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    La Castellina all’Auser di Cosenza

     

     

    La Castellina all’Auser di Cosenza

    04 apr 11 “La Calabria è la terra più diversa che ho scoperto, ma devo ammettere che al tempo del mio primo viaggio qui, la mia generazione, cresciuta durante il fascismo, non capiva e non sapeva nulla. Nella mia seconda esperienza calabrese ero già iscritta al Pci che mi aveva dato occhi per vedere e orecchie per sentire, ho apprezzato quindi la voglia di lotta e di riscatto, l’occupazione dei campi dopo la riforma agraria”. Luciana Castellina ripercorre il filo della memoria raccontando aneddoti contenuti nel suo libro La scoperta del mondo (Nottetempo), finalista del premio Strega 2011. Nell’opera, la militante comunista, è stata parlamentare del Pci e tra le fondatrici del Manifesto, riprende e arricchisce un diario tenuto tra i 14 e i 18 anni, a partire dal luglio del’43, nel quale narra la sua iniziazione politica. Tante le persone che affollano il centro Auser-Cgil e che ascoltano affascinati i racconti di Luciana Castellina. La storica esponente della sinistra italiana ricambia l’attenzione del pubblico esprimendo apprezzamento per la rassegna La cultura accanto che la ospita. A fare gli onori di casa, un emozionato Luigi Ferraro, presidente dell’Auser di Cosenza, e Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza, che nel suo intervento cita un pensiero di Antonio Gramsci: “Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”. “Questo messaggio è di grande attualità, è uno straordinario invito da trasmettere ai giovani – sottolinea Donato -. Penso che il libro della compagna Luciana Castellina rispecchi lo spirito di questo appello”. La lettura di alcuni passi de’ La scoperta del tempo da parte di Lorena Martufi e le riflessioni di Donata Chiricò e Alberto Abenante introducono la protagonista della serata. Luciana Castellina regala episodi di un’Italia in bianco e nero, di una generazione di giovani “con la voglia di scoprire il mondo”. “Ricordo l’epopea delle donne emiliane mandate in Calabria a parlare con le donne del posto per iniziarle alla politica – racconta -. Nel Pci di allora c’erano le cellule femminili, a noi non piacevano molto. Con il tempo invece abbiamo capito quanto fossero importanti”. Dal passato al presente e Luciana Castellina parla di “una situazione tornata drammatica. Lo confesso, persino i miei nipoti hanno il berlusconismo dentro. Dobbiamo tornare a lottare per la libertà, ma la protesta che si sta muovendo in Italia non basta – conclude -. Bisogna ricostruire la politica, la partecipazione, il senso collettivo”.

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