NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Costituente ecologiosta Cosenza “La sinistra, la destra, gli ecologisti”

     

     

    Costituente ecologiosta Cosenza “La sinistra, la destra, gli ecologisti”

    08 feb 11 Quando diciamo ambientalismo il pensiero va - a seconda dei gusti e delle conoscenze - alle campagne di Greenpeace e Wwf, alla teoria della decrescita di Latouche, alle giacche di velluto ecologico di Realacci.L'esigenza della conservazione ambientale e la tutela della qualità della vita, per noi e per le future generazioni, è una faccenda di tutti, dal comunista più ortodosso al liberale più idrofobo. Così in una nota il coordinamento cittadino della Costituente Ecogista di Cosenza. Di tutte le rovine ideologiche, solo quella verde è sopravvissuta, e malgrado molte peripezie si presenta in buona salute ed è, in Europa e altrove, in ascesa di credibilità. Salvare il pianeta dalla catastrofe e la specie umana da un progressivo avvelenamento, sono propositi che dovrebbero essere condivisi da tutti gli uomini di buona volontà, che sono chiamati all'appello, e non importa, alla fin fine, su quale modello politico siano pronti a spergiurare. Eresia? La difesa della natura e dell'ambiente è una faccenda di tutti e per tutti. Se, per Tertulliano, l'anima è naturaliter cristiana, l'ecologista è naturaliter democratico. Se è vero che l'unione fa la forza, e se la forza può salvare la natura è sicuramente benefica. Tuttavia in Italia le cose sono andate, rispetto ad altre parti d'Europa,un po' diversamente. I verdi italiani coniugano da subito (1985) l' ”ecologia della politica”, uno slogan ampiamente reclamizzato. Ma dura poco. Al suo posto, si sistema il più evidente e spudorato “inquinamento da potere”. Nel passato il clima interno è stato quello che è stato: cruente defenestrazioni dei segretari (chiamati tuttavia «”portavoce”); sediate in testa nel Veneto e altrove; allegra comparsa di tessere gonfiate e truppe cammellate dappertutto con giochi di destrezza assembleare; fino ad arrivare alla gestione hollywoodiana-carnevalesca dei Ripa di Meana, per poi passare alla gestione privatistica- crepuscolare di Pecoraro. E mentre le questioni dell'ambiente finivano progressivamente sullo sfondo, talvolta pure come alibi o pretesti, il principale criterio di riferimento politico diveniva “la libidine delle poltrone”. La tagliente considerazione è di Gianfranco Amendola. Altrove, ovviamente, non è così, e dopo il congresso di Chianciano del 2008 che ha eletto Angelo Bonelli segretario nazionale, non è più così neanche in Italia. Sono subito cambiati, in Calabria e in tutte le regioni, i dirigenti del partito. La forza di realizzare il cambiamento in senso ecologista del nostro Paese deve partire innanzitutto da una sfida culturale. Se America il repubblicano Schwarzenegger lancia la campagna d'opinione contro i Suv e in Inghilterra David Cameron, confida: “Stiamo più attenti al pianeta oppure tra trent'anni saremo finiti”, Berlusconi nel suo primo discorso alla Camera da premier, anno '94, disse: “Dobbiamo privilegiare lo sviluppo economico, bisogna attendere per affrontare i problemi ambientali”. Poi il tempo l'ha “cambiato”, e in una delle sue meravigliose estati canta-danzerine in Sardegna di qualche anno fa ha confidato, a fonte certissima, che ormai la sua passione principale è una: “Sedermi nel mio grande orto botanico di Villa Certosa, dove ho fatto riprodurre anche specie rarissime... Vorrei lanciare un grande piano ambientale italiano”. L'idea nobile, per quanto tardiva, è stata poi sostituita da altre pratiche più immediate e goderecce. L'ecologia muove il pianeta e può essere anche un business. I moderati lo sanno. Milano, città non proprio rossa, è stata la prima a immaginare il “road pricing”, cioè la tassa sul traffico. Copyright di Gabriele Albertini e poi Letizia Moratti; mentre Formigoni chiedeva che la finanziaria riconoscesse “le specificità ambientali della Regione, dovute ala situazione dell'inquinamento nella Pianura Padana. Potremmo decidere il divieto di vendita in Lombardia di veicoli inquinanti”. Misura persino più estremista della censura sui Suv. Parole. La situazione si complica e Milano oggi è ai primi posti per valori di Pm10 e il traffico viene bloccato. Al convegno del Fai, Montezemolo invita a mettere le tematiche legate al paesaggio “vicine al rilancio dell'economia, non più disgiunte, ma con un obiettivo comune”. La Francia ai tempi di de Villepin, vuole studiare con i partner europei una “tassa carbone” da imporre alle importazioni di prodotti industriali provenienti dai Paesi che “rifiuteranno di impegnarsi a favore del protocollo di Kyoto dopo il 2012” e in Australia un premier conservatore, John Howard, parla ambiziosamente di promuovere, subito, una Kyoto 2. In Italia fa politica più un Joseph Ratzinger che una Prestigiacomo se, all'Angelus, celebrando la giornata del Ringraziamento, ammonisce: «E' necessario convertire il modello di sviluppo globale: lo richiedono non solo lo scandalo della fame ma anche le emergenze ambientali ed energetiche». Il Papa è un neogreen? Nel 1986 Alex Langer, nella prefazione al libro “La politica dei Verdi”, scriveva “i valori del movimento verde sono una sintesi di valori e idealità sia di sinistra che di destra”. Poi molti se ne sono dimenticati; L'idea è stata recentemente ripresa da Bonelli che nel discorso d'apertura della Costituente ecologista dichiara: “i verdi non sono né di destra né di sinistra, ma trasversali”. C'è, dunque, una destra teorica cinica, convinta che l'allarme ambientale sia un bluff, tesi che si può leggere nel libro “L'ambientalista scettico. Non e' vero che la terra e' in pericolo” dello svedese Bjorn Lomborg. Eppure uno non certo di sinistra come Michael Crichton invoca, nel suo thriller, “Stato di paura”, la nascita di “un nuovo movimento ambientalista” contro la retorica e il conformismo. Un'ecologia non per forza “di sinistra”. Che cosa si può concludere? Che l'ecologia forse sarà salvata anche dagli interessi; legittimi anche quando riguardano il proprio giardino. Si racconta che nell'estate del 2000 all' Elba volevano costruire un elettrodotto. I sonni dei vacanzieri si fecero agitati. Tra loro c'era il filosofo di Forza Italia, Lucio Colletti: rivolto all'ex studente che era andato a trovarlo, chiosò: Sta a vede' che su 'sta storia dell'elettrodotto a noi liberali ce tocca da' ragione a Legambiente”. Ma se è vero che la preoccupazione di far sopravvivere la natura, e lei con noi, si rivela una necessità sempre più ecumenica, la trasversalità, attraverso le mille conversioni sulle vie di Damasco dell'ecologia, dovrebbe finire col "toccare" tutti, dando vita a un solo grande partito verde. Bisogna essere pronti ad accogliere tutte le proposte che mirino a salvare questo nostro pianeta, E, se occorre, allearsi perfino con il diavolo. Non inorridite. C'è di peggio in politica: essere disposti a tutte le complicità non per salvare il mondo, ma la poltrona.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"

     

     

Elezioni 28/29 marzo

Elezioni

Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore