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    Minorenne costretto a far rapine tenta suicidio a Cosenza

     

     

    Minorenne costretto a far rapine tenta suicidio a Cosenza: 4 arresti della Mobile

    29 gen 11 Costringevano un coetaneo a commettere rapine e lui umiliato tenta il suicidio ma poi racconta tutto alla Polizia che interviene ed arresta quattro minori. Così questa mattina, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, al termine di preliminari accertamenti hanno rintracciato in città i quattro protagonisti, tutti minorenni , di alcune rapine commesse lo scorso 2010 nella città dei Bruzi. Ai minori, gli agenti della Sezione Antirapina, hanno notificato l’Ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa in data 27 gennaio 2011, dal Tribunale per i minorenni di Catanzaro su richiesta dalla Procura per i Minorenni di Catanzaro, poiché ritenuti responsabili, in concorso, di rapina aggravata, tentata rapina, detenzione e porto d’arma in luogo pubblico e - per uno solo dei quattro minorenni destinatari dell’Ordinanza in argomento - violenza privata e tentata estorsione. Le delicate indagini della Squadra Mobile di Cosenza - avviate in seguito ad alcune rapine commesse nel Capoluogo in danno di supermercati – fanno registrare un forte impulso in occasione di quanto accertato lo scorso ottobre 2010, quando i poliziotti decidono di vederci chiaro ed intervenire presso il Pronto Soccorso di Cosenza ove è ricoverato L.B. 17 anni in seguito al suo tentativo di suicidio mediante ingestione di candeggina. Il minore frequenta un gruppo di coetanei fra cui alcuni - già noti per piccoli precedenti di polizia - sono sospettati dai poliziotti di aver commesso diverse rapine in Città. Dopo alcuni giorni dal ricovero il minorenne - ascoltato in merito alle cause che determinano il drammatico gesto - riferisce, prima, informalmente e, poi, alla presenza dei genitori di aver commesso lo scorso 23 ottobre 2010, una rapina in danno del supermercato “Sigma” di Cosenza , in concorso con M.F. 16 anni e T.E. 14 anni, nonché il 25 ottobre 2010 una rapina tentata in concorso con M.F. 16 anni, T.E. 14 annie S.M. 15 anni, in danno di un altro supermercato con medesima denominazione “Sigma” . Nel corso dell’interrogatorio – per il minorenne una vera e propria liberazione - L.B. precisa, peraltro, d’essere stato costretto a commettere le rapine poiché pressato, incalzato e fortemente intimorito dal M.F. cl 94 che, ripetutamente lo minaccia di gravi ritorsioni nei suoi riguardi e nei confronti dei suoi familiari.

    Lo scorso 18 dicembre 2010 L.B. viene, peraltro, fisicamente aggredito con calci e pugni da M.F. che pretende da lui la somma di 100 euro mancanti al bottino. In quell’occasione solo l’intervento di un familiare del L.B. - presso la cui abitazione, in modo sfrontato, si è presentato M.F. – mette in fuga il minorenne. L.B. racconta, poi, d’aver conosciuto T.E. grazie ad M.F. suo amico con il quale condivide il viaggio in autobus verso Cosenza – ove iscritto a scuola - e che abita in paesino- nell’hinterland di Cosenza – poco distante dal suo. Con il frequentarsi e prendendo sempre maggiore confidenza T.E. ed M.F. inizialmente lanciano ad L.B. la proposta di fare soldi in modo facile e veloce. I due vincono la titubanza del L.B. dapprima con pressioni che si fanno, via via, sempre più insistenti fino a diventare vere e proprie minacce. Lo stato di soggezione psicologica del L.B. lo indurrà poi a cedere alle pressioni dei coetanei ed a partecipare a due rapine una delle quali commessa in concorso con un altro minorenne S.M.. A quanto acquisito seguono, da parte degli Agenti di Polizia della Squadra Mobile, ulteriori approfondimenti essenziali per verificare la piena compatibilità fra le dichiarazioni auto-accusatorie del minore, le testimonianze assunte immediatamente sul luogo ove avvenute le rapine, e le risultanze di mirati accertamenti tecnici intanto sviluppati dall’Ufficio. Quanto emerso nel corso delle indagini viene, pertanto, formalmente condiviso con la Procura della Repubblica per i Minorenni di Catanzaro che, dopo aver richiesto ulteriori accertamenti e ritenendo il quadro indiziario sufficientemente delineato, avanza al G.i.p. del Tribunale dei minorenni di Catanzaro, istanza per l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di tutti i minorenni implicati nella vicenda.

    L’Autorità giudiziaria competente, aderendo alla richiesta della Procura per i Minorenni di Catanzaro si determina all’emissione del Provvedimento cautelare che in mattinata è stato notificato e che dispone la custodia cautelare in carcere presso l’I.D.V. di Potenza per M.F. 16 anni, nonché il collocamento in Comunità per T. E. 14 anni e l’applicazione della misura cautelare delle prescrizioni per L.B. 17 anni e S.M. 16 anni. Le contestazioni nei riguardi di M.F. 17 anni, con precedenti di polizia, studente, sono di concorso in rapina, concorso in tentata rapina, porto e detenzione in luogo pubblico d’arma, violenza privata e tentata estorsione. Le contestazioni nei riguardi di T.E. 14 anni, con precedenti di polizia, studente, sono di concorso in rapina, porto e detenzione in luogo pubblico d’arma, concorso in tentata rapina. Le contestazioni nei riguardi di L.B. 17 anni, incensurato, studente, sono di concorso in rapina, porto e detenzione in luogo pubblico d’arma e concorso in tentata rapina. Le contestazioni nei riguardi di S.M. 15 anni, incensurato, studente, sono porto e detenzione in luogo pubblico d’arma e concorso in tentata rapina. Le previste perquisizioni domiciliari non hanno consentito il rinvenimento di materiale utile per le indagini che, tuttavia, proseguono non escludendosi il coinvolgimento di alcuni fra gli odierni indagati in analoghi episodi delittuosi commessi di recente in danno di esercizi commerciali del Capoluogo.

     

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