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    Rispunta il taglio delle mini province, Crotonee Vibo tremano

     

     

    Rispunta il taglio delle mini province, Crotonee Vibo tremano

    03 giu 10 Rispunta il taglio alle mini-province. Dopo lo stop and go dei giorni scorsi in occasione del varo della manovra, maggioranza e governo ci riprovano. La strada questa volta e' il disegno di legge sulla Carta delle Autonomie, all'esame della commissione Affari costituzionali della Camera. A riproporre la sforbiciata e' un emendamento a firma del relatore (nonche' presidente della commissione) Donato Bruno che fissa un tetto minimo alla popolazione (200mila abitanti) affinche' possa costituirsi una provincia. Il che a conti fatti mette a rischio nove realta'. Al momento e' il Piemonte la regione che pagherebbe il prezzo maggiore con tre province che potrebbero sparire: Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola. La Lombardia ne dovrebbe sacrificare una (Sondrio), esattamente come le Marche (Fermo), il Lazio (Rieti) e il Molise (Isernia). Due invece le province in bilico in Calabria: Crotone e Vibo Valentia. Il meccanismo pero' non e' automatico e dunque alcune province potrebbero salvarsi dalla ghigliottina. L'emendamento infatti prevede che la soppressione sia fatta anche in base ''all'estensione del territorio'' nonche' '' tenendo conto della peculiarita' dei territori montani'' cosi' come vuole la Costituzione. La proposta resta l'ultimo nodo da sciogliere prima che il ddl possa passare all'esame dell'Aula di Montecitorio, anche se il relatore assicura che lo slittamento e' una questione esclusivamente di rispetto nei confronti dei colleghi, in particolare di opposizione, che hanno chiesto piu' tempo per l'esame delle novita'. Nella maggioranza, dice infatti Bruno, ''non ci sono problemi e non c'e' motivo'' per temere che alla prima seduta utile, fissata per martedi' prossimo, l'emendamento non venga approvato. L'auspicio, tra l'altro, non nasconde il deputato del Pdl e' che il testo sia ''il piu' largamente condiviso'' e quindi consentire un approfondimento e' stata una scelta 'obbligata'. Intanto, un via libera, seppure informale, arriva anche dall'Esecutivo: ''L'orientamento del governo e' favorevole - commenta il ministro leghista Roberto Calderoli - ma per un parere formale ora attendiamo la discussione che ci sara' in commissione''.

     

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