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    Palazzo “Rende rischia collasso finanziario”

     

     

    Palazzo “Rende rischia collasso finanziario”

    26 apr 11 «Dopo il problema del randagismo, Rende rischia di doverne affrontare di più difficili – quali quello dei rifiuti e della depurazione»: è quanto afferma la coalizione di Centro Destra-UDC che sostiene il candidato sindaco Innocenzo Palazzo, secondo la quale l’amministrazione comunale uscente ha indebitato il Comune per l’enorme cifra di oltre 45 milioni di euro, ragion per cui «non solo nessun creditore è più disponibile a fare credito al Comune, talché potrebbe esserci il rischio di imminenti decreti ingiuntivi, ma anche i gestori di depurazione e rifiuti starebbero per scendere sul piede di guerra, stanti le inadempienze dell’ente – ormai sull’orlo del collasso finanziario – per il mancato pagamento degli arretrati ». La coalizione si chiede il perché di un debito così enorme, dal momento che a Rende non dovrebbero certamente mancare gli incassi per le opere di urbanizzazione – senza contare l’enorme potenzialità offerta dalla presenza dell’Università della Calabria sul territorio comunale. In realtà, a parere del Centro Destra-UDC nelle casse del Comune pesano fortemente i mancati introiti delle cartelle esattoriali di Equitalia per oltre un milione di euro di tasse notificate e non pagate; per non parlare della cattiva gestione della macchina burocratica, incentrata su un discorso urbanistico e di sviluppo che non ha però investito nelle infrastrutture e non ha promosso il turismo culturale e religioso – finendo per danneggiare anche il tessuto produttivo della città: «una città che negli ultimi dieci anni ha avuto un calo enorme in termini di crescita e di sviluppo, a causa soprattutto dell’assenza di progettualità amministrativa e quindi di grandi opere urbanistiche – se si eccettua il prolungamento di Viale Parco, nato e voluto però dall’intelligenza politica del grande leone socialista cosentino Giacomo Mancini, per opere finanziate con i fondi europei». Quale dunque il riformismo a Rende, così tanto sbandierato dagli amministratori uscenti? Per la coalizione che sostiene Palazzo la città è tristemente ferma ad almeno 50 anni fa e continua ad andare sempre più indietro, al punto tale che da ben due anni non si riesce a ricostruire il ponticello di Commenda. Per non parlare delle famiglie emarginate nelle zone periferiche, delle enormi sacche di povertà sempre più in crescita e dei lavoratori affamati che – come gli operai della Rende Servizi – sono costretti a vivere ed a mantenere le proprie famiglie con un misero stipendio di 500 euro mensili: «tutte situazioni alle quali Innocenzo Palazzo ha dedicato una particolare attenzione nel proprio programma, consapevole che la costruzione della nuova Rende parte proprio da maggiori investimenti nel sociale ed a favore delle fasce più bisognose della cittadinanza».

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