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    Avvocati cosentini sugli scudi raccolgono firme per dimissioni Alfano

     

     

    Avvocati cosentini sugli scudi raccolgono firme per dimissioni Alfano

    20 mag 11 Una raccolta di firme per chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia, Angelino Alfano: è l’iniziativa messa in piedi da un gruppo d’avvocati di Cosenza decisi ad opporsi ai provvedimenti legislativi del governo Berlusconi in materia d’amministrazione della giustizia. Il ministro è pubblicamente ammonito per «aver dato vita e/o contribuito ad una serie di modifiche e innovazioni legislative dichiarate o dichiarande incostituzionali». È quanto si legge nella nota diramata dal portavoce del movimento forense, Carlo Paduano, avvocato civilista, che chiede l’adesione di colleghi e cittadini ad un’azione di contrasto alla proliferazione di norme «ad personam» come lo sono quelle contenute nel cosiddetto «lodo Alfano» o nella «prescrizione breve» da un lato e nel «processo lungo» dall’altro. A convenienza. La “goccia” che però trabocca, stavolta, è l’invenzione di una figura a metà strada fra il commerciante e l’impresario; figura che licenzia gli avvocati per sostituirsi a loro nella gestione preventiva di qualsiasi situazione giuridicamente apprezzabile: è la figura del «medio conciliatore», ruolo basato esclusivamente sulla contabilità economica delle parti che volessero evitare una causa di giudizio. I promotori dell’iniziativa definiscono la «media conciliazione» come una vera e propria «rottamazione della giustizia civile». La natura stessa del ministero della Giustizia è gravemente compromessa dagli interessi personali (sia economici che giudiziari) e di superiorità di Berlusconi, prevalenti in misura sproporzionata rispetto alle sue stesse capacità umane: e solo in questa chiave è comprensibile tanta «poliedricità e fantasiosità produttiva» di leggi che, pesantemente, ledono invece gli interessi di pacifica e armonica convivenza fra cittadini italiani. È così che Berlusconi e suoi ministri abusano dei cosiddetti «poteri forti» o, se si vuole, «finanziario-speculativi». Il fine che il comitato forense denuncia nell’azione di governo in materia di giustizia, è «lo smantellamento del sistema democratico costituzionale». Per ciò, gli avvocati promotori della mozione intendono investire della questione «tutti i cittadini della Repubblica coinvolgendo, il 24 maggio prossimo venturo, il presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura (Oua), l’avvocato Maurizio De Tilla da Napoli che parteciperà al convegno organizzato su tali questioni a Cosenza presso il Cinema Modernissimo». Altro tema in agenda, a conseguente conclusione della mozione, è la riforma dell’Ordinamento forense. La raccolta di firme sarà proposta in tutte le giurisdizioni e nelle piazze d’Italia.

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