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    Domenica socialisti in piazza con un gazebo contro la legge “porcata”

     

     

    Domenica socialisti in piazza con un gazebo contro la legge “porcata”

    07 mag 11 Domenica 8 maggio i socialisti a Cosenza scendono in piazza. Con un gazebo su Corso Mazzini - Piazza 11 settembre, dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 21.00, avvieranno la campagna per la raccolta delle firme per le quattro petizioni per un’Italia più giusta: “Cancellare la legge elettorale “porcata” che nega ai cittadini i diritti di rappresentanza; istituire una tassa equa sulle transazioni finanziarie e combattere la speculazione; rendere la politica sobria e trasparente combattendo l’illegalità; proposte di leggi che eliminino la precarietà sul lavoro e diano vera parità tra uomo e donna”. L’iniziativa segnerà il rilancio dell’azione socialista in Calabria e in Provincia di Cosenza, ripartendo da problemi concreti per fare dell’Italia un Paese più giusto, libero e moderno. Si tratta di quattro provvedimenti simbolo Per cominciare a rifare l’Italia. Una nuova legge elettorale che restituisca all'elettore la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e cancelli la norma illiberale e liberticida del premio di maggioranza in assenza di quorum. La legge in vigore per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica non rappresenta la volontà degli elettori se non in minima parte,favorisce l?instabilità dei governi e distorce il meccanismo elettivo trasformandolo in una sorta di ?investitura? monarchica che trasforma i parlamentari in ?affiliati?al punto che oggi con meno di un quarto dei voti espressi, una coalizione o un partito può ottenere la maggioranza assoluta della Camera dei Deputati, con un?super premio che la porta ad avere il 55% dei deputati. Il sistema delle liste bloccate, una novità assoluta nei sistemi liberali di democrazia parlamentare, consente al leader della coalizione di ?nominare? deputati e senatori,che non vengono scelti dagli elettori, ma appunto accettati a scatola chiusa. Alla Camera e al Senato giacciono una trentina i disegni di legge volti a cancellare il porcellum che ma manca la volontà politica di esaminarli forse perché nessun segretario di partito si vuole privare di questo straordinario strumento di potere che è la ?lista bloccata?. Un disegno legge sulle transazioni finanziarie che recepisca la mozione votata dal P.E. La creazione e l'immissione sul mercato di “titoli spazzatura” ha provocato la più grande crisi economica mondiale dal dopoguerra, le cui conseguenze vengono quotidianamente pagate dalle famiglie, dai pendolari, dai cassintegrati ma non dalle banche e dalla finanza che questa crisi hanno generato. Oggi è possibile comprare e vendere strumenti finanziari centinaia, anche migliaia di volte in un giorno, 24 ore su 24, nella speranza di guadagnare su piccole oscillazioni dei prezzi degli stessi strumenti. Tali operazioni non hanno alcun legame con l'economia reale, ma aumentano l'instabilità e la volatilità dei mercati, con impatti potenzialmente devastanti per l'economia. Il Parlamento Europeo, l?8 Marzo scorso, ha approvato a larga maggioranza(529 favorevoli e 127 contrari) una mozione che impegna la Commissione Europea a promuovere senza ulteriori indugi l?implementazione della la tassasulle transazioni finanziarie (TTF) inEuropa. Che si tratta di una proposta in grado di frenare la speculazione senza impatti negativi su investimenti e risparmi e capace di generare un gettito di grandi dimensioni in un momento di difficoltà per i conti pubblici. La TTF è un'imposta con un tasso molto ridotto (0,05%) da applicare su ogni compravendita di titoli e strumenti finanziari che non scoraggia le “normali”operazioni di investimento. Il tasso ipotizzato è nettamente inferiore alle commissioni annuali richieste dai gestori di fondi di investimento o fondi pensione. La TTF si applicherebbe a tutte le tipologie di strumenti e titoli, limitatamente ai mercati finanziari e che altri trasferimenti, come i pagamenti per beni e servizi, le prestazioni lavorative, le rimesse dei migranti, i prestiti interbancari e ogni operazione delle banche centrali non verrebbero tassati in alcun modo. Una nuova legge per rendere la politica sobria e trasparente che preveda: 1. Rimborsi elettorali in caso di interruzione della legislatura. Nel caso di nuove elezioni anticipate, chiediamo l?impegno bipartisan affinché i rimborsi elettorali annuali riconosciuti ai partiti presenti in Parlamento sulla base delle elezioni del 2008, si interrompano con l?indizione di nuove elezioni. Una nuova legge in tal senso deve prevedere inoltre che i rimborsi elettorali annuali abbiano una durata pari alla durata della legislatura. Senza questa legge, i partiti presenti in Parlamento sono incentivati a fare elezioni anticipate per accumulare i contributi delle elezioni precedenti. 2. Nuovi criteri per l?attribuzione dei rimborsi I rimborsi elettorali alle liste che partecipano alle competizioni elettorali europee, nazionali e regionali, sono riconosciuti a tutte le liste che superano lo sbarramento,laddove vi sia. Quanto dovrebbe essere ripartito alle forze politiche che non superino lo sbarramento viene reintegrato nelle casse dello Stato e non distribuito, come avviene oggi, tra i partiti che hanno eletto parlamentari. 3. Rispetto della Costituzione Il finanziamento pubblico, seppur attraverso rimborsi elettorali, esige una legge di attuazione dell?articolo 49 della Costituzione, al fine di regolare la vita dei partiti e ne assicuri il carattere democratico e di trasparenza, quindi una legge che obblighi alla scelta dei dirigenti e dei candidati secondo regole democratiche. Solo pochi partiti italiani seguono questa regola. Secondo questo principio, non deve essere riconosciuto il finanziamento pubblico a liste che si richiamano ad associazioni o a partiti in cui non sia accertato un funzionamento democratico della loro vita interna. Proposte di leggi che eliminino la precarietà sul lavoro e diano vera parità tra uomo e donna Oggi in Italia vi sono quasi 4 milioni di lavoratrici e lavoratori senza alcuna tutela. L' attuale normativa infatti non incentiva i datori di lavoro a valorizzare le professionalità dei lavoratori precari, mediante la loro stabilizzazione, dopo un necessario periodo di prova, offrendo loro certezze e tutele. Le politiche del lavoro di stampo “neo-liberista” hanno determinato una incontrollata “precarizzazione” dei rapporti di lavoro in tutti i settori compresi quelli pubblici. La flessibilità è l' architrave su cui poggia il nuovo mercato del lavoro. Tuttavia può essere regolamentata al fine di renderla un?opportunità per il lavoratore, una fase transitoria della sua vita e non, come avviene oggi, un' ostacolo permanente all'acquisizione di diritti. La flexsecurity, sperimentata dai socialisti in alcuni grandi paesi europei, deve rappresentare qualcosa di radicalmente diverso dal modello di “precarietà” attuale. Per raggiungere un simile obiettivo, occorre equilibrare tanto gli interessi del datore di lavoro che quelli del lavoratore. I socialisti propongono dunque che siano approvate norme che limitino le possibilità di “prorogatio” nei confronti dei titolari dei contratti a termine, introducendo norme che regolamentino vincoli ed incentivi allo scopo di promuovere e realizzare la stabilizzazione dei precari entro al massimo tre anni, rendendo la formazione dei lavoratori un obbligo per le imprese e un diritto per i lavoratori. I sottoscritti chiedono infine la riforma dell'attuale sistema degli “ammortizzatori sociali” rendendo simili le tutele dei lavoratori precari ed a tempo indeterminato e garantendo la effettiva parità di retribuzione tra uomini e donne.

     

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