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    A. Napoli “Cosa aspetta il Governo a commissariare la sanità calabrese?”

     

     

    A. Napoli (GI) “Cosa aspetta il Governo a commissariare la sanità calabrese?”

    09 giu 10 “Cosa impedisce il commissariamento della sanità in Calabria?” È l’interrogativo che la parlamentare Angela Napoli di Generazione Italia pone al premier ed al Ministri di salute, giustizia e finanza in una interrogazione presentata questa mattina. Visto il grave disavanzo, analizza la Napoli non è il caso che si proceda al commissariamento della nostra Regione. Inoltre la Napoli chiede se esistano eventuali procedimenti della Magistratura tesi ad appurare responsabilità sugli appalti. Questo il testo integrale dell’intepellanza:

    La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri e i ministri della salute, della giustizia e dell’economia e delle finanze – Per sapere – premesso che: - fin dal novembre 2009, con atti ispettivi n. 2/00201 ( 04.11.2008) – n. 4/ 02139 (27.01.2009) n. 2/00372 (29.04.2009) n. 3/00625 (28.07.2009) n. 2/00470 (16.09.2009) n. 4/05989 (03.02.2010), a tutt’oggi privi di risposta , l’interrogante/interpellante ha denunziato la pesante e grave situazione, anche sotto l’aspetto finanziario, in cui versa l’intero settore della Sanità in Calabria; - nel corso del tempo più volte da parte di fonti governative è stata manifestata la necessità di decretare il commissariamento del sistema sanitario in Calabria; - nel maggio del 2009, durante una manifestazione elettorale, lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, aveva annunciato il citato commissariamento; - il Ministro del lavoro e della salute del tempo, nel settembre 2008, in Commissione Bicamerale per gli affari Regionali aveva testualmente dichiarato che “…la situazione della Regione Calabria è molto preoccupante non solo per la dimensione del debito e del disavanzo, ma per il trend di spesa: dai 55 milioni del 2006 ai 127 del 2007…un dato che fa spaventare non poco”; - lo stesso Sottosegretario di Stato alla salute del tempo, Francesca Martini, in un intervista alla Padania ha dichiarato che la Regione Calabria “vanta” una situazione che grida “vendetta”; - la Corte dei Conti regionale, già nel marzo 2008, ha bocciato la Sanità calabrese sottolineando, tra l’altro, “la sovraesposizione del finanziamento a fronte di indici di attività e prestazioni sottomedia, che evidenziano l’esigenza di interventi intesi a restituire alla Regione un livello di prestazioni ospedaliere capace di corrispondere ad un più elevato indice di appropriatezza”; - nonostante ben due advisor non fossero riusciti a far definire la esatta quantificazione del disavanzo nel settore della sanità calabrese, con il comma 3-bis dell’articolo 22 del D.L. 1° luglio 2009, n. 78, è stata persino concessa alla sola Regione Calabria la proroga-diffida di ulteriori settanta giorni per l’adozione di un piano di rientro contenente misure di riorganizzazione e riqualificazione del servizio sanitario regionale; - nella primavera dello scorso anno 2009 gli incolpevoli cittadini calabresi si erano visti reintrodurre il ticket sui farmaci e sul Pronto Soccorso, nonché l’aumento dell’IRAP e la conferma dell’IRPEF nelle misure massime consentite; - nel mese di settembre 2009 la precedente Giunta Regionale, composta da una coalizione del centro-sinistra, ha approvato il cosiddetto “Piano di rientro” per il risanamento del deficit sanitario di quella Regione, tradotto di fatto in una mera dichiarazione di intenti, di fronte al quale è apparso inspiegabile il mancato commissariamento del settore della sanità calabrese; - nel mentre veniva predisposto ed approvato il C.d. “Piano di rientro”, la precedente Giunta regionale calabrese definiva tranquillamente acquisizioni di prestazioni ospedaliere dalle strutture private che non rinnovavano i contratti ai propri dipendenti da circa 5 anni ed autorizzava ben 333 assunzioni nelle aziende sanitarie ed ospedaliere; - il 17 dicembre 2009, il Presidente della Regione Calabria del tempo ha firmato, con i Ministri dell’economia e delle finanze e della salute, il piano di rientro dal debito, evitando così il commissariamento di quel settore regionale; - il virtù della citata sigla il Presidente della Regione del tempo Loiero, in data 30 dicembre 2009, in prossimità dell’ultima tornata elettorale, è stato persino nominato commissario delegato per l’emergenza economico-sanitaria nel territorio della Calabria, con la facoltà di avvalersi dei poteri di cui alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate per fronteggiare il contrasto emergenziale; - il nuovo Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, insieme alla nuova Giunta, si trova oggi ancora di fronte all’impossibilità di definire un adeguato “Piano di rientro” visto che il Kpmg non ha definito la esatta quantificazione del disavanzo nel settore della sanità calabrese, il che impedisce l’individuazione degli interventi necessari per bloccare gli sprechi che hanno causato l’enorme disavanzo in questione; - contemporaneamente la Corte dei Conti regionale ha citato la Regione Calabria per oltre 95 milioni di euro; - nel periodo 2004-2010 la Procura regionale della Corte dei Conti della Calabria ha depositato ben 67 atti di citazione in materia sanitaria ed ha in corso due inviti a dedurre; - all’interpellante sembra davvero assurdo, inspiegabile ed ingiustificabile il ritardo del Governo nel decretare il Commissariamento del settore Sanità, nel mentre il provvedimento è stato attuato per le atre Regioni, il cui disavanzo è sicuramente inferiore a quello calabrese: - quali i motiviche fino ad oggi hanno impedito il Commissariamento della Sanità in Calabria; - se sono in corso da parte della Magistratura calabrese adeguate indagini per accertare le responsabilità degli appalti illegittimi e/o illeciti posti in essere dalle Aziende sanitarie e ospedaliere; - se non ritengano necessario, urgente ed inderogabile procedere al commissariamento della sanità calabrese.

     

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