Paolini "Trasparenza per chi si candida a sindaco" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Paolini "Trasparenza per chi si candida a sindaco"

25 mag 11 "Enzo Paolini ha convocato una conferenza stampa per riferire quello che è avvenuto in questi giorni dopo che la coalizione di centrosinistra ha diffuso alcune notizie riguardanti debiti, protesti e pignoramenti a carico del suo avversario nella corsa a sindaco di Cosenza Mario Occhiuto". E' quanto scritto in una nota di Enzo Paolini. "Dopo aver verificato - prosegue la nota - la veridicità di queste informazioni, Paolini ha voluto precisare che questo genere di cose devono essere normalmente relegate nella sfera personale e privata dei cittadini". Paolini ha evidenziato che "queste faccende tuttavia travalicano la vita privata nel momento in cui ci si candida a ricoprire cariche pubbliche. Per chi si propone di fare l'amministratore, il sindaco e in generale per chi aspira a gestire la cosa pubblica, si deve alzare l'asticella della trasparenza e della correttezza perché i cittadini hanno diritto di avere dai loro rappresentanti una rettitudine morale e un'irreprensibilità etica che siano da esempio per tutti i cittadini". "Poi - prosegue la nota - c'è un altro piano, altrettanto importante. Protesti, pignoramenti, debiti e condanne per non aver versato i contributi Inps ai dipendenti, non sono certo un buon biglietto da visita per chi si candida a gestire risorse pubbliche. Come non lo sono le bugie. In una nota dettata il 24 maggio alle agenzie, il candidato voluto da Reggio afferma di avere solo "una vecchia sanzione pecuniaria". Ma le carte raccontano un'altra storia: Occhiuto è stato condannato in via definitiva a 15 giorni di reclusione, pena poi convertita in una multa di 570 euro e sospesa con la condizionale. E poi c'è la pagina più triste di tutta questa vicenda: Occhiuto è stato infatti condannato per non aver pagato i contributi previdenziali ai suoi dipendenti. E la faccenda risulta tanto più grave in quanto l'architetto conferma, forse nella speranza di trovare attenuanti e imbrogliare le carte, di essere stato tra i primi contribuenti della Calabria. Ma ottiene l'effetto opposto: nonostante le grandi disponibilità non paga i debiti, fa fallire società e tradisce in questo modo le aspettative dei tanti giovani che avevano creduto in lui". "A questo punto non ho potuto più tacere - ha concluso Paolini - mi sono sentito in dovere di intervenire per difendere le persone che non hanno santi in paradiso. A questo servono le spalle larghe: per proteggere i deboli e gli indifesi. Prima di essere un bravo sindaco io sarò un uomo con la schiena dritta, prima di essere un bravo amministratore sarò un uomo tra gli uomini".