Sabato il chitarrista Pompilio al Museo dei Brettii per l’Autunno Musicale - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale della Calabria

Sabato il chitarrista Pompilio al Museo dei Brettii per l’Autunno Musicale

28 nov 12 Terz’ultimo appuntamento sabato prossimo 1 dicembre, alle ore 18,00, per la stagione concertistica dell’Autunno Musicale al Museo dei Brettii e degli Enotri. In programma il concerto, dal titolo “Una Limosna por Amor de Dios”, protagonista il chitarrista pugliese Luciano Pompilio. Giovane chitarrista, ma dalla solidissima formazione per aver avuto tra i suoi maestri Alberto Ponce, Manuel Barreco e Stefano Palamidessi, Luciano Pompilio, dopo importanti esperienze solistiche e con varie formazioni, si è unito in duo con Giuseppe Caputo, imponendosi all’attenzione di stampa e addetti ai lavori vincendo, con questa formazione, 15 primi premi, tra i quali spicca quello ottenuto al concorso di Montelimar (Francia), il concorso più importante al mondo per duo di chitarra. Ha inoltre suonato per importanti istituzioni musicali in Italia, in molti altri Paesi europei e negli Stati Uniti e in Messico. Contemporaneamente ai numerosi concerti, ha seguito il Corso Triennale Internazionale di Formazione Concertistica presso l’Arts Academy di Roma, laureandosi con il massimo dei voti, sempre sotto la guida del maestro Stefano Palamidessi. Si è poi perfezionato con altri maestri come David Russel, Hopkinson Smith, Angelo Gilardino e i fratelli Sergio ed Odair Assad. I suoi dischi sono regolarmente trasmessi dalla Radio Vaticana. Nel 2007 ha partecipato alla prima assoluta nazionale di “The book of Signs” di Leo Brower per due chitarre e orchestra. E’ inoltre direttore artistico del Festival Internazionale di chitarra “Città di Manfredonia” e della Stagione Concertistica “In concerto” a San Giovanni Rotondo. Al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza presenterà, sabato 1 dicembre, un repertorio di musiche di Ferdinando Sor, Joahnn Sebastian Bach, Manuel Ponce e Barrios Mangorè. Interessante si preannuncia il tributo al grande pianista jazz Keith Jarrett, su partitura di Simone Iannarelli.