Sabato 18 incontro delle 'Donne di Niki Vendola' sulla rinascita della Calabria - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sabato 18 incontro delle 'Donne di Niki Vendola' sulla rinascita della Calabria

13 set 10 Sabato 18 settembre alle 17 nella Biblioteca delle Donne Meridiane sita in Piazza dei Bruzi 5, a Cosenza, si terra’ un incontro sulla “Rivoluzione Gentile per la rinascita della Calabria” delle donne per Nichi Vendola. L’incontro intende allargare anche alla provincia di Cosenza e alla Calabria quella rete delle donne per sostenere Nichi Vendola quale leader del centro sinistra, nata in Puglia e che si sta allargando in tutta Italia. Anche noi, come le donne pugliesi e siciliane, in seguito all’intervento nel settore” D: Donna, Dignità, Diritto”,nella recente convocazione degli stati generali delle fabbriche di Nichi a Bari, insieme alle partecipanti abbiamo deciso di creare un gruppo tematico, La Fabbrica delle donne, che vuole essere un gruppo nazionale che si occupa di tematiche legate alle donne, intese come diritti,ma anche come ricostruzione di una narrazione femminile alternativa alla società delle Donne intese come carne da macello. E’ nostro intento portare avanti attività sui territori per proporre modelli femminili diversi da quelli imperanti, ma anche di riprendere i contenuti della letteratura femminista, comunicandoli alle più giovani e non solo con forme comunicative nuove. Vogliamo costruire un racconto del femminile diverso da quello delle donne di plastica, oggetti e non soggetti pensanti, delle veline, della violenza,della volgarità Anche noi, come le donne pugliesi e siciliane, intendiamo sostenere Nichi Vendola per far giungere anche fino a noi quel nuovo vento politico che ha alimentato e attraversato la Puglia, per coniugare il sentimento di giustizia sociale con una buona amministrazione, fatta di concretezza, perché egli è la testimonianza che esiste ed è possibile un nuovo modo di far politica, quel modo che noi vogliamo non smetta di esistere . E per far questo occorre come lui dice “portare nella contesa i corpi e l’esperienza viva dei lavoratori, dei bambini, delle donne e degli uomini”