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    Nucera “Una seria riflessione per la festa di Polsi”

     

     

    Nucera “Una seria riflessione per la festa di Polsi”

    30 ago 10 “La lunga dichiarazione di don Pino Strangio, rettore del Santuario della Madonna di Polsi, pubblicata oggi su alcuni organi di informazione, sul significato delle grandi celebrazione Mariane che si preparano in questi giorni da oltre sette secoli, ripropone alla riflessione di ognuno di noi l’immenso significato di Fede che quel luogo incastonato nel cuore dell’Aspromonte ionico rappresenta per migliaia di fedeli che ogni anno vi si recano in pellegrinaggio”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il segretario-questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera. “Polsi è luogo di preghiera e meditazione, ed ogni altra interpretazione sulla sacralità di quel luogo è fuorviante rispetto all’intenso significato spirituale con cui è vissuto questo appuntamento annuale da fedeli di ogni estrazione sociale. Fatto salvo questo aspetto della tradizione – certamente il più importante – rimane in piedi tutta la questione che da anni don Pino Strangio ripropone, senza purtroppo ricevere grandi risposte dai laici e dalla politica. Ricordo che quand’ero bambino, a Polsi – continua Giovanni Nucera - ci si arrivava a piedi o a dorso d’asino, risalendo il fondo valle ed aggirando i costoni del torrente Bonamico; oppure, scendendo lungo la costiera del versante tirrenico, da Matarazzelli di Montalto, e poi giù, oltrepassando il casello forestale di Cano, ancora oggi, uno dei punti di riferimento per tutti i pellegrini che provengono dal Tirreno, via Gambarie. Questo tracciato, però, è stato parecchie volte oggetto di interventi delle amministrazioni locali, senza che, fino ad oggi, se non per piccoli tragitti, è stato asfaltato o messo nelle condizioni di sicurezza per essere impegnato dagli automezzi. E’ noto che per volere del vescovo di Locri, sua eccellenza Giuseppe Fiorini Morosini, e dello stesso don Pino – ricorda Nucera - si è sempre voluto preservare Polsi dal diventare un immane parcheggio, ledendo così il Grande Mistero della penitenza. Resta però in piedi la necessità che quel percorso sia al più presto ammodernato e, ripeto, messo in sicurezza, a causa del fondo stradale sconnesso e per i numerosi strapiombi che guarniscono la strada. Si tratta senza dubbio di un’opera di civiltà che può essere eseguita con le caratteristiche che implicano quei luoghi, ma tenendo ferme comunque le indicazioni della Curia di Locri, che giustamente vuole conservarne il sito senza sconvolgerlo infrastrutturalmente. A don Pino Strangio ed ai tanti ragazzi che prestano la loro opera quotidiana per salvaguardare Polsi – conclude Giovanni Nucera - non può non andare il nostro devoto riconoscimento, impegnati come sono nel tramandare le migliori tradizioni legate alla Nostra Signora della Montagna, il cui sguardo celeste domina gli uomini ed infonde speranza”.

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