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    Il CS dell'Annunziata Gangemi chiarisce sulla morte del neonato

     

     

    Il CS dell'Annunziata Gangemi chiarisce sulla morte del neonato

    18 gen 11 In merito al decesso del neonato verificatosi all’Annunziata il 15 gennaio u.s., la Direzione Strategica dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza esprime tutta la vicinanza ai genitori in questo momento di grande dolore, ma attesta la propria fiducia nel personale tutto delle Unità Operative coinvolte, che si adopera con il massimo impegno per offrire un servizio di altissima qualità, con dedizione, sacrificio e aggiornamento continuo. “Vorremmo che eventi come questo non si verificassero - afferma il Commissario Straordinario dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza Paolo Gangemi in un comunicato - ma alcuni eventi sfavorevoli sono imponderabili e non si possono evitare”. Occorre precisare, nel caso de quo, che la paziente è giunta al nostro nosocomio per una gravidanza a termine che non presentava segni di patologia acuta in atto. La donna era stata seguita dal suo ginecologo ed inviata in ospedale per l’espletamento del parto; durante il monitoraggio etococardiogarfico non sono stati evidenziati elementi di emergenza –urgenza, per cui la paziente ha partorito spontaneamente. Al momento del parto il neonato, con due giri di cordone, ombelicale intorno al collo, circostanza che non si può prevenire, ha manifestato una grave cianosi diffusa ( colorito bluastro della cute) con grave difficoltà respiratoria; al piccolo veniva somministrato ossigeno senza però ottenere alcun miglioramento. Il Neonato, ricoverato in Neonatologia, dopo pochi minuti, è stato sottoposto ad una Ecocardiografia, che ha evidenziato la presenza di Grave Sindrome Malformativa Complessa con Cardiopatia Congenita Cianogena Incompatibile con la vita. Il neonato è risultato affetto, cioè, dalla più grave e rara malformazione cardiaca che si possa osservare nei neonati e che, purtroppo, ha esito infausto. Il comportamento ineccepibile di tutto il personale che ha assistito il neonato ha permesso di garantire in brevissimo tempo la formulazione di una diagnosi e la massima assistenza. Nessuna negligenza, dunque, ma un caso di quelli che, poco umanamente, la statistica definisce semplicemente come rarissimi. Per questo si ritiene siano da evitare inutili allarmismi e “titoloni” che contribuiscono solo a danneggiare l’immagine dell’Azienda e dei validi professionisti che in essa operano quotidianamente con fatica e abnegazione, assicurando prestazioni di elevata qualità e sicurezza. “ E’ sempre difficile accettare un evento simile ma è stato fatto tutto il possibile per evitarne l’esito. Non è certamente un caso di malasanità, perciò è necessario tutelare il lavoro dei nostri professionisti ai quali va garantito un clima di lavoro, sereno, non ostile, evitando la ricerca continua del colpevole”.

    Il presunto caso di malasanità e' ora al vaglio della Procura della Repubblica di Cosenza, e nello specifico del pubblico ministero Antonio Bruno Tridico. Il neonato e' morto tre ore dopo la nascita. La denuncia è stata presentata ieri mattina nell’ufficio del procuratore capo Dario Granieri, dal genitore del piccolo assistito dal’avvocato Cesare Badolato, del foro di Cosenza. La coppia, di Cosenza, era in attesa del loro primo figlio. La gravidanza era praticamente giunta al termine senza alcun problema. Scaduti i nove mesi, la gestante, siamo ai primi di gennaio, si è recata in ospedale, per gli accertamenti del caso. I medici le hanno detto che tutto procedeva bene e che, sebbene fossero trascorse le canoniche quaranta settimane di gravidanza, non era ancora tempo di partorire. Ma il 14 gennaio, la donna è ritornata in ospedale con le doglie ed è stata ricoverata al reparto di “Ginecologia e ostetricia” dell’Annunziata. La partoriente viene portata in sala parto e preparata per la nascita. Il piccolo nasce all'una circa di notte del 15 viene alla luce ma dopo tre ore le sue condizioni si aggravano; sembra avere problemi respiratori. I medici si attivano ma alle 4 di notte il neonato muore. Avviata l’autopsia, che dovrà fare chiarezza sulle reali cause del decesso. Il pm vuole anche sapere se effettivamente il piccolo soffriva di cardiopatia e se essa poteva essere accertata durante la gravidanza.

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