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    Solidarietà del Pdci a Raffa

     

     

    Solidarietà del Pdci a Raffa

    20 ago 10 “I giornali di oggi hanno dato notizia di un fatto alquanto grave e preoccupante: l’invio al Sindaco in carica Giuseppe Raffa di una busta contenente un’efferata minaccia ed una cartuccia. Grave, ancor più per le modalità in cui il vile gesto si è perpetrato, con la consegna della busta dentro le mura del Palazzo del Civico Consesso. In sé, già solo per questo, la vicenda è sconvolgente e merita una presa di posizione netta e chiara”. Così in una nota della Segreteria Provinciale del Pdci di Reggio Calabria. “A Peppe Raffa –prosegue la nota- uomo e Primo Cittadino esprimiamo tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza come abbiamo sempre fatto davanti ad episodi come quello oggi reso noto. “ Ogni episodio di violenza và scongiurata, và combattuta e su tale fronte come Partito ci siamo battuti sempre senza alcuna titubanza, soprattutto quando si è trattato di difendere le Istituzioni in tutte le loro espressioni. Pur tuttavia il degrado senza limiti in cui è caduta la Giunta Comunale e complessivamente il Governo cittadino ci obbliga a dover esprimere una riflessione politica su tali momenti sconcertanti. Purtroppo, i fatti di questi giorni hanno consegnato ai mass media locali e nazionali uno spaccato della città del tutto opposto all’idea di città che abbiamo sempre voluto e per la quale ci siamo impegnati . è’ apparsa la parte deteriore; il tutto si è ridotto ad una lite furibonda tra pezzi dell’Amministrazione comunale. Da giorni e da settimane i quotidiani locali, infatti, danno notizia delle accuse, delle ingiurie e delle maldicenze che si lanciano reciprocamente i rappresentanti della “squadra Scopelliti”. A monte di questi ultimi disdicevoli episodi stanno le inchieste giudiziarie aperte dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che, almeno da quanto emerge dalla stampa, fanno emergere possibili coinvolgimenti di pezzi anche importantissimi dell’amministrazione ed episodi altrettanto preoccupanti che obbligano tutti a rievocare quella questione morale che Enrico Berlinguer aveva posto quale viatico necessario per ridare il Primato della Politica, ovviamente soprattutto quella istituzionale. Si crediamo che nella nostra città deve rientrare con forza nel vocabolario del Governo cittadino e della politica cittadina quel monito. Questo monito abbiamo già da ieri lanciato con la voce del segretario regionale Michelangelo Tripodi ieri sera a Polistena in un dibattito sulla legalità tenuto all’interno della Festa di Rinascita e qui vogliamo ribadire l’esigenza di tener bene a mente nell’agire politico l’esempio che tutti noi dobbiamo dare. Le minacce rivolte al Sindaco Raffa hanno ancor di più fatto cadere in basso la Città. Si tratta di un epilogo preoccupante che non fa altro che buttare ulteriori ombre sul Comune di Reggio Calabria e che rende manifesto un clima che rende non possibile la pratica di quello che dovrebbe essere l’impegno quotidiano di chi amministra: il bene della città. D’altronde, che vi sia una paralisi nell’azione amministrativa cittadina è sotto gli occhi di tutti: il programma estivo di Reggio è stato presentato solo da pochissimi giorni; quando l’estate si è conclusa. Le imprese aspettano da mesi e mesi che arrivino i pagamenti; purtroppo invano perché lo stato di salute delle casse comunali è simile al deserto. Insomma da mesi l’amministrazione non dà segni di vita; segni ovviamente positivi. Invece gli unici segni di vita sono accuse reciproche tra le stesse parti della stessa maggioranza che governa la città. Purtroppo, però, dietro le urla, le accuse di questi giorni non c’è uno scontro tra culture; tra diverse ideologie, cosa che nobiliterebbe lo scontro. No purtroppo di nobile non c’è proprio nulla. A partire dai continui viaggi a Roma sia di Raffa che di Scopelliti. Una classe dirigente è tale se risolve da sola i problemi che possono sorgere e non delegare ai livelli romani la soluzione di questioni di carattere prettamente localistico; questo modus vivendi indica che la classe dirigente. non è all’altezza del ruolo che una città come la nostra - pur tuttavia e malgrado quello che è emerso in questi giorni – meriterebbe di avere. In questa medesima ottica vanno lette le esternazioni di alcuni dei massimi vertici del Governo Regionale che hanno ritenuto di dover ulteriormente ingigantire il “caso Reggio”. Dove la cultura della Reghion greca? Altro che modello Reggio da esportare. Per quello che sembra di capire c’era e c’è solo una preoccupazione: quella di evitare che a Reggio arrivi il Commissario Prefettizio. Ma quale paura può avere un amministratore – certo se cosciente che ha amministrato bene e con oculatezza – di consegnare i conti, i bilanci ad un rappresentante delle Istituzioni quale può essere un funzionario di Prefettura? Riteniamo, invece, che al punto in cui siamo arrivati la soluzione sia quella di restituire le deleghe e chiudere senza ulteriori indugi l’esperienza di Governo della città lasciando ai cittadini il compito, di scegliersi una nuova classe dirigente attraverso il voto. Dentro questa idea, si è mosso Massimo Canale nel motivare la sua proposta di candidatura a Sindaco della città. In questa ottica, peraltro, avevamo già stimolato, le intelligenze, gli uomini di cultura le professionalità a mettersi in campo per andare oltre il modello Scopelliti, bravo a dare un’immagine che non c’è e non c’è mai stata e provare a dare invece un contributo vero a migliorare la qualità di vita dei cittadini di Reggio e soprattutto della sua periferia. Insistiamo su questo appello; appello al quale, riteniamo che debbano necessariamente sentirsi chiamati tutti i Partiti che stanno fuori dal “sistema Scopelliti” e che devono assolutamente superare le divisioni per unirsi in un progetto comune – da scrivere insieme – per tentare di dare a Reggio un governo che sappia parlare con il linguaggio della verità, che garantisca il diritto di cittadinanza di tutti a partire dagli ultimi e che, soprattutto, faccia parlare i mass-media nazionali per risultati di alto valore culturale e sociale e non per vicende come quelle di questi giorni. Reggio ha bisogno di aprire una nuova stagione politica ed istituzionale.

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