Solidarietà di Tripodi (PdCI) al giornalista Musolino - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Solidarietà di Tripodi (PdCI) al giornalista Musolino

02 ago 10 “Una bottiglia piena di benzina con allegato un messaggio minaccioso è stata recapitata dal postino della ‘ndrangheta per provare ad intimidire un giornalista che in questi anni, senza mai fare sconti a nessuno, ha raccontato ed informato con competenza, coraggio e professionalità sui fatti e sulle inchieste di ‘ndrangheta e sui rapporti di questa con i centri del potere, della politica e dell’economia”. Lo afferma in una dichiarazione il segretario regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi. “Tale gravissimo vile gesto –afferma Tripodi- è stato compiuto la notte di sabato scorso contro il giornalista del quotidiano regionale “CalabriaOra” Lucio Musolino, quando una mano criminale ha lasciato sul tavolino della veranda della casa di Musolino una bottiglia piena di benzina con un messaggio con scritto “Smettila di continuare a scrivere di ‘ndrangheta, segui Paolo Pollichieni e vattene pure tu”. Nell’attesa della legge bavaglio, a ridurre al silenzio e a far zittire giornalisti seri e impegnati come Lucio Musolino, ci provano i professionisti della ‘ndrangheta, con i loro soliti metodi terroristici e violenti. Evidentemente costoro a costoro dà fastidio un giornalismo che racconta la verità e che fa emergere fatti e circostanze tanto sconosciuti quanto gravi e inquietanti e che molti vorrebbero occultare. Non sarà di certo un vile e balordo messaggio intimidatorio, a impedire lo svolgimento libero della sua professione ad un giornalista dalla schiena dritta come è Lucio Musolino, che sono certo continuerà con rigore a svolgere il suo lavoro senza alcun arretramento o tentennamento. Per tali ragioni esprimo la piena solidarietà mia personale e del partito che rappresento al giornalista Lucio Musolino ed a tutti i giornalisti calabresi,impegnati a svolgere quotidianamente, nelle condizioni più difficili ed anche pericolose, con professionalità e con onestà il loro lavoro e che troppo spesso sono bersaglio preferito delle minacce e delle intimidazioni vigliacche dei criminali che agiscono nell’ombra proprio come fanno i più vili delinquenti.