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    Adamo: Paolini non smentisce i fatti

     

     

    Adamo: Paolini non smentisce i fatti

    26 apr 11 "Innanzitutto Paolini avrebbe dovuto precisare se la conferenza stampa di stamani l'ha tenuta nella sua qualità di Presidente dell'Aiop o di avvocato componente di diversi collegi arbitrali o come candidato a Sindaco. Comunque, in nessuna di queste vesti ha smentito i fatti. Ha cercato solo di fare confusione e innalzare polveroni. I fatti ci sono e rimangono incancellabili". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Nicola Adamo replicando alle dichiarazioni del candidato sindaco di Cosenza Enzo Paolini. "Come presidente Aiop - aggiunge - Paolini sa bene che i debiti pregressi risalenti al 2004, in virtù del regime commissariale e del Piano di rientro, potranno essere liquidati solo quando i fondi derivanti dal prestito governativo saranno resi fruibili. Lo strumento del lodo arbitrale almeno per i lavoratori e le case di cura era un puro inganno". "Il Presidente Aiop - dice ancora Adamo - tutto ciò lo sa bene. Tutto al più, se avesse voluto davvero rappresentare legittimi e incontestabili interessi dei soggetti creditori, avrebbe dovuto concordare con la Regione e con l'avallo del 'Tavolo Massicci' una procedura diversa da quella prevista con il Piano di Rientro. Paolini invece ha forzato sulla procedura arbitrale pur sapendo che ora nessuna somma poteva così essere liquidata alle case di cura. E allora, perché lo ha fatto ? E' indiscutibile che lo abbia fatto innanzitutto come legale di parte. Quando si definisce un lodo arbitrale è prevista contestualmente la parcella legale per ogni componente del collegio, che anche l'ASP per la quota suo carico deve ineluttabilmente pagare. Gli va dato atto che il vero risultato lo ha raggiunto e non c'é rinuncia ad onorario che tenga. La prova di ciò sta nel fatto che la stessa ASP non solo per evitare discriminazioni tra le case di cura ma soprattutto al fine di evitare ulteriori costi per spese legali si è vista costretta a deliberare in analogia con quanto deciso attraverso lodi arbitrali il riconoscimento del debito pregresso anche per quelle strutture accreditate per le quali ancora non era stata definita una procedura arbitrale". "Maldestro - aggiunge Adamo - è stato, inoltre, il tentativo del candidato a Sindaco di voler apparire come il difensore di diritti sacrosanti dei lavoratori magari con il solo scopo di nobilitare o offuscare il perseguimento dei suoi interessi professionali. Del resto se le procedure ora vengono bloccate vorrà dire che sussistono le ragioni amministrative e giuridiche che hanno indotto l'ASP a doverlo fare. Tutto ciò è avvenuto a prescindere dal mio intervento. La mia interrogazione finora ha avuto il solo merito di aver rotto il silenzio intorno ad una vicenda che avrebbe comunque lasciato a bocca asciutta i lavoratori e le loro case di cura". "A Paolini - conclude Adamo - dico solo che a volte la pezza é peggiore del buco e che per amor di verità e trasparenza, nelle sedi istituzionali proprie, continuo a battermi perché su questa vicenda sia fatta piena chiarezza sotto ogni aspetto anche in riferimento all'aggravio dei costi che si poteva evitare di onerose parcelle che vanno a pagarsi, senza se e senza ma, avvocati di indubbia bravura ed alta professionalità, Paolini compreso".

     

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