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    Longo "Il Governo, i parchi e la protesta dei verdi"

     

     

    Longo "Il Governo, i parchi e la protesta dei verdi"

    18 ago 10 (di Ortensio Longo) E' il governo delle riforme ad personam e dei tagli. Tagli pesanti che colpiscono soprattutto i cittadini più poveri e i giovani. La manovra leva soldi alle pensioni, ai salari pubblici, blocca il turnover e i rinnovi contrattuali. Tagli agli enti locali, i quali dovranno ridurre al minimo i servizi resi ai cittadini e aumentare il corrispettivo chiesto per quei servizi. Tagli alla sanita' con sostanziose riduzioni di personale: medici, infermieri, tecnici. Ticket sanitari anche a carico delle categorie ora esenti: anziani con patologie invalidanti, malati oncologici, a prescindere dal reddito. Riduzione dei posti letto ospedalieri. E ancora, tagli alla scuola pubblica, alla ricerca, alla cultura, al turismo... Tagli finanche ai diplomatici che hanno minacciato uno sciopero: che e' come issare un cartello sulla drammatica condizione finanziaria dello Stato, e mostrarlo al mondo. Nelle norme sono entrati anche i rincari dei pedaggi autostradali e la sanatoria per oltre due milioni di case-fantasma, ufficialmente definita “regolarizzazione catastale”. La scure dei tagli del governo si abbatte anche sui parchi nazionali. Se fino a qualche anno fa i fondi a disposizione dei parchi erano 80 milioni all’anno, ora si scende a soli 29 milioni. Una cifra che non bastera' neanche per pagare stipendi e bollette. La stessa Prestigiacomo dichiara che: “Servono nuovi fondi, altrimenti saro' costretta a chiuderne la meta' ”. Molto preoccupati per il destino dei parchi sono i verdi-ecologisti calabresi che per manifestare la loro contrarieta' all'atto governativo hanno organizzato un sit-in di protesta che si e' tenuto due giorni addietro a Lorica presso la sede del parco della Sila, appena nato e colpito dal provvedimento restrittivo. Alla iniziativa hanno aderito Legambiente di S. Giovanni in Fiore, il responsabile nazionale delle Aree protette dell'associazione ambientalista, Antonio Nicoletti, Consiglieri comunali verdi, la VAS con Claudio Quintiero. Forte sostegno è venuto da numerosi cittadini, molti giunti appositamente da Camigliatello, automobilisti di passaggio attratti dagli striscioni, turisti del vicino campeggio che hanno sottoscritto e firmato la petizione preparata da Aurelio Morrone, promotore e organizzatore della manifestazione e Commissario regionale dei Verdi insieme al consigliere provinciale dei verdi Mario Giordano, promotore con Giuseppe Giudiceandrea di un OdG del giorno sul tema, che sara' discusso a breve dal Consiglio provinciale. Solidarietà e apprezzamenti sono arrivati anche dalla direzione del Parco della Sila. E' inutile dire che i verdi-ecologisti calabresi sono molto preoccupati che i tre parchi nazionali Sila , Pollino e Aspromonte e le numerose oasi naturali protette della Calabria, piu' che aree verdi rischiano di diventare aree ridotte al verde. Preoccupa che si taglino i fondi per l’ambiente in una terra ricca di bellezze naturali. Se i fondi statali saranno dimezzati la gestione attuale non sarà piu' sostenibile. Il problema c'e': e' l'incapacità dello Stato di garantire anche l'attivita' normale. Una delle prime cose che i parchi saranno costretti a fare, sara' la riorganizzazione del personale. Senza fondi rischiano la chiusura, altro che programmazione di eventi. La ricerca scientifica, il monitoraggio su ambiente, clima e acqua, il controllo del territorio, l'attivita' promozionale, verrebbero sviliti in termini pesanti se il decreto non si modifica. La storia si ripete anche se oggi in maniera piu' drammatica. La salute delle nostre aree protette non e' mai stata florida. Sono luoghi che sono riusciti a sopravvivere malgrado i partiti, i politici e qualche amministratore senza nessuna capacita', territori assediati da fazioni, ogni legislatura ha ridotto le risorse loro destinate. La legge quadro sui parchi del '91, approvata dopo un iter parlamentare lungo e complicato, aveva creato molte aspettative, producendo consenso nelle popolazioni, bombardate spesso da una lunga campagna di disinformazione alimentata da speculatori senza scrupoli. C'e' voluto un po' di tempo per abbattere la convinzione che l'istituzione dei parchi non portava solo vincoli, ingessando ogni iniziativa privata. E' vero invece il contrario: i parchi hanno consentito di salvaguardare il territorio e di aprire scenari economici nuovi. Oggi quella spinta sembra però essersi esaurita. Tuttavia furono recuperati territori di pregio, segnati dalla marginalità e dallo spopolamento come il Pollino e l'Aspromonte. La politica dei parchi ha bisogno, dunque, di risorse. Finanziamenti pubblici e privati. Senza soldi non si cantano messe, dicono i preti. I soldi dati ai parchi attivano altre e piu' cospicue risorse (si pensi al programma Life natura che in poco piu' di 10 anni ha dato ai parchi oltre 35 milioni di euro di finanziamenti comunitari). I parchi hanno bisogno soprattutto di governo e di attenzione. E' quello che chiedono i verdi ecologisti. Ma da anni i parchi conoscono solo occhiate di rapine. I parchi calabresi pur tra mille difficolta' si stanno oggi imponendo come una realta' significativa per la Regione, per le comunita' che li abitano. Occorre pero' tradurre quanto e' stato fatto sul piano della valorizzazione e della conservazione dell'ambiente, in progetti di natura economica e quindi in posti di lavoro. Per fare questo salto di qualita', oltre a vincere resistenze di tipo culturale, bisogna formare gli amministratori che operano nei parchi ma soprattutto quelli degli enti locali. E realizzare operazioni di marketing del territorio di grande profilo. Se pensiamo a tutte le disattenzioni che si sono consumate in questi ultimi anni, qualunque altro organismo o ente pubblico si sarebbe spento. I parchi invece sopravvivono. Ci sono ancora, malgrado tutto. E in questi anni hanno tutelato e valorizzato la nostra agricoltura biologica, la nostra fauna riportando l'orso sulle Alpi, l'aquila e il lupo sull'Appennino, hanno custodito le nostre foreste millenarie, e soprattutto hanno attirato un turismo diverso da tutti gli altri. Un turismo ecologico che ha fatto registrare, diversamente dagli altri, segnali di crescita. E il turismo e' industria, lavoro, occupazione piu' di quanto lo possa essere l'industria dell'auto o del petrolio. E, inoltre, hanno sperimentato ed esportato in tanti casi, buone pratiche di gestione del territorio.

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