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    Comune Rende replica a Pupo su assistenza domiciliare

     

     

    Comune Rende replica a Pupo su assistenza domiciliare

    08 mag 11 L’Amministrazione Comunale di Rende risponde alle accuse di Pupo sull’assistenza domiciliare. Questo il testo: “Ancora una volta ci vediamo costretti a rispondere al Consigliere Comunale Candidato Pupo il quale, evidentemente, ritiene che i consensi si possano ottenere, invece che sulla capacità di offrire servizi e formulare proposte per la comunità, sul clamore di “denunce” e su false affermazioni che di sensazionale hanno soltanto la superficialità e il pressapochismo tipico di chi alla disperata ricerca di qualche voto di protesta cerca di confondere le idee mescolando atti e procedure con i “bisogni dei cittadini” Ma procediamo con ordine: Con la (DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 211 Del 02 Maggio 2011 OGGETTO : APPROVAZIONE AVVISI PUBBLICI PER L’ATTIVAZIONE DI SERVIZI DOMICILIARI IN FAVORE DI PERSONE DISABILI E ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI - D. REGIONE CALABRIA N. 18250 DEL 18.11.2008, EX D.G.R. N. 770 DEL 23.10.2008 E DECRETO N. 15749 DEL 9 OTTOBRE 2008. Si da seguito al progetto avviato nel 2009 e nel 2010 e cioè ad un servizio temporaneo di assistenza domiciliare ad anziani e disabili non autosufficienti. Il progetto già approvato a suo tempo e facente parte del piano di interventi distrettuali non aveva alcun bisogno del parere dell’Assessore per il semplice fatto che nella sua qualità di rappresentante politico dell’Amministrazione ha espresso il suo parere all’atto dell’approvazione del piano a seguito del quale sono stati richiesti ed ottenuti i fondi regionali necessari alla sua attuazione; Comunque sia il Consigliere Comunale Pupo all’atto dell’approvazione dei vari bilanci comunali se solo avesse voluto avrebbe potuto ricercare la fonte del finanziamento del progetto che oggi denuncia non esserci. Tanto premesso appare evidente ed elementare che l’avviso fosse soltanto un atto gestionale che la legge demanda al Dirigente e che la fonte di finanziamento fosse già stata riportata in precedenti atti, quelli sì doverosamente vistati dal direttore di ragioneria. Nel bando sono comunque doviziosamente evidenziati i decreti regionali che autorizzano e finanziano i progetti. Per quanto attiene la sua affermazione circa l’obbligo di dover riprendere la precedente graduatoria, si ricorda al Consigliere Interrogante che il nuovo avviso fa riferimento a decreti diversi e quindi era doveroso rinnovarlo anche perché quello avviato negli anni precedenti era riservato, per riferimento legislativo, a solo “donne in difficoltà”, mentre ora le opportunità non hanno differenziazione “di genere”, ed è il progetto deve essere aperto anche agli uomini ed a residenti extracomunitari, senza per questo dover escludere quante hanno già goduto del precedente avviso. Le graduatorie a cui fa riferimento il Consigliere Pupo sono esaurite perché tutte quelle che avevano titolo hanno goduto dell’avvio al lavoro con il precedente bando. Per quanto attiene alle ore lavorative, al numero di persone da utilizzare e per i compensi, se il Consigliere Pupo non si fosse lasciato “guidare” dai suoi nemmeno tanto nascosti suggeritori o, peggio ancora, se non si fosse lasciato accecare dal suo crescente stato di intolleranza verso l’Amministrazione Comunale e verso ogni sua iniziativa, avrebbe dovuto verificare gli atti come è suo dovere e trovando ogni risposta alle sue domande. Infine il Consigliere Pupo dovrebbe sapere che le determinazioni dirigenziali sono atti esecutivi di atti deliberativi approvati addirittura due anni prima, unitamente alle conseguenti determinazioni Dirigenziali per i quali non ricordiamo che ci siano state proteste nè denunce. Ribadiamo, inoltre, che l’urgenza delle determinazioni è dettata dal fatto che il progetto deve essere avviato e concluso pena l’obbligo di restituire alla Regione le somme non spese. Verifichi Pupo i bilanci dell’Amministrazione Comunale ed estrapoli quanto spende dal proprio bilancio per i Servizi Sociali per l’Assistenza ai meno fortunati, agli anziani, ai disabili e spieghi loro, se ne è capace, perché avrebbero dovuto rinunciare a cospicui finanziamenti regionali che permetteranno sia pure temporaneamente di aiutare quanti si confrontano con la vita di ogni giorno tra mille difficoltà e agli aspiranti operatori perché dovrebbero non utilizzare questa possibilità di approfondire esperienze ed entrare nel mondo degli occupati sia pure a tempo determinato”.

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