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    Confindustria Cosenza aderisce a Protocollo Legalita’ del Ministero

     

     

    Confindustria Cosenza aderisce a Protocollo Legalita’ del Ministero

    29 mar 11 Confindustria Cosenza aderisce al Protocollo di Legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria inteso a “porre in essere una stretta collaborazione fra imprese e pubbliche autorità, per rendere efficaci i controlli e il monitoraggio, assicurando adeguati strumenti di prevenzione, in materia di appalti per lavori, servizi e forniture, al fine di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia”. Lo ha deliberato alla unanimità il Consiglio Direttivo dell’Associazione presieduto dal vice Presidente Natale Mazzuca che ha sostituito il Presidente Renato Pastore assente per una improvvisa indisposizione. Con l’adesione al Protocollo di Legalità, Confindustria Cosenza rafforza la propria azione e quella delle imprese associate “di denuncia di reati che ne limitino direttamente o indirettamente la libertà economica a vantaggio di imprese o persone riconducibili a organizzazioni criminali”. In questa ottica, l’Associazione degli Industriali della Provincia di Cosenza avvierà iniziative di informazione e formazione sui temi della sicurezza e della legalità, in modo da favorire la più ampia adesione da parte delle imprese associate al Protocollo di Legalità. Sarà così possibile rendere attuative le modalità operative che definiscono regole e adempimenti da rispettare, da parte delle imprese aderenti, “nelle fasi di selezione dei propri partner, subappaltatori e fornitori, al fine di realizzare una scelta responsabile e qualificata, nonché procedure volte a rafforzare i livelli di sicuezza sul lavoro e le misure per la prevenzione del cosiddetto lavoro nero”. La creazione di uno specifico marchio di legalità, che le imprese che aderiranno al Protocollo potranno utilizzare nella propria attività economica, può rappresentare un segno distintivo di partecipazione ad un progetto che si pone traguardi ambiziosi in termini di trasparenza e legalità. Potrebbe rappresentare una risposta forte, ancorchè simbolica, sul modo di affrontare con efficacia le problematiche sollevate in questi giorni in Lombardia circa la leggittimazione a partecipare alle gare d’appalto. Una regola per tutti, senza etichette territoriali appiccicate in maniera gratuita. <<Con l’adesione al Protocollo di Legalità il sistema delle imprese aderenti a Confindustria manifesta, ancora una volta, la propria ferma e decisa opposizione nei confronti di qualsiasi forma di contiguità tra le imprese e le organizzazioni criminali–hanno commentato i vertici di Confindustria Cosenza-. Il Protocollo, in uno con le linee guida operative appena emanate, contiene misure importanti che tendono ad innalzare i livelli di legalità e trasparenza in tutti i contesti in cui operano le nostre imprese e si pone il linea con le tante iniziative assunte negli ultimi anni dal sistema di Confindustria, anche a livello locale, per contrastare i comportamenti illeciti e spingere le imprse associate a denunciare i tentativi di pressioni e di infiltrazioni criminali>>.

    PROTOCOLLO DI LEGALITĀ CONFINDUSTRIA - MINISTERO DELL'INTERNO Sintesi dei contenuti delle Linee Guida

    1) Impegni di Confindustria:
    • Dovere di denuncia delle estorsioni da parte delle imprese.
    • Espulsione dall'Associazione delle imprese i cui vertici abbiano subito:
    a) Condanna passata in giudicato per reati di associazione di tipo mafioso;
    b) Provvedimento definitivo di confisca dei beni.
    • Sospensione dell’impresa a seguito di:
    a) Misure di prevenzione o sicurezza;
    b) Condanne per reati associativi non ancora passate in giudicato;
    c) Procedimenti penali a carico per reati di associazione di tipo mafioso.
    • Obbligo per le Associazioni di costituirsi parte civile nei processi contro le organizzazioni criminali nei quali siano coinvolte Imprese associate.
    2) Adempimenti a carico delle imprese aderenti:
    - Informazioni sulle imprese contraenti (VENDOR LIST). L'adesione alla banca dati č di natura volontaria.
    - Ciascuna impresa aderente al Protocollo č tenuta a raccogliere i dati riguardanti le proprie imprese fornitrici, appaltatrici e subappaltatrici, in un elenco da tenere aggiornato (vendor list), contenente, in particolare:
    • Dati relativi all’impresa (denominazione, sede, codice fiscale/partita IVA);
    • Informazioni in merito al legale rappresentante (codice fiscale, residenza);
    • Certificati camerali con dicitura antimafia;
    • Informazioni antimafia ex art. 10 del DPR 252/1998 per i contratti superiori alle soglie fissate, e, indipendentemente dall'importo, per le cosiddette “forniture sensibili”.
    In presenza di informativa interdittiva "`tipica" le imprese si impegnano a non concludere o a risolvere, se giā sottoscritti, i relativi contratti con le imprese contraenti.

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