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      Consiglio comunale approva bilancio previsione stabilmente riequilibrato

       

       

      Consiglio comunale approva bilancio previsione stabilmente riequilibrato

      28 giu 21 Il Consiglio comunale, presieduto da Pierluigi Caputo, ha approvato il bilancio di previsione stabilmente riequilibrato 2020/2022 (astenuto Giovanni Cipparrone e contrari Damiano Covelli e Carlo Guccione) che tornava in aula dopo l'approvazione del 4 agosto 2020 e la ratifica da parte del Ministero dell'Interno. Approvate anche le altre pratiche finanziarie inserite all'ordine del giorno e che sono state trattate in un'unica discussione insieme al bilancio stabilmente riequilibrato (il rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2019 – sempre con l'astensione di Giovanni Cipparrone e il voto contrario di Damiano Covelli e Carlo Guccione -, l'approvazione della modifica al regolamento TARI e il relativo testo coordinato, l'approvazione del Piano economico- finanziario 2021). L'assemblea di Palazzo dei Bruzi ha anche ratificato (con l'astensione dei consiglieri Damiano Covelli e Giovanni Cipparrone) la delibera di giunta n.45 del 12 maggio scorso con la quale è stata operata una variazione di bilancio ai sensi dell'art.250, comma 2, del Decreto legislativo n.267 del 2000, e approvato le variazioni al programma triennale dei lavori pubblici 2020-2022 e all'elenco annuale dei lavori 2021 (sempre con l'astensione di Covelli e Cipparrone). Il Consiglio ha, inoltre preso atto della comunicazione della delibera con la quale la Giunta, il 30 aprile scorso ha dato indirizzo agli uffici per il prelevamento dal fondo di riserva al fine di assicurare la continuità del servizio di trasporto scolastico. Nel corso della seduta è stato, inoltre, approvato, all'unanimità dei presenti, con 23 voti a favore, più quello del Sindaco Occhiuto, il nuovo Statuto comunale. La seconda parte della seduta è stata poi dedicata al conferimento delle cittadinanze onorarie al Milite Ignoto- Medaglia d'oro al valor militare, al Dottor Gianfranco Tomao, già Prefetto di Cosenza, al Prof.Eugenio Gaudio, già rettore dell'Università "La Sapienza" di Roma, all'orafo Gerardo Sacco, al prof.Giorgio De Santis, chirurgo ortopedico e specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, nonché Preside della facoltà di medicina e chirurgia all'Università di Modena. Il Consiglio comunale ha, inoltre conferito, anche la cittadinanza onoraria post mortem al calciatore Gigi Marulla, bandiera del Cosenza Calcio ed indimenticato bomber rossoblù. Buona parte della discussione è stata occupata dal bilancio stabilmente riequilibrato e dalle altre pratiche finanziarie ad esso collegate. A prendere la parola per primo è stato il Sindaco Mario Occhiuto" Dopo 10 anni – ha esordito il primo cittadino – si restituisce alla città uno strumento finanziario che è stato approvato dal Ministero dell'Interno". Occhiuto ha rivolto un ringraziamento particolare al dirigente al bilancio Francesco Giovinazzo "che ha lavorato tantissimo in questi mesi". Un grazie il Sindaco lo ha rivolto anche ai funzionari e dipendenti comunali e agli altri dirigenti "che, per quanto di competenza, hanno fatto un lavoro a ritroso non semplice". Parole di ringraziamento il Sindaco Occhiuto le ha avute anche per i revisori dei conti che ha definito "puntuali e collaborativi" e per l'Osl, l'organismo straordinario di liquidazione, "con cui – ha aggiunto Occhiuto – ci siamo spesso confrontati. Tutti hanno concorso, ognuno per la propria parte, a migliorare l'assetto comunale. Quella di oggi – ha aggiunto inoltre il primo cittadino- è una delle ultime sedute del Consiglio". Occhiuto ha rivolto un ringraziamento particolare a tutti i consiglieri, "con i quali ci sono stati sì, motivi di scontro e con i quali si sono stabiliti, però, anche rapporti di amicizia, tranne in qualche caso isolato. Oggi leggevo sulla stampa – ha detto ancora il Sindaco – che qualcuno ha annunciato la sua non partecipazione al Consiglio, affermando che questa approvazione l'avrebbe dovuta assumere il prossimo consiglio comunale. Cosa non possibile – ha aggiunto Occhiuto - perché il Ministero ha dato 30 giorni di tempo per l'approvazione. Chi ha sostenuto questa possibilità, di un'approvazione differita nel tempo, pertanto, ha rappresentato una realtà non veritiera. Il bilancio stabilmente riequilibrato è uno strumento utile e necessario – ha ribadito Mario Occhiuto - per soddisfare le esigenze primarie dei cittadini e delle persone svantaggiate. Come vado ripetendo da un po' di tempo – ha detto il Sindaco – dieci anni sono pochi per la vita di una città che aspira all'eternità, ma sono tanti per la vita di un uomo. Io sono invecchiato un po', ma la città invece è diventata più giovane e piena di energie". A questo punto il Sindaco Occhiuto è tornato a precisare sul dissesto del Comune. "Noi il dissesto – ha detto – lo abbiamo ereditato. Al nostro arrivo ci trovammo di fronte ad un verbale della Corte dei Conti, nel quale ci veniva chiesto che il comune doveva andare in dissesto. Anche il Sindaco Mastella, che è mio amico, si trovò nella stessa situazione ed ha poi dovuto dichiarare il dissesto. Noi non lo facemmo, anche perché a quel tempo si manifestò una possibilità con il governo Monti. E optammo per il predissesto e il piano di riequilibrio finanziario. Con il predissesto – ha proseguito Occhiuto - ci siamo assunti una responsabilità. Fummo il secondo Comune d'Italia a scegliere questa strada. Il percorso intrapreso – ha rimarcato Occhiuto – venne però bocciato dalla sezione regionale della Corte dei Conti che non ritenne possibile risanare il bilancio del Comune in dieci anni senza ricorrere al dissesto. Poi le sezioni riunite ammisero il Comune alla procedura del predissesto autorizzando il piano di risanamento. Prediligemmo quella strada – ha affermato ancora Occhiuto - anche perché, attraverso il dissesto i creditori avrebbero avuto meno risorse. Evitammo il dissesto sia perché volevamo ridurre la massa debitoria del Comune ed anche per far fronte ad altre situazioni urgenti, come garantire continuità alle Cooperative che allora erano sprovviste di contratto e andavano avanti con affidamenti spezzettati, come è stato scritto nelle interdittive. Non potevamo consentire che a 47 cooperative si affidassero servizi senza Durc e senza certificazioni antimafia. Abbiamo messo fine a quello spezzettamento facendo delle gare pubbliche. Anche per questo abbiamo testardamente fatto ricorso alle sezioni unite della Corte dei Conti che nel frattempo l'ha accolto. Poi però, non è stato possibile evitare la dichiarazione di dissesto finanziario perché non siamo riusciti a far rispettare i parametri di aumento delle entrate che ci erano stati imposti. Ma il dissesto – ha ribadito il Sindaco – non lo abbiamo fatto noi, ma chi c'era prima. Questa è la storia, che non sta nella dialettica tra le parti politiche, ma sta negli atti della Corte dei conti. Oggi, al di là delle problematiche che gravano sul Sindaco che qualcuno ha definito esagerato sulle opere realizzate e in corso di realizzazione, ho lavorato sempre trascurando tutto ciò che poteva essere di personale. Non solo abbiamo realizzato tante opere e reso attrattiva la città, ma siamo diventati competitivi su tutti i fronti, se è vero come è vero che tutti gli indici e le graduatorie nazionali ci indicano in assoluta crescita, come le imprese che sono nate in città durante la nostra esperienza amministrativa. Cosenza è risultata di recente la prima città dove vengono aperte attività produttive, più di Matera. Questo vuol dire – ha aggiunto Occhiuto - che la città è diventata più attrattiva e più competitiva. Cosenza è stata tra l'altro indicata come la città in grado di avere una migliore ripartenza, che è un dato in controtendenza rispetto al centro sud, alla regione Calabria e alla provincia. Mentre noi cresciamo, la provincia resta al palo. Abbiamo fatto politiche di segno opposto a chi oggi va sbandierando di voler riaprire al traffico via Roma o altre strade. Abbiamo portato avanti incisive politiche del verde, realizzato la ciclopolitana e siamo l'unica città del centro sud ad avere un sistema di piste ciclabili. Abbiamo precorso i tempi e giocato d'anticipo. Speriamo che il prossimo sindaco vada in questa direzione. Sono migliaia le persone che mi scrivono, anche attraverso i social e che sono preoccupate che la città possa conoscere una involuzione. Dal 1994 ci trascinavamo una situazione di indebitamento e deficit tra entrate e uscite. Con il dissesto – ha puntualizzato Occhiuto - diventano circa la metà, ma rimangono. Vanno fatte delle politiche di contenimento. Cosenza ha 70 mila abitanti, molti dei quali vivono nei quartieri popolari. Oggi è una giornata storica. Cosenza dovrebbe tendere alla città unica perché attualmente subisce un appesantimento, rispetto alle entrate, perché fornisce servizi a tutta la provincia che si riversa quotidianamente nella città capoluogo. Siamo costretti ad erogare i servizi senza avere il corrispettivo nelle entrate. Il problema legato alle minori entrate si verifica, inoltre, anche perché molti non pagano. Comunque rimane una situazione difficile, ma molto meno difficile che in questi anni in cui siamo stati al governo della città. Noi siamo stati costretti a ridurre le spese e abbiamo utilizzato i fondi europei". Prima di terminare il suo intervento, il Sindaco ha chiesto anche scusa ai consiglieri, "agli amici consiglieri di maggioranza e di minoranza" se ci sono state in questi anni delle incomprensioni. "Grazie a tutti voi per quello che avete fatto in questi anni. Spero possiate continuare nel miglior modo possibile. Le città migliorano o peggiorano. Noi l'abbiamo migliorata. Sfido chiunque ad un confronto. E' stata migliorata in tutto, dati alla mano. Abbiamo lasciato gli stessi servizi nonostante la situazione era quella che era e siamo riusciti ad organizzare tanti eventi, in modo molto riconoscibile, con meno spese".

      Il dibattito

      Ad illustrare le pratiche di bilancio era stato il Presidente della commissione bilancio Giuseppe d'Ippolito che, in apertura di intervento ha auspicato un'approvazione la più possibile condivisa. "In questo bilancio – ha detto d'Ippolito - gli elementi di discussione possono essere infiniti. Si è proceduto, con l'aiuto degli uffici e del Vicesindaco e Assessore al bilancio Francesco Caruso, ad una riorganizzazione dei conti che ci garantisce tutti, ma l'approvazione del Ministero dell'Interno ci impegna a rispettare alcune prescrizioni che si ritrovano anche nel parere dei revisori. Un parere – ha aggiunto d'Ippolito- che ci mette in guardia sulla necessità di lavorare su alcuni aspetti, come il recupero dei tributi, la maggior razionalizzazione della spesa sui servizi a domanda individuale e tutti quei servizi che l'ente eroga senza rendersi conto della spesa. Questo bilancio – ha concluso d'Ippolito - ci consente di organizzare anche alcuni servizi per il welfare. Insomma, un bilancio che consente alla città di riorganizzarsi e di ripartire". Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale Damiano Covelli che ha esordito riconoscendo al Sindaco Occhiuto "coraggio, costanza e cocciutaggine, anche nel perseverare in alcuni errori". Covelli ha invitato il primo cittadino ad ascoltare un po' di più le istanze della città. "Fa bene il Sindaco a rivendicare meriti. Noi non la pensiamo così. Ci sono esponenti di questa giunta che vanno in giro nei quartieri a prendere le distanze da quello che viene indicato come un modello. Abbiamo avuto momenti di discussione politica forte – ha aggiunto Damiano Covelli - cercando di fare le pulci al Sindaco, ma senza scadere mai nella maldicenza e nella cattiveria e distinguendo per bene le cose. Un conto è lo scontro politico anche forte e un conto sono i rapporti umani e personali. Non ci si può far trascinare su livelli che trascendono e mai mi è capitato di cadere in questa tentazione". Poi Covelli ha ringraziato tutti i colleghi con l'auspicio che "la politica possa essere ancora una cosa nobile, nell'interesse della città ed in quello generale". Covelli ha, infine, indicato nel PNRR uno strumento straordinario per il futuro, così come ciò che potrà derivare dall'alta velocità e dalla facoltà di medicina a Cosenza. Poi ha espresso rammarico "per aver frenato la realizzazione del nuovo ospedale" ed avverte di non voler rinunciare al recupero del centro storico. "Leggo ancora che Salvini si vuole intestare i meriti del CIS e dei 90 milioni di finanziamento". Riserve Covelli le ha espresse sui quartieri popolari e sulle periferie, invitando i colleghi a fare un giro e a toccare con mano, così sul traffico in città che considera "impazzito". Anche in questo caso Covelli dice che "ci sono stati momenti di cocciutaggine. Bisogna metterci mano al traffico o no"? E ancora: "interi quartieri soffrono la sete il che, con questa calura, diventa insopportabile". Per Covelli "questo bilancio è ingessato e serve appena a garantire alcune cose, ma non induce alla spensieratezza. Se dobbiamo dire che tutto è andato bene ed è perfetto, va bene. Se ci aveste ascoltato qualche contributo l'avremmo potuto dare. Spero solo - - ha concluso – che il prossimo Consiglio comunale sia all'altezza delle sfide che ci attendono. Non ci sarà un'altra opportunità di utilizzare le risorse come quella che si sta avvicinando". Per il consigliere Vincenzo Granata, intervenuto subito dopo, e che ha ricordato il sostegno al Sindaco Occhiuto dai banchi della maggioranza "con la massima vicinanza e partecipazione" "occorre lavorare per la continuità, in quanto durante la sindacatura di Mario Occhiuto sono stati raggiunti obiettivi importantissimi, come nel ciclo dei rifiuti, nella raccolta differenziata, nell'ingegnerizzazione della rete idrica, nel servizio idrico indicato e nel trasporto pubblico locale. Il modello green affermatosi in città grazie alla lungimiranza del Sindaco Occhiuto – ha detto ancora Granata - ha raggiunto obiettivi importantissimi con premialità anche in contesti nazionali. Per non dire del turismo, dei numerosi visitatori arrivati in città, delle tantissime attività commerciali che hanno aperto i battenti. Insomma, una qualità della vita notevolmente migliorata. Chi oggi ha scritto sulla stampa che l'Amministrazione Occhiuto non doveva approvare questo bilancio dimentica che trattasi di atto dovuto perché è un atto che ci viene richiesto dal ministero dell'Interno. Noi oggi, con il voto favorevole, approviamo il raggiungimento di una linea di indirizzo chiara". E' stata poi la volta del consigliere Marco Ambrogio che ha espresso soddisfazione per "tornare finalmente in aula dopo un periodo travagliato che ha visto soffrire il mondo intero. Questa pandemia ha avuto risvolti anche sulle amministrazioni – ha detto Ambrogio. Più che un bilancio riequilibrato ci troviamo ad approvare oggi – ha aggiunto - il bilancio dei bilanci. Ma siamo qui anche per tracciare un resoconto finale dell'Amministrazione. Usciamo da un biennio travagliato, anche per il dissesto che abbiamo dovuto affrontare, non in solitudine essendo tanti i comuni che stanno vivendo le stesse difficoltà. E' questo uno degli ultimi bilanci e il mio apprezzamento va ai dirigenti che hanno concorso alla sua approvazione. Ogni bilancio reca al suo interno un consuntivo che può essere positivo o negativo. Chi governa è sempre convinto di farlo nel migliore dei modi. Si è data una prova di maturità politica e amministrativa. E' un bilancio ingessato, ma costruito nel migliore dei modi, con dei vincoli e con dei sacrifici. Oggi noi siamo dinanzi alla espressione di un giudizio per capire se la città che lascia Occhiuto è una città migliorata o peggiorata rispetto al passato. Tutto si può dire , ma non che la città non sia migliorata, ferme restando alcune criticità. Sono tante le cose da affrontare – sottolinea il consigliere Ambrogio - La politica non può nascondersi dietro i soliti campanilismi o populismi. Ne sentiremo di tutti i colori in campagna elettorale. Tanti parleranno alla pancia degli elettori. Il Governo Draghi è la dimostrazione plastica di come, però, sia necessario volare più alto : l'Europa chiede di parlare di progettualità, non di alimentare populismi o malpancismi. Il PNRR è un'opportunità senza precedenti del quale, però, presupposto indispensabile, è la capacità di progettare e programmare. Occhiuto ha saputo utilizzare tutte le risorse europee. Tra qualche mese non sarà più il sindaco della città. Chi critica l'operato dell'Amministrazione fa notare che la viabilità non va bene, ma la vogliamo risolvere distruggendo il polmone verde che c'è? Il Centro storico è in ginocchio? Ma lo è da 10 anni o dagli ultimi 50 anni, quando anche noi abbiamo governato la città? Dobbiamo continuare con il populismo o la demagogia o sarebbe più opportuno concertare azioni di rilancio che prevedano proposte concrete, come quella di utilizzare i palazzi comunali da destinare ai giovani studenti per dare loro case gratis nel centro storico? Vorremmo poter dire la nostra anche sui rifiuti – prosegue Ambrogio -. Il sistema Calabria è al collasso. Ma una città come Cosenza che sfiora il 70% di differenziata è già a buon punto. Oggi il sociale sono i nuovi lavori pubblici perché gli stanziamenti previsti dal Governo sono come quelli destinati nel dopoguerra ai lavori pubblici. Alla carenza di personale del Comune si risponde poi con un'ingegnerizzazione della macchina amministrativa. E, infine, abbiamo approvato ad agosto scorso una spesa pari a 320 mila euro per l'assistenza domiciliare. Oggi quella spesa va messa in atto per quelli che devono tornare a lavorare in quel settore". Al pari del Sindaco Occhiuto, anche la consigliera comunale Annalisa Apicella ha definito quella odierna "una giornata storica perché finalmente, con un lavoro intenso, si consegna alla città il bilancio stabilmente riequilibrato. Ed è per questo che non volevo far mancare la mia presenza". Apicella ha indirizzato un ringraziamento particolare a tutti i dirigenti comunali "che hanno svolto per la città un lavoro egregio, così come il segretario generale con tutto il suo staff. Saremo costretti ad un maggior contenimento della spesa dell'Ente. Questa Amministrazione e il Sindaco hanno condotto l'azione con coraggio, anche se su alcune cose abbiamo avuto punti di vista differenti, come nel caso di via Roma e la sua villetta che oggi sono entrati innegabilmente nel patrimonio della città, con gli anziani che passeggiano e si rasserenano e i bambini che giocano. Solo gli stupidi non ritornano sui propri passi. Dobbiamo dare atto al Sindaco che ha avuto ragione". E sul dissesto, sempre Apicella : "non è vero che il dissesto nasce in questa amministrazione. E' un dissesto antico. Negli anni '90 1550 dipendenti rappresentavano un carico pesante. Che ha gravato così tanto che nel 2011 sono state fatte delle scelte. Il dissesto si sarebbe dovuto dichiarare nel 2011. Ma si è preferito seguire la strada del piano di riequilibrio economico-finanziario. Poi non siamo stati in grado di onorare la tassazione, insomma abbiamo dimostrato di non essere bravi a pagare le tasse". Quindi Apicella interviene sul centro storico. "Abbiamo ereditato la situazione del centro storico, una questione alla quale sono particolarmente affezionata e sensibile. Le scelte degli anni '90 sono state contraddittorie. Mentre si lanciavano i mutui a tassi bassissimi, si dava contemporaneamente corso ad una grande opera di investimenti edilizi, con il risultato che lo sviluppo a Nord con il Viale Parco tutto edificabile, faceva nascere nuovi insediamenti abitativi invitando i cittadini a tarsferirvisi e a spopolare il centro storico. Nello stesso tempo, mentre si ipotizzava di trasferire studenti e dipartimenti universitari nella parte antica della città, si trasferiva la stazione a Vaglio Lise. Quindi si sono recuperati tutti gli edifici pubblici, mentre non si può intervenire sugli immobili privati se non con delle ordinanze in danno. Tutto questo non è stato possibile come non lo è nemmeno oggi secondo lo spirito del CIS che è bloccato e dà indirizzi. Stiamo attenti – sottolinea Annalisa Apicella - a dire che con il CIS il centro storico tornerà agli antichi fasti. Bisognerà dar luogo ad altre azioni intervenendo sugli immobili privati. La vita si potrà riportare nel centro storico a patto di un'azione più complessiva che non sia solo quella di dislocarvi le attività commerciali. Anche tutte le strutture del sistema integrato del welfare dovrebbero esservi localizzate. In ogni caso – ha concluso Apicella - lasciamo una città meglio di come era dieci anni fa. Per la prima volta Cosenza vive una rivitalizzazione della zona di via Roma e Piazza Cappello. C'è presenza e entusiasmo. Cosenza è tra le 5 province calabresi, quella con la maggiore vivacità culturale e la migliore economia e produttività. Il sistema dei rifiuti è soddisfacente. Siamo in grado di programmare un sistema che sull'idrico possa dare risposte ai cittadini. Avremo un finanziamento di 7 milioni sulle reti idriche. Dovremo, inoltre, lavorare nella direzione di strutturare il sistema dei trasporti per una città unica. Ma saremo in grado – si chiede Apicella - di poter costruire la città unica, che comprenda anche Castrolibero e le Serre? Insomma c'è molto da fare, come ad esempio c'è da ricostruire, con i fondi europei e della regione, tutto il sistema del welfare. Per ridurre le condizioni di disagio e di emarginazione". In sede di dichiarazioni di voto sul bilancio stabilmente riequilibrato e sulle altre pratiche finanziarie è intervenuto il consigliere comunale Carmelo Salerno. Rivolgendosi direttamente al Sindaco Occhiuto, Salerno ha riconosciuto i meriti del primo cittadino. "Ha tracciato un solco ed ha dato corso ad una trasformazione di Cosenza che ora non si può tornare indietro. Colgo che la continuità critica si sta smussando. Quando è stato il momento ho espresso posizioni critiche anch'io, così come ho apprezzato anche gli interventi della minoranza. Cosenza – lo ha ribadito apertamente Salerno - in questi anni è migliorata. L'opera di innovazione perseguita dal Sindaco non riguarda solo gli interventi che hanno reso attrattiva la città, ma c'è stato un cambio culturale e sono orgoglioso di aver fatto parte di questa maggioranza. Occhiuto – ha proseguito Salerno – alla speculazione ha privilegiato le piazze. Al parcheggio selvaggio via Roma di un tempo ha intelligentemente sostituito un luogo dove vanno a passeggiare gli anziani e dove giocano i bambini. Il Sindaco in questo campo merita di essere considerato un antesignano perché ha compreso l'importanza di recuperare spazi alle persone. Inoltre, ha iniziato il suo impegno politico sapendo che c'era una situazione finanziaria disastrata, ma ha lavorato a capofitto per uscirne. Se non ci fosse stata una riduzione dei trasferimenti dallo Stato così imponente come quella che si è verificata, forse il Comune non sarebbe andato in dissesto. C'è un'azione politica e amministrativa che ha trasformato in meglio Cosenza. Il suo successore non potrà che continuare su quel solco che ha tracciato". Il Consiglio comunale ha poi approvato il nuovo Statuto comunale. L'illustrazione è stata del Presidente della commissione bilancio Giuseppe d'Ippolito che ha rivolto un particolare ringraziamento al segretario generale del Comune, avv.Alfonso Rende, per aver contribuito alla stesura del testo. D'Ippolito ha ricordato la genesi del nuovo Statuto nato sotto la spinta del Vicesindaco di allora, la compianta Jole Santelli, che indusse a riflettere sulle modifiche da apportare. "E' da lì che è nato tutto – ha detto d'Ippolito-. Un primo passo per riscrivere lo Statuto che è la Carta fondamentale del Comune di Cosenza. In un primo momento fu proprio Jole Santelli a mettermi in contatto con il Segretario generale della Camera. Da quel momento mi sono appassionato all'idea anche perché direttamente collegata alla professione che svolgo. Successivamente – ricorda ancora d'Ippolito - ne discussi col Sindaco che mi esortò ad andare avanti. Il modello di Statuto introduce alcuni punti importanti. Le modifiche più salienti riguardano anzitutto l'apertura ad una maggiore condivisione, con forme di partecipazione del terzo settore. Al suo interno è stata inserita la promozione dei comitati che sono le forme di aggregazione sociali che in città sono ferventi e numerose. Altri principi giuridici riguardano poi la figura del Presidente del Consiglio che potrà essere in futuro sfiduciato e le altre forme di organizzazione del Comune. Un lavoro – ha detto d'Ippolito - che ci ha impegnati tre anni e che è stato discusso in tutte le commissioni". Poi il Presidente della commissione bilancio di Palazzo dei Bruzi ha raccontato un aneddoto che lo ha inorgoglito: il ritrovamento di un regolamento generale per il personale degli uffici e dei servizi del Comune di Cosenza alla cui stesura partecipò l'avv.Ernesto d'Ippolito, suo zio, e nella quale sono presenti delle annotazioni a mano dello stesso avvocato. Il Presidente d'Ippolito ne ha fatto dono all'Ufficio del segretario generale del Comune, avv.Alfonso Rende. "Sono orgoglioso del lavoro fatto – ha concluso d'Ippolito – che sancisce un cambio di passo verso la futura approvazione del regolamento del Consiglio". L'approvazione dello Statuto del Comune è avvenuta nominalmente, in quanto erano necessari i due terzi dei consiglieri. 23 i voti riportati più quello del Sindaco Occhiuto. Il Consiglio comunale ha poi rinviato alla commissione bilancio, per approfondimenti, l'approvazione dello schema di convenzione per la concessione del diritto di superficie in favore dell'Associazione di volontariato "San Pancrazio" su un'area di proprietà comunale. A richiedere il rinvio in commissione sono stati, dopo che il segretario generale ne ha dato lettura in aula, i consiglieri Massimo Lo Gullo e Gisberto Spadafora. Si è poi passati al conferimento delle cittadinanze onorarie. L'argomento è stato introdotto dal Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo che ha ricordato come "questi conferimenti erano stati programmati già da tempo, ma a causa della pandemia era stato necessario rinviarli. Caputo ha anche annunciato che la consegna delle pergamene delle cittadinanze onorarie avverrà in una apposita cerimonia alla quale saranno invitati i destinatari delle cittadinanze e le loro famiglie. Ad illustrare la prima cittadinanza onoraria conferita oggi al Milite ignoto – Medaglia d'oro al valor militare è stato il Presidente della Commissione cultura Massimiliano Battaglia che ha spiegato il ruolo propositivo, in questa direzione, svolto dall'ANCI in molti comuni italiani. Ad illustrare la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria all'ex Prefetto di Cosenza, dott.Gianfranco Tomao, è stato direttamente il Sindaco Mario Occhiuto che ha ricordato l'attuale incarico di Tomao come Prefetto di Cagliari e coordinatore dei prefetti di tutte le città della Sardegna. Occhiuto ne ha inoltre ricordato il lungo periodo trascorso nella città di Cosenza ed "il grande supporto fornito alle attività messe in atto dall'Amministrazione comunale, anche quaelle più difficili, come lo sgombero del campo rom di Vaglio Lise. Il Prefetto Tomao si è calato molto nelle questioni del territorio – ha aggiunto il Sindaco – ed è per questi meriti che oggi gli viene conferita la cittadinanza onoraria di Cosenza". Il Sindaco ha illustrato anche la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria al prof.Eugenio Gaudio, che è stato Rettore dell'Università "La Sapienza" di Roma dal 1° novembre 2014 fino alle elezioni che hanno designato al suo posto la nuova rettrice, Antonella Polimeni, anche lei calabrese. Il Sindaco Occhiuto ne ha messo in luce l'importante figura e personalità dal punto di vista scientifico e culturale, come rettore della maggiore università italiana.occhiuto ha inoltre ricordato che il prof.Gaudio è autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche, la gran parte delle quali edite dalle più importanti riviste internazionali del settore, sui temi di Epatologia sperimentale e clinica e di Microcircolazione degli organi. Il Sindaco ne ha, inoltre ricordato i moltissimi incarichi a livello nazionale ed internazionali, come quello di Presidente, fino al 2020, di Civis - A European Civic University, la nuova università europea che riunisce quasi 400.000 studenti e 55.000 tra docenti e personale tecnico amministrativo. Gaudio è stato, inoltre, preside della Facoltà di Farmacia e medicina e di presidente della Conferenza Permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia italiane. La proposta di conferire la cittadinanza onoraria di Cosenza all'orafo crotonese Gerardo Sacco è stata illustrata in Consiglio dall'Assessore Alessandra De Rosa che ha sottolineato l'importanza dell'attività di Sacco che all'interno del suo "laboratorio-bottega" recupera i processi di lavorazione del passato, e si specializza in una produzione che affonda le proprie radici nella cultura magno-greca, e nella tradizione contadina del Mediterraneo. I suoi successi nazionali impongono Gerardo Sacco all'attenzione del settore orafo per creazioni originali e nettamente distintive, rendendolo oggi l'orafo calabrese più noto in Italia e all'estero, in virtù anche della sua particolare affinità con il mondo della cultura e dello spettacolo. Da sempre infatti le sue opere sono protagoniste in esposizioni che conducono lo spettatore attraverso un racconto prezioso che parte dalla Magna Grecia ed arriva ai giorni nostri".Subito dopo è la volta del conferimento della cittadinanza onoraria al prof.Giorgio De Santis. La relazione introduttiva è affidata al consigliere comunale Francesco Cito. "Un valente cosentino- ha detto Cito del prof.De Santis - che ha dato lustro alla nostra città in un contesto geograficamente diverso dal nostro e che si è distinto per i suoi altissimi meriti acquisiti nel campo della medicina. Il prof. De Santis – ha proseguito Cito - ha costruito una solida carriera, fatta di tante ed importanti pubblicazioni scientifiche, di traguardi raggiunti e di altissimi contributi allo sviluppo della chirurgia in campo ortopedico e soprattutto nel delicato ambito della chirurgia della mano e della chirurgia plastica e ricostruttiva. La sua storia professionale è così costellata di successi e di unanimi apprezzamenti – ha detto ancora Cito - che testimonia ancora una volta, ove mai fosse necessario ricordarlo, che la Calabria è terra di eccellenze che ha fornito alla medicina tanti professionisti di rango nei quali certamente il prof.De Santis merita un posto di spicco. Autore di oltre 80 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali, va ricordata la sua attività accademica come Professore Ordinario di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia. Ha, inoltre, diretto l'omonima scuola di specializzazione presso il Policlinico di Modena ed è stato anche Presidente della Società Italiana di Microchirurgia e della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica. La sua casistica operatoria annovera oltre 2000 interventi. Consistente anche il numero di interventi eseguiti durante la sua permanenza in Australia.Da poco è stato nominato preside della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Modena. Un cursus honorum – ha concluso Cito -del quale la città di Cosenza, che ha dato i natali al prof.De Santis, può andare fiera ed orgogliosa. L'auspicio che coltiviamo è di sensibilizzare il neo cittadino onorario, prof.De Santis, nella direzione di mettere a frutto anche a Cosenza le sue conoscenze e il suo bagaglio di esperienze, al fine di poter dare il suo alto contributo all'implementazione, una volta per tutte, di un sistema sanitario fondato non solo sulle competenze, ma anche sull'efficienza, al servizio della nostra comunità che potrà così contare su un degnissimo professionista, figlio della nostra terra". Forse il momento più emozionante vissuto all'interno dell'aula consiliare si è registrato quando è stata conferita la cittadinanza onoraria post mortem al compianto Gigi Marulla, bomber e bandiera del Cosenza calcio e dei colori rossoblù. La relazione è stata svolta dal consigliere comunale Andrea Falvo, primo firmatario della proposta sottoscritta da tanti altri colleghi consiglieri, e che per l'occasione ha indossato appositamente una cravatta con i colori rossoblù. "E' con grande emozione che oggi mi accingo a svolgere questa relazione – ha esordito Falbo - non solo perché è un momento importante quale quello del conferimento di una cittadinanza onoraria e il Consiglio Comunale lo avverte sempre come un atto estremamente rilevante come istituzione. Ma nel mio caso lo è ancora di più perché oggi tocca a me svolgere la relazione introduttiva in un provvedimento del consiglio che riguarda il mio idolo calcistico, un idolo calcistico del quale, pensate un po', mi capitò di dover indossare addirittura i suoi scarpini. Era il 1991, un pomeriggio di allenamento al San Vito, e mentre il giocatore Sergio Galeazzi stava ultimando in disparte una rifinitura, considerato che era in procinto di essere ceduto dalla società, il magazziniere del Cosenza mi si avvicinò e mi chiese se potevo fargli una cortesia: allargare gli scarpini di Gigi Marulla. Fui preso alla sprovvista, ma eseguii alla lettera questa sua richiesta perché per me, indossare gli scarpini di Marulla, era qualcosa di inarrivabile ed io c'ero arrivato. Certo, riuscii a compiere solo qualche giro di campo perché la differenza della misura del piede, nonostante io avessi 13 anni, era già evidente perché i Campioni come Marulla, hanno piedi piccoli e fatati. Un episodio di 30 anni fa che è rimasto impresso nella mia memoria per tutti gli anni a seguire proprio perché gli anni passavano e le gesta calcistiche di quella che diventerà la bandiera della tifoseria rossoblù erano sempre più frequenti. Un episodio che rimase in un cassetto della memoria e al momento giusto è venuto fuori". Il consigliere Falbo ha poi passato in rassegna i successi calcistici di Gigi Marulla, dalla vittoria del 26 giugno del '91 a Pescara, grazie al suo goal, nel famoso spareggio con la Salernitana per la permanenza in serie B, "una data che resterà indelebile – ha detto Falbo - nella nostra storia ed in quella della tifoseria rossoblu, della città di Cosenza e dell'intera provincia, una favola che ha segnato e segnerà il tempo per sempre il tempo e le genrazioni future, alla promozione sfiorata nella massima serie a Lecce nel 1992. "Marulla aveva sempre rifiutato di giocare in serie A con altre squadre – ha aggiunto Falbo - preferendo l'amore per Cosenza, la sua seconda mamma (si, Cosenza era la sua seconda mamma, così dichiarò in un'intervista). Quindi Andrea Falbo ha tracciato un profilo del calciatore, nato a Stilo, nel 1963, e che ha vestito la maglia del Cosenza Calcio per 11 stagioni, totalizzando 330 presenze e 91 gol. "Marulla – ha detto ancora il consigliere Falbo - è stato campione non solo di sport, ma anche di generosità e di impegno nel sociale, sempre in maniera riservata, e proprio per questa sua peculiarità, è persona di veri principi morali ed umani. Almeno una volta all'anno organizzava una partita di calcio all'interno della casa circondariale di Cosenza insieme ai detenuti. E commentava così: " Il momento più brutto era l'uscita. I detenuti dopo quell'ora di libertà rientravano nelle celle e nel farlo mi acclamavano. Un momento toccante che ti fa capire molte cose su ciò che siamo". In conclusione Falbo, dopo aver ringraziato la famiglia di Gigi Marulla, la moglie Antonella Mirabelli, e i figli Ylenia e Kevin che hanno accolto con gioia e commozione l'idea che ebbe di più di un anno fa Nelly Celestino, storica amica di Gigi e della sua famiglia, di proporre il conferimento della cittadinanza onoraria, ha dato lettura dei messaggi, raccolti personalmente, di alcuni amici ed estimatori del grande calciatore, dai compagni di squadra Ciccio Marino e Gigi De Rosa, a tifosi come Sergio Crocco o Elio Principato, ad amici inseparabili come Michele Cosenza, suo vicino di casa. "Gigi Marulla – così ha concluso il suo intervento Andrea Falbo -diventa quasi un elemento identificativo al quale l'immaginario collettivo fa riferimento quando deve indicare una sorta di idolo calcistico, un vero e proprio eroe della pedata. E' vero anche che i nostri nonni, tifosi del Cosenza, ricordano ancora le gesta calcistiche di un Lenti, di un Campanini, di un Codognato, ma sicuramente il calciatore che più di tutti ha incarnato lo stereotipo dell' idolo calcistico per la città di Cosenza non può che essere Gigi Marulla". Tutte le cittadinanze onorarie sono state approvate dal Consiglio comunale all'unanimità. Il Consiglio si è poi occupato anche degli ultimi due punti all'ordine del giorno: la discussione sulla stabilizzazione dei tirocinanti ex percettori mobilità in deroga (su richiesta dal Consigliere Ambrogio e condiviso dalla conferenza dei capigruppo) e la petizione per l'adesione alla rete dei Sindaci "Recovery Sud". Sui tirocinanti hanno brevemente relazionato sia Marco Ambrogio che Andrea Falbo. Tanto l'uno che l'altro hanno evidenziato la necessità di sollecitare Governo e Regione per accelerare la loro stabilizzazione e contrattualizzazione, considerato il lavoro che hanno svolto e continuano a svolgere negli enti pubblici. Sempre Andrea Falbo ha poi illustrato la petizione di iniziativa popolare presentata dal Movimento 24 agosto Equità territoriale per chiedere al Sindaco Occhiuto di aderire al protocollo d'intesa RETE DEI SINDACI "RECOVERY SUD" di cui fanno parte allo stato attuale più di 500 Sindaci dei comuni del Mezzogiorno e molti della regione Calabria (tra questi le città di Catanzaro e Reggio Calabria).

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