NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    A Cosenza nasce la “Fabbrica delle donne per la rivoluzione gentile”

     

     

    A Cosenza nasce la “Fabbrica delle donne per la rivoluzione gentile”

    22 set 10 “La Fabbrica delle Donne per la rivoluzione gentile e altre rivoluzioni” si è costituita a Cosenza presso la Biblioteca delle Donne Meridiane. L’obiettivo prioritario che la Fabbrica si è dato è quello di far riemergere con forza, nell’attuale momento che il Paese sta vivendo, il pensiero e la pratica politica delle donne, del loro particolare sguardo sul mondo, che non si ferma in superficie ma va nella profondità delle cose. “Il momento che stiamo vivendo è allarmante”, affermano le fondatrici della Fabbrica, “Tutto quello che nel novecento si era costruito è andato in pezzi, con una pericolosa involuzione dei diritti e un ritorno a vecchi oscurantismi. Non c’è traccia di felicità nel nostro paese, neanche di un qualsiasi progetto di felicità, anzi c’è un dolore incontenibile e diffuso, uno stato di barbarie dalle molte sfaccettature. La carta fondativa della nostra identità sociale, culturale e politica, la costituzione, è nell’occhio del ciclone: si cerca di farla a pezzi nei contenuti e nella forma. Pensiamo all’articolo 3: “Compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Come possiamo declinare questo articolo se mettiamo insieme la scomparsa del diritto al lavoro di una intera generazione, la violenta espressione di dolore dei lavoratori della scuola, l’impoverimento delle famiglie,la misera condizione dei migranti: in una parola la precarietà della stessa vita; se i diritti costituzionali si fermano ai cancelli delle fabbriche, se il lavoro torna ad avere forme di schiavismo e alienazione mai pensate; se lo stato sociale si è di fatto trasformato in “Stato penale”, con una tendenza a rimuovere i rei, i diversi, gli ultimi, mentre si rende impermeabile all’esercizio del controllo di legalità il potere costituito; se c’è in atto una vera e propria secessione economica , che niente a che vedere con la parola federalismo. Come si può declinare questo articolo se di fatto la libertà e i diritti fondamentali delle donne sono massacrati. Se le donne, quelle vere, come afferma con forza Lorella Zanardo, autrice del documentario “Il corpo delle donne” , stanno scomparendo dalla TV e sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante, con una perdita enorme: la cancellazione della loro identità di cui tutti siamo spettatori silenziosi”. Con la Zanardo ,le donne della Fabbrica si chiedono : “Perché non reagiamo?Perché non ci occupiamo dei nostri diritti?Di che cosa abbiamo paura? “C’ è bisogno allora”. affermano, “ che il fiume carsico delle energie delle donne riaffiori di nuovo in tutta la sua imperiosità. Quella rivoluzione gentile che attualmente Nichi Vendola, tra i politici di sinistra, sta sostenendo, costituendo la sua giunta con il 50 per cento di donne e ponendo il loro pensiero al centro del cambiamento. E’ per questo che le donne di Cosenza intendono allargare anche alla provincia e alla Calabria quella rete delle donne per sostenere Nichi Vendola quale leader del centro sinistra, nata in Puglia e in Sicilia e che si sta allargando nel sud e in tutta Italia. “E’ nostro intento”, affermano ancora le donne della Fabbrica,“portare avanti attività sui territori per proporre modelli femminili diversi da quelli imperanti, ma anche riprendere i contenuti della pensiero delle donne, comunicandoli alle più giovani e non solo, con forme comunicative nuove. Vogliamo partire di nuovo da noi per proporre e attuare un nuovo modello di società, per “mettere al mondo il mondo”, di nuovo, riappropriandoci delle nostre consapevolezze, affidandoci l’un l’altra, ricostituendo la nostra prorompente soggettività. Il cammino è lungo, ma il cambiamento è già in quello che quotidianamente da oggi in poi faremo di nuovo insieme.” Il manifesto della fabbrica delle donne attende inoltre altre e significative adesioni.

    Enza Costantino, Insegnante e drammaturga
    Donatella Barazzetti, Docente Unical
    Franca De Luca, Insegnante
    Pina Martire ,Insegnante
    Elena Hoo, Assistente sociale
    Francesca Marchese,Regista e attrice
    Angela Dodaro, Informatore medico-scientifico
    Maria Grazie Di Ielsi, Biologa
    Nellina Ferraro, Laureata Precaria
    Giulia Fragale, Correttrice di Bozze precaria
    Marina Pasqua, Avvocato
    Maria Francesca Lucanto, sociologa e giornalista

     

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"

     

     

Elezioni 28/29 marzo

Elezioni

Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore