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    Da sette secoli la Fiera di San Giuseppe evento clou a Cosenza

     

     

    Da sette secoli la Fiera di San Giuseppe evento clou a Cosenza

    14 mar 11 Sette secoli e passa di storia, ma la Fiera di San Giuseppe è ancora tra gli eventi più importanti della città di Cosenza. Mentre continuano ad arrivare gli espositori - 520 quelli di quest’anno - l’edizione 2011 della Fiera di San Giuseppe, istituita nel 1234 da Federico II di Svevia, sarà ricordata soprattutto come la Fiera delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e della sinergia tra la città di Cosenza e quella di Amantea, sede quest’ultima di un’altra Fiera storica, quella d’Ognissanti, detta anche dei morti, istituita nel 1529 dall’imperatore Carlo V. E l’incontro ideale tra Federico II di Svevia e Carlo V sarà al centro della rievocazione storica, a cura del Parco Letterario “Tommaso Campanella” di Cosenza, con la quale sarà ufficialmente dichiarata aperta il pomeriggio di mercoledì 16 marzo la Fiera di San Giuseppe. L’edizione 2011 dell’evento fieristico attesissimo dalla comunità cosentina è stata presentata nel pomeriggio di oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, alla presenza dei Sindaci di Cosenza e Amantea Salvatore Perugini e Francesco Tonnara e dell’Assessore alle attività economiche e produttive Marco Ambrogio. Con loro anche i due storici Luigi Bilotto e Sergio Chiatto, che hanno ripercorso la lunga tradizione della Fiera cosentina e della Fiera d’Ognissanti di Amantea, e la dirigente del servizio attività economiche e produttive del Comune Filomena Redavide che ha, invece, snocciolato i numeri della manifestazione, sempre più popolata da espositori provenienti da ogni parte del mondo, con una prevalenza di senegalesi. La fruttuosa sinergia tra le due Amministrazioni comunali e tra le fiere di Cosenza e Amantea è stata messa in luce dal Sindaco di Cosenza Salvatore Perugini che ha sottolineato il valore simbolico molto forte di questo rapporto. “Per noi la Fiera – ha sottolineato Perugini – rappresenta una grande tradizione, ricca di una storia plurisecolare. Ogni idea che può rafforzarne l’identità e valorizzarla trova accoglienza e condivisione e così è stato per la sinergia con Amantea. La capacità dei due comuni di stare insieme per evidenziare, ciascuno per la propria parte, le nostre identità e le nostre radici, è un valore importante che deve andare sempre avanti, perché attiene al senso della comunità che, grazie a questi eventi consolidati nel tempo, viene chiamata a partecipare e a scuotersi.” Il Sindaco di Amantea Tonnara è andato anche oltre. “Credo – ha precisato - che questo legame tra le due città, che è un legame antico che trae origine dai viaggi di quei pescatori amanteani che si recavano nella città dei Bruzi per vendere la loro mercanzia, risalendo il torrente Catocastro e scendendo poi lungo il fiume Busento, si inquadri in una visione più ampia dal punto di vista politico. Cosenza e la sua area urbana – ha detto ancora Tonnara – devono svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo della nostra provincia. Amantea ed altre realtà non avrebbero ragione di esistere se non ci fosse un perno attorno a cui girare. Nell’ambito di questa visione più ampia – ha aggiunto Tonnara – Amantea ambisce a riscoprire la sua vocazione turistica.” Il sindaco della cittadina tirrenica ha annunciato che a breve sarà realizzato un porticciolo turistico per oltre 1200 posti-barca che avrà un collegamento diretto con le isole Eolie e che dovrà assumere una veste sovracomunale e diventare un porto in grado di servire la città di Cosenza. Per l’Assessore alle attività economiche e produttive di Palazzo dei Bruzi Marco Ambrogio la Fiera di San Giuseppe dovrà diventare sempre di più volàno di sviluppo. L’attivazione di un circuito collaborativo con realtà fieristiche come quella di Amantea – ha detto Ambrogio – prelude ad un progetto di internazionalizzazione della Fiera volto creare una rete delle Fiere che possa riannodare il filo di quegli scambi commerciali e di quelle rotte fieristiche che vedevano i prodotti cosentini sbarcare in Spagna, Portogallo, Turchia, Grecia e in altri Paesi del Mediterraneo.” Ambrogio ha ricordato l’appuntamento della Notte tricolore, quella compresa tra il 16 ed il 17 marzo, quando per celebrare il 150° anniversario dell’Unità nazionale, i negozi resteranno aperti fino alle due, sarà possibile visitare i musei e si susseguirà una lunga no stop musicale. La storia della Fiera di San Giuseppe, quando si chiamava ancora Fiera della Maddalena, è stata puntualmente ricostruita dallo storico Luigi Bilotto. Nel provvedimento istitutivo di una serie di Fiere da parte di Federico II rientravano, oltre a quella cosentina della Maddalena, dal nome della Chiesa che oggi è la Chiesa del Crocifisso, anche le Fiere di Sulmona, Capua, Bari e Taranto. Bilotto ha evidenziato come Federico II di Svevia avesse precorso i tempi, disegnando un’idea di Unità nazionale ante litteram. Le origini della Fiera d’Ognissanti di Amantea sono state, invece, ripercorse dallo storico Sergio Chiatto, un po’ artefice e tramite del progetto collaborativo tra Cosenza e la cittadina tirrenica. E’ del 2006 l’idea di inaugurare la Fiera d’Ognissanti o “dei morti” per il fatto di includere il 2 novembre, con un corteo storico e la solenne investitura del “Mastro giurato” dei pieni poteri per il buon andamento della fiera stessa. “Amantea e Cosenza – ha concluso Chiatto – iniziano da oggi un comune percorso ed io sono fiero e lusingato di averlo propiziato.” In chiusura di conferenza stampa, la dirigente Filomena Redavide ha ricordato qualche numero dell’edizione di quest’anno della Fiera di San Giuseppe: 548 le domande pervenute per 520 posti assegnati. Una lieve riduzione si è verificata per il fatto che su via Bendicenti è stato possibile assegnare le postazioni solo su un lato della strada. Degli espositori presenti quest’anno 378 sono italiani e 139 extracomunitari. Prevalgono i senegalesi (44), 37 provengono dal Marocco, 22 dal Bangladesh. Il resto è diviso tra Perù, Pakistan, Egitto, Cina e Bolivia. Tra le regioni italiane, primato alla Sicilia con 76 espositori. Tra le categorie merceologiche vincono casalinghi e dolciumi.

     

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