognera' iniziare a lavorare, non con sterili convegni o parate di forza, ma scendendo tra la gente, nei quartieri, coinvolgendo i cittadini nella risoluzione delle problematiche 'comuni': dalla tutela del verde urbano, alle mobilitazioni per i grandi temi; dalla difesa del diritto alla salute pubblica, alla valorizzazione dello sport e delle tante attivita' culturali svolte sul nostro territorio. Tutto cio' sforzandoci di essere partecipativi, cioe' capaci di aggregare le parti sane della societa' e di collaborare in maniera cooperativa con chi gia' da anni si batte per la crescita del nostro territorio''. ''Chi vorra' aderire ad 'Io resto in Calabria' - prosegue la nota - dovra' innanzitutto sentire dentro di se i valori che caratterizzano questo movimento e avere la forza di essere parte di una rete in grado di catalizzare e aggregare, anziche' dividere e isolare. Il periodo delle prime donne e delle parole irrealizzate e' terminato. Perche' il danno maggiore che la classe politica calabrese ha inflitto a tutti noi non e' quello dell'immane buco del bilancio sanitario; bensi' quello sociale di un territorio incapace di collaborare e di condividere idee; incapace di guardare all'altro con spirito cristiano; incapace di accogliere e integrare; incapace, insomma, di essere una societa' sana in grado di apprezzare e far brillare le eccellenze e di diventare massa critica davanti ai grandi temi. Siamo cittadini, questa l'amara realta', che non sanno piu' credere in se stessi, nei propri talenti e negli altri, perche' delusi da anni di opportunita' mancate. E' fondamentale, voltare pagina, abbandonare i distinguo perenni ed iniziare assieme a lavorare su idee comuni di ampio respiro, che abbiano reali ricadute benefiche sul territorio. Uniti e forti di una passione comune per la Calabria, per l'onesta' e la creazione di un futuro per i nostri figli''. ''Questo - conclude la nota - e' lo spirito di 'Io resto in Calabria', lo spirito di chi coscientemente ha scelto di restare in una realta' difficile, sentendosi forse in alcuni momenti alieno e accerchiato, pur di non lasciare che tutto divenga malaffare e negazione del diritto (in ogni sua forma). Per reagire a questo stato di cose serve una grande forza, una forza che puo' nascere solo dall'unione di persone capaci ancora di pensare in positivo e di sognare un'altra Calabria''

     

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