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    Ledda (LegaCoop) "Da crisi c'è qualcuno che trae profitto"

     

     

    Ledda (LegaCoop) "Da crisi c'è qualcuno che trae profitto"

    09 giu 10 ''E' proprio vero che la crisi colpisce tutti i cittadini italiani? Da questo sistema ci sono coloro che ne traggono profitti''. A sostenerlo e' il responsabile di Legacoop Sociali, Quirino Ledda. ''Infatti - aggiunge - il 50% della ricchezza privata e' posseduta dal 10% dalle famiglie, e la ricchezza immobiliare e finanziaria e' di 8.284 miliardi di euro, 6 volte il Pil nazionale e 640 mila famiglie dispongono di un patrimonio finanziario superiore ai 500 mila euro senza che paghino come si richiede ai pensionati, lavoratori, medici, precari, braccianti, badanti, insegnanti''. ''Tutto - afferma Ledda - avviene nel momento in cui la Calabria e non solo essa attraversa una crisi economico-sociale di proporzioni drammatica, che ne aumentano il divario all'interno dello stesso Mezzogiorno e con il Nord. Tutti i dati della Banca d'Italia, Istat etc. ci collocano all'ultimo posto in quasi tutti i settori. Abbiamo un abbandono scolastico del 18,7% con oltre 50.000 bambini su 118.000 da 1 a 6 anni che non conoscono un asilo nido, l'esportazione e' dello 0,1, i cittadini che praticano lo sport il 24,8%. L'assistenza domiciliare avviene appena per il 2,6% di coloro che la necessitano, l'incidenza della poverta' arriva al 28,4% colpendo 566.976 calabresi, i Comuni che forniscono servizi integrati all'infanzia sono 1,2% rendendo la nostra Regione la meno attrezzata a favore dei servizi ai bambini, anziani ai cittadini''. ''Il Governo di centrodestra, con la manovra - prosegue Ledda - riduce ai Comuni Capoluogo nella nostra Regione il 9% dei finanziamenti, aumentando in tal modo ulteriore emarginazione per le fasce piu' deboli della societa'. Mentre per le spese militari si spenderanno 15 miliardi di euro per 131 caccia F.35, 915 milioni di euro per due sommergibili, 120 milioni di euro per sistemi anticarro, 12 miliardi di euro per i sistemi digitali per l'esercito''. ''Una scelta - conclude Ledda - che anziche' amministrare sgretola la qualita' dello Stato, diventando antistato e contro la coesione sociale. Se questa e' equita' sociale le cifre si commentano da sole''.

     

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