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    Paolini “I soldi per cooperative tipo B ci sarebbero”

     

     

    Paolini “I soldi per cooperative tipo B ci sarebbero. Comune Cosenza in pre-dissesto”

    10 set 10 “La notizia che almeno per le mensilità di luglio ed agosto si è trovata una soluzione che mette fine alla protesta dei lavoratori delle cooperative non bisogna tuttavia indulgere all’ottimismo. Come sempre succede quando si è ridotto un comune in uno stato di pre-dissesto finanziario, si naviga a vista ed i problemi si spostano in avanti nella speranza che poi qualcosa accadrà”. Lo afferma in una dichiarazione Enzo Paolini. “Ho l’impressione, però, -aggiunge Paolini- che nel confronto fra il sindaco e i rappresentanti delle cooperative, assistiti dai sindacati, non sia stato detto tutto o, meglio, non siano state esaminate tutte le possibilità per dare una soluzione strutturale, in termini di risorse finanziarie da destinare alle cooperative, al pagamento degli stipendi senza dover ricorrere sistematicamente ad artificiose variazioni di bilancio che, quando riescono a coprire un buco è perché ne creano un altro da qualche altra parte. La giunta Perugini-Ambrogio ha tutto il diritto politicamente, mancando l’azione di contrasto dell’opposizione, di cercare di chiudere l’infelice quinquennio che ha prostrato la città, ricorrendo a mezze verità o omettendo del tutto di fornire le cifre esatte delle risorse che amministra e le modalità con cui le amministra. Questo spiega perché al tavolo del confronto con le cooperative né Perugini né Ambrogio, hanno collegato la possibilità di risolvere il problema in via definitiva al bando di gara per l’affidamento del servizio Accertamento, Liquidazione e Riscossione delle Entrate Tributarie….di pertinenza del Comune”. Si tratta, in pratica, del bando di gara, approvato nella distrazione generale, col quale il Comune appalta totalmente all’esterno il servizio di riscossione dei tributi che i cittadini sono chiamati a pagare. Se in condizioni di stabilità finanziaria un Comune appalta all’esterno tale servizio, può comprendersi che si evitano tanti problemi e soprattutto tanto lavoro. Ma nel caso del Comune di Cosenza,che viaggia verso il dissesto e si accinge a nominare altri costosissimi dirigenti non richiesti dall’organico e che vanta un numero di impiegati da fare invidia a Milano, con le cooperative che ogni mese si ritrovano a fare i conti con i bisogni primari delle proprie famiglie, è necessario chiedersi se, per caso, appaltare all’esterno la riscossione dei tributi comunali fino a che punto convenga. Detto questo ho premura di rendere pubbliche le mie perplessità e le mie preoccupazioni, fiducioso che sia i sindacati sia la tecnostruttura comunale vorranno considerarle senza pregiudizio. La mia riflessione si innesta al 14° rigo del bando di gara che appalta all’esterno la riscossione dei tributi. Vi si legge che “l’importo presunto a basa d’asta,per tutta la durata del servizio (dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2015) è di Euro 7.500.000,00 (settemilionicinquecentomila)”. Fuori dal burocratese vuol dire che il servizio appaltato all’esterno viene a costare al Comune sette milioni e mezzo di euro che sono molti di più dei cinque milioni che servono per dare serenità e responsabilità ai lavoratori delle cooperative. Questo implicherebbe che il lavoro di riscossione dovranno farlo i lavoratori del Comune ma ritengo che con qualche ora di “straordinario” in più sarà facile motivarli. Comunque, salvo errore nella interpretazione del bando, c’è una soluzione possibile a portata di mano ed una scelta da fare che, al momento, ricade sul duo Perugini-Ambrogio visto che sul bando non risulta che qualche assessore abbia sollevato riserve o dubbi. Inoltre è legittimo chiedersi se è politicamente corretto impegnare il Comune in un bando costosissimo per le finanze comunali (Euro 7.500.000) a fine mandato e il duo Perugini-Ambrogio in fallimentare commiato da Palazzo dei Bruzi. Perché pregiudicare al nuovo sindaco ed alla nuovo consiglio la possibilità di scegliere le modalità con cui amministrare la città nel quinquennio 2011-2015 e come riscuotere i tributi comunali per aver modo di risolvere il problema delle cooperative ? Per ora, comunque, occupiamoci delle cooperative e del loro diritto di avere assicurato un lavoro onesto e la dovuta tranquillità nel pagamento degli stipendi. In assenza di altra soluzione e mettendo da parte le fantasie su progetti di sicurezza per l’area urbana di emanazione regionale che, almeno sulla carta, non garantiscono nulla, Perugini e Ambrogio spieghino ai cittadini, visto che si tratta dei loro tributi, ed ai lavoratori delle cooperative quale stato di necessità e quali ragioni impediscono che la riscossione dei tributi avvenga direttamente da parte del Comune, risparmiando così gran parte di quei 7.500.000 euro, certamente sufficienti a coprire gli stipendi per le cooperative. Ci sforzeremo di capire.

     

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